Cantico
Il cantico è un componimento poetico della Bibbia, con esclusione dei salmi.
Molti libri della Bibbia sono scritti in poesia: il Libro dei salmi, il Cantico dei cantici e il Libro delle Lamentazioni, ed altri.
Il primo cantico è quello cantato da Mosè e dagli israeliti dopo il passaggio del Mar Rosso, cioè dopo la liberazione dalla schiavitù d'Egitto. Altri cantici sono quello di vittoria di Debora e Barac (Gdc 5 ) e quello funebre di Davide per la morte del re Saul (2Sam 1,17-27 ). Particolarmente popolare è il cantico di Daniele o dei tre fanciulli nella fornace (Dn 3,52-57 ).
Circa quaranta cantici sono stati inseriti nella Liturgia delle ore e vengono recitati:
- nelle Lodi Mattutine, tra il primo ed il secondo salmo, un cantico dell'Antico Testamento;
- nei Vespri, dopo il secondo salmo, un cantico del Nuovo testamento.
La Liturgia delle Ore valorizza poi soprattutto tre cantici evangelici:
- il Benedictus o Cantico di Zaccaria (padre di Giovanni Battista), alle Lodi Mattutine;
- il Magnificat o Cantico di Maria, ai Vespri;
- il Nunc dimittis o Cantico di Simeone a Compieta.
Considerata la loro particolare importanza, questi cantici vengono recitati quotidianamente, sempre nell'ufficio quotidiano, dopo la lettura breve con il suo responsorio.
Nella Messa, i Cantici rappresentano, insieme al tratto, lo strato più antico dei canti: quello della salmodia senza ritornello o in directum, oggi praticamente scomparsa.
Mentre il tratto sopravvive sostituendo l'alleluia nelle Messe quaresimali, tre soli cantici hanno mantenuto la loro collocazione liturgica nella veglia pasquale e conservano l'antichissimo schema della lectio cum cantico[1]. Essi sono:
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