Deismo
Il deismo è una posizione filosofica e religiosa che, pur ammettendo l'esistenza di Dio e la dimostrabilità per via razionale di essa, e, normalmente, l'immortalità dell'anima, rifiuta però ogni forma di rivelazione, di dogma e di pratica del culto. Dio si presenta piuttosto come un ente ordinatore che come una persona. Perciò non interviene nella storia, non compie miracoli, non invia profeti.
Il deismo ammette solo quei principi morali cui l'uomo può giungere con la ragione e indagando la natura. Ciò che in definitiva caratterizza questa posizione è una concezione di Dio al di fuori dei dogmi e della rivelazione; si identifica come una sorta di "religione naturale" che spontaneamente si presenta agli esseri umani.
Il deismo si propone anche l'analisi razionale delle religioni rivelate per individuarne le eventuali assurdità o contraddizioni, fondandosi su una fiducia illimitata nelle capacità conoscitive dell'uomo.
Storia e diffusione
Nato nel XVII secolo in Inghilterra si affermò grazie agli scritti di Herbert di Cherbury e dei filosofi Shaftesbury, Clark, Hutcheson, Butler, Toland, Collins e Tindal. Contro le loro posizioni ed in difesa del cristianesimo, disputano pensatori come Joseph Butler e Samuel Clarke.
Sviluppatosi anche in Francia trovò il suo ambito culturale più favorevole nella filosofia razionalistica degli illuministi, in particolare Montesquieu Voltaire e Rousseau.
In Germania si diffuse tra i seguaci di Christian von Wolff. Kant distinse il deismo dal teismo. Il primo infatti si pone l'esigenza di un Essere originario, al di sopra di ogni possibilità conoscitiva e quindi destinato a rimanere indeterminato; il secondo invece mira a determinare in qualche modo questa entità originaria.
A partire dal XX secolo il deismo accompagna la diffusione della New Age e si mescola a convinzioni filosofiche che danno origine a fenomeni di sincretismo religioso. È alla base di numerosi Movimenti religiosi alternativi
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