Festa dei Santi Nicandro, Marciano e Daria (Venafro)
Festa dei Santi Nicandro, Marciano e Daria (Venafro) | |
Reliquiari a busto di san Nicandro e le Statue dei santi patroni in processione | |
Festa patronale Processione | |
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | Santi Nicandro, Marciano e Daria, patroni della città |
Stato | Italia |
Regione | Molise |
Provincia | Isernia |
Comune | Venafro |
Luogo specifico | piazze e vie del centro storico, Basilica dei SS. Nicandro, Marciano e Daria, Chiesa della SS. Annunziata |
Diocesi | Isernia-Venafro |
Periodo | Primavera |
Data inizio | 16 giugno |
Data fine | 18 giugno |
Organizzata da | Pro Loco, Comitato festa dei Santi patroni |
Tradizioni religiose | processioni, celebrazioni eucaristiche |
Tradizioni folcloristiche | luminarie, fuochi d'artificio |
Collegamenti esterni Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) | |
La Festa dei Santi Nicandro, Marciano e Daria si svolge annualmente ad Venafro (Isernia), dal 16 al 18 giugno, in onore dei santi Nicandro, Marciano e Daria, patroni della città e della Diocesi.
Storia e tradizione
Secondo la tradizione, Nicandro e Marciano, erano due fratelli, che furono martirizzati presso Venafro per non aver rinnegato la propria fede. Insieme a loro, ma qualche giorno dopo, fu martirizzata anche Daria, moglie di Nicandro.
I venafrani, ormai diventati una comunità cristiana, decisero di onorare i tre martiri con la costruzione di una Basilica ad essi dedicata.
La festa ebbe origine in occasione di un terremoto che colpì la città nel 1688, che tuttavia non provocò né gravi danni, né vittime: la popolazione per ringraziamento ai Santi patroni per lo scampato pericolo istituendo questa festa la prima domenica di giugno, oggi anticipata al 17 maggio.
Descrizione
La festa si articola in tempi e modalità distinti, scanditi dalla tradizione.
Anteprima
La festa ha un'anticipazione il 17 maggio, quando si apre il mese dedicato ai Santi patroni, con una processione di andata e ritorno dalla Chiesa dell'Annunziata alla Basilica dei SS. Nicandro, Marciano e Daria.
Festa dei patroni
La festa vera e propria viene invece celebrata dal 16 al 18 giugno con in momenti celebrativi, riti devozionali e folcloristici, scanditi dalla tradizione, che si sviluppano nelle tre giornate.
16 giugno
La sera del 16 giugno, alle ore 19.30, si tiene la processione i Reliquiari a busto ed a testa di san Nicandro, l'Urna con le ossa di santa Daria e le Statue dei santi patroni, dalla Chiesa della SS. Annunziata alla Basilica dei SS. Nicandro, Marciano e Daria, seguita dai solenni vespri presieduti dal vescovo. Durante i giorni di festa le sacre reliquie e le statue rimangono presso questa chiesa.
17 giugno
Il 17 giugno, giorno in cui si ricorda il martirio i Santi patroni, si celebra la Messa solenne, presieduta dal vescovo, alla quale partecipano le autorità civili e religiose. Durante la celebrazione eucaristica, il Sindaco consegna nelle mani di san Nicandro le chiavi della città, simboleggiando la richiesta di protezione del popolo ai Santi patroni.
18 giugno
Inno ai Santi patroni |
Sciogliam di lode un cantico, o popol venafrano, à prodi eroi magnanimi Nicandro, Marciano! E a lei che di vittoria La palma riportò; e a lei che forte intrepida lo sposo pareggiò. Ben tra gli astri o incliti, regnate in sull'Empiro ove drizzaste fervidi i passi e il desiro. Dhe! Ci reggete impavidi sani di mente e cor, di mente e cor, finché di Dio la gloria per Voi godrem, godremo ancor! Finché di Dio la gloria per voi godremo godremo ancor Per voi godremo per voi godrem per voi godremo godremo ancor! Finché di Dio la gloria per voi godremo godremo ancor per voi godrem per voi godrem per voi godremo godremo ancor! |
La festa culmina con l'imponente processione del 18 giugno con la quale le reliquie e le Statue dei Santi patroni vengono riportate dalla Basilica dei SS. Nicandro, Marciano e Daria alla Chiesa della SS. Annunziata.
La processione, che dura oltre quattro ore, ha un preciso cerimoniale: prima della partenza, sul sagrato della chiesa, viene effettuata l'asta (l'ammessa) per conquistare il diritto a portare di portare in processione le reliquie e le Statue dei santi; successivamente il corteo, intorno alle 20.00, si avvia verso il centro storico. L'atmosfera è resa suggestiva dalle candele portate dai fedeli che illuminano il corteo, ma anche dalle luminarie e dai fuochi d'artificio che i rioni propongono lungo il percorso; nelle varie fermate i fedeli intonano il trascinate ed emozionante inno popolare ai Santi patroni, composto nel 1881, da Domenico Criscuolo ed eseguito dalla banda musicale. Nel tratto dell'erta salita delle "Manganelle" si tiene la corsa delle Statue e dei reliquiari accompagnata dalla marcia del Mosè. Solo a notte inoltrata, dopo la mezzanotte e dopo aver percorso le principali vie del centro storico, la processione giunge in piazza Castello, gremita di migliaia di persone, dove viene intonato per altre due volte l'inno popolare, prima di far rientro nella Chiesa della SS. Annunziata. Al termine della processione, gli astanti si augurano reciprocamente di ritornare anche l'anno successivo con un meglio a tiempo.
Riconoscimenti
L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia
Patrimonio immateriale d'Italia
Bibliografia | |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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