Festa di San Vittore (Asigliano Vercellese)

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Festa di San Vittore (Asigliano Vercellese)
AsiglianoVercellese CorsaBuoi.jpg

Corsa dei Buoi
Festa patronale
Festa locale
Commemorazione celebrata San Vittore, patrono della città
Chiamata anche Corsa dei Buoi
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Piemonte
Provincia Vercelli
Comune Asigliano Vercellese
Diocesi Vercelli
Periodo Primavera
Data mobile domenica successiva all'8 maggio
Data d'istituzione 1436
Organizzata da Comitato Folkloristico Asiglianese
Tradizioni religiose processione, messa solenne
Tradizioni folcloristiche corsa dei buoi
Collegamenti esterni

La Festa di San Vittore, detta anche Corsa dei Buoi, si tiene annualmente ad Asigliano Vercellese (Vercelli), nella domenica successiva all'8 maggio, in onore di san Vittore, patrono della città.

Storia

La tradizione narra che nel 1436 un'epidemia di peste stava flagellando la cittadina, provocando la morte di molti abitanti; il morbo ebbe fine per intercessione del patrono, san Vittore, invocato dagli asiglianesi, che da quel momento, ogni anno, rinnovarono il voto fatto.

I primi documenti storici che accennano alla "corsa" risalgono al 1658 che riferiscono sia della corsa dei carri, sia della distribuzione del pane. Altre testimonianze scritte, le troviamo nell'archivio parrocchiale, in particolare una relazione, datata 1770, dove l'allora parroco, don Francesco Bernardino Lanino, descrive i festeggiamenti in onore di san Vittore.[1]

Descrizione

La Festa di San Vittore si svolge secondo un programma ben definito:

Vigilia

Il giorno della vigilia, alle ore 12.00, si procede all'incanto dei carri, trainati ciascuno da una coppia di buoi, che daranno vita, il giorno seguente, alla Corsa dei Buoi per lo scioglimento del voto. Il rito viene celebrato in Municipio alla presenza dei Priori, delle Autorità civiche ed a molti asiglianesi. L'atmosfera è "rovente" per gli aspiranti protagonisti della gara e i gesti d'intesa tra gli auriga (ossia, cocchiere) sono parte integrante dell'asta. L'assegnazione si svolge, offrendo emine di grano.[2] Inoltre, dobbiamo qui rilevare che alcuni partecipano all'asta per sciogliere un proprio voto contratto con san Vittore in un momento di difficoltà familiare, risolto felicemente. Tutti coloro che partecipano all'asta lo fanno con lo scopo di assicurarsi il Carro del Pane o uno dei quattro carri, che parteciperanno alla corsa.

Giorno del patrono

Nel giorno della festa del patrono il 12 maggio si svolgono:

Note
  1. Il parroco, don Francesco Bernardino Lanino, racconta:
    « Dopo Messa (parrocchiale), fanno correre quanto mai si possa dire quattro cara tirati da buoi carichi di pane, qual pane terminata la corsa si benedice (nell'Oratorio di San Vittore) e lo distribuiscono. »
  2. L'emina (detta anche mina o quartone), è un'antica misura agraria vercellese, introdotta nel 1650, pari a litri 23,005556: l'emina poi si divide in 16 coppi di Vercelli da litri 1,43847 ciascuno; il quarto di coppo (detto anche quartina) era di litri 0,35946.
Bibliografia
  • Cele Bellardone et al., Un Voto, una Corsa, Sagep Editori, Genova 2010
Voci correlate