Diocesi di Shanghai

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Diocesi di Shanghai
Dioecesis Sciamhaevensis
Chiesa latina
Logo Shanghai.jpg
Logo
St. Ignatius Church, Zikawei.jpg
Vescovo Giuseppe Shen Bin
Sede Shanghai
Suffraganea
dell'Arcidiocesi di Nanchino

Shanghai map.jpg
Mappa della diocesi
Shanghai in China (special marker).svg
Collocazione della diocesi
Nazione bandiera Cina
Ausiliari Ignazio Wu Jianlin
Sacerdoti 195 di cui 78 secolari e 117 regolari
0 battezzati per sacerdote
226 religiosi 690 religiose
6.000.000 abitanti in 10.000 km²
(0,0% del totale)
Eretta 13 dicembre 1933
Rito romano
Cattedrale Sant'Ignazio
Indirizzo
158 Puxi Road, 200030 Shanghai, China
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 1951 (gc ch)
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Cina
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

La Diocesi di Shanghai (cinese: 天 主 教 上 海 教 区, Tiānzhǔjiào shànghǎi jiàoqū; in latino Dioecesis Sciamhaevensis) è una sede della Chiesa cattolica in Cina suffraganea dell'Arcidiocesi di Nanchino.

Territorio

La diocesi comprende la città di Shanghai, dove si trova la cattedrale di Sant'Ignazio. Nel territorio diocesano si trova la basilica di Nostra Signora di Sheshan.

Storia

La Chiesa cattolica comparve a Shanghai nel 1608 quando Paolo Xu Guangqi, primo cattolico di Shanghai, invitò il gesuita italiano Lazzaro Cattaneo (nato nella cittadina ligure di Sarzana]nel 1560) a predicare nella città. Circa 200 persone ricevettero il battesimo durante i due anni di permanenza del missionario; la prima chiesa cattolica fu costruita nei pressi di Xujiahui, dove oggi si trova la cattedrale.[1]

Il vicariato apostolico di Shanghai fu eretto il 13 dicembre 1933 con la bolla Iampridem Apostolica di papa Pio XI, ricavandone il territorio dal Vicariato apostolico di Nanchino (oggi arcidiocesi).

L'11 aprile 1946 il vicariato apostolico è stato elevato a diocesi con la bolla Quotidie Nos di papa Pio XII.

Il 9 giugno 1949 ha ceduto porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione della Diocesi di Suzhou e delle Prefetture apostoliche di Haizhou e di Yangzhou.

Nel 2005 vescovo "clandestino" (cioè fedele a Roma) della diocesi era il gesuita Giuseppe Fan Zhongliang, ordinato nel 1985, mentre vescovo "ufficiale" (riconosciuto dal governo cinese) era Luigi Jin Luxian, anche lui gesuita, che nel 1982 era uscito da una condanna a 27 anni di carcere inflittagli durante la dittatura maoista[2], aderendo alla Chiesa governativa[3]; entrambi erano all'epoca molto anziani. In quell'anno venne ordinato un vescovo ausiliare nella persona di Giuseppe Xing Wenzhi, che avrebbe dovuto prendere il posto dei due vescovi, con il consenso del governo e sembra anche della Santa Sede; tuttavia Xing Wenzhi ha dato le sue dimissioni agli inizi del 2012.[4]

Il 30 maggio 2012 è stato eletto, secondo le modalità previste dall'Associazione patriottica cattolica cinese, il nuovo vescovo ausiliare[5] Taddeo Ma Daqin[6], consacrato il 7 luglio successivo.[7] Le sue prese di posizione, definite "coraggiose" dalle agenzie di stampa straniere, hanno attirato l'attenzione della polizia locale che lo ha messo agli arresti domiciliari nel seminario diocesano. Successivamente la Conferenza episcopale patriottica cinese ha revocato la sua nomina (12 dicembre 2012)[8]; il fatto ha suscitato la reazione dispiaciuta della Santa Sede.[9] Nel giugno del 2016, però, compare sul blog personale del vescovo Ma una sua dichiarazione che sembra ritrattare le sue critiche all'Associazione patriottica.[10]

La situazione si è ulteriormente complicata nel 2023, quando l'Associazione Patriottica ha indicato come nuovo vescovo di Shanghai Giuseppe Shen Bin (dal 2010 vescovo, con approvazione papale, di Haimen). Sembra che il trasferimento non fosse stato concordato con la Santa Sede, violando così gli accordi del 2018 sulla nomina dei vescovi.[11] Il 15 luglio seguente papa Francesco ha confermato il trasferimento.[12]

Cronotassi dei vescovi

Statistiche

Secondo i dati statistici riportati dall'agenzia Mep Asie, la diocesi di Shanghai nel 2010 conta circa 150.000 fedeli, con 91 preti ufficiali e 50 clandestini.[15]

Note
  1. Shanghai célèbre le 400e anniversaire de son évangélisation, Agenzia MepAsie del 16 dicembre 2008.
  2. «Nell'anima della Cina», 6 gennaio 2018. URL consultato in data 27 marzo 2019.
  3. Federico Rampini, Cina, la Chiesa prigioniera, i cattolici pregano in trincea su repubblica.it. URL consultato il 27 marzo 2019 (archiviato dall'url originale in data 13 luglio 2010)
  4. Agenzia Mep Asie del 21 marzo 2012.
  5. Vescovo ausiliare per la Santa Sede, vescovo coadiutore per il governo cinese.
  6. Agenzia Mep Asie del 1º giugno 2012. La sua ordinazione episcopale, prevista per il 29 giugno, è stata rimandata (cfr. Mep Asie del 29 giugno 2012).
  7. Agenzia Mep Asie del 9 luglio 2012.
  8. Shanghai: les autorités chinoises «révoquent» Mgr Ma Daqin e «Révocation» de Mgr Ma Daqin: Pékin signe, Rome réplique.
  9. Agenzia AsiaNews.
  10. Cina e Vaticano: reazioni incredule e di sconforto al “voltafaccia” di mons. Ma Daqin, vescovo di Shanghai
  11. Shen Bin nuovo vescovo di Shanghai: nomina 'unilaterale', violato accordo col Vaticano su Asia News. 4 aprile 2023. URL consultato il 4 aprile 2023
  12. Rinunce e nomine. Nomina del Vescovo di Shanghai su press.vatican.va. 15 luglio 2023. URL consultato il 15 luglio 2023
  13. Biografia sul sito eglasie.mepasie.org.
  14. Annuncio della morte e note biografiche: [1], [2].
  15. Agenzia Mep Asie del 16 marzo 2010.
Bibliografia
Collegamenti esterni