Casa di Dante in Roma
La Casa di Dante in Roma è un'istituzione fondata come Ente morale nel 1914, per una proposta di Sidney Sonnino risalente al 1913.
Nel 1920, in vista del sesto Centenario della morte di Dante Alighieri, da celebrarsi l'anno seguente, il Comune di Roma destinò all'Ente il Palazzetto degli Anguillara, che ne costituisce tuttora la sede. Il Palazzetto sorge in quella che oggi si chiama Piazza Sidney Sonnino, al numero 5.
Come recita l'articolo 1 dello Statuto, la Società
« | ha lo scopo di promuovere conferenze e pubbliche letture di opere dantesche o connesse a queste, nonché di svolgere attività idonee a sostenere gli studi e a illustrare e favorire la migliore conoscenza della vita, dei tempi e delle opere del Poeta, curando, come recita lo Statuto storico della Società, di «mantenere in Roma una sede stabile al culto di Dante». Essa cura altresì la costituzione, l’aggiornamento e la gestione di una biblioteca specializzata, aperta al pubblico e attrezzata per attività di ricerca e di studio. » |
Dal 2011, il nuovo Presidente, che succede a Giulio Andreotti, è il Cardinale Gianfranco Ravasi.
In occasione dell’inizio dell’Anno della Fede e del Sinodo dei Vescovi, promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura, patrocinata da Roma Capitale e in collaborazione con la Rettoria del SS. Nome di Gesù all’Argentina e la Casa di Dante in Roma, il 12 ottobre 2012, nella Rettoria del SS. Nome di Gesù all’Argentina si tiene la serata a tema “La Fede di Dante – Il Canto XXIV del Paradiso”.
Nel commentare l'iniziativa, mons. Pasquale Iacobone, del dipartimento di Arte e Fede del Pontificio Consiglio per la Cultura, spiega:
« | La fede di Dante è una fede estremamente storicizzata e contestualizzata, che sa entrare, cioè, nei vicoli, nei meandri, nei labirinti della Storia per poi dare una risposta. Quello di Dante, quindi, è in sostanza un metodo estremamente utile per tutti noi, per capire come la fede va rapportata al momento storico che si vive, attingendo al patrimonio antico per fornire le risposte più nuove, più sagge, più attraenti, anche a chi è lontano dalla fede[1] [2]. » |
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