San Vittore il Moro
San Vittore il Moro Laico · Martire | |
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Santo | |
Cosimo Daddi, San Vittore il Moro (1596), olio su raso di seta; Volterra | |
Nascita | Mauritania III secolo |
Morte | Lodi 303 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 8 maggio |
Santuario principale | San Vittore in ciel d'oro a Milano |
Patrono di | prigionieri ed esuli, Varese (VA), Verbania (VB), Rho (MI), Terno d'Isola (BG), Asigliano Vercellese (VC). |
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Nel Martirologio Romano, 8 maggio, n. 1:
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San Vittore il Moro, detto anche Mauro, "della Mauritania" (Mauritania, III secolo; † Lodi, 303), è stato un soldato e martire latino. È venerato dalla Chiesa come santo, martire e patrono di prigionieri ed esuli; è commemorato l'8 maggio.
Biografia
La sua vita e il suo martirio vengono descritti da Ambrogio da Milano, in particolare nell'inno Victor, Nabor, Felix pii. Vittore, come gli altri martiri Nabore e Felice, era un soldato mauritano di stanza a Milano all'epoca di Massimiano imperatore d'Occidente.
Quando Massimiano diede avvio ad una delle ultime persecuzioni prima che Costantino emanasse l'Editto di Milano del 313, Vittore pur affermando la propria fedeltà all'imperatore per tutto ciò che riguardava la sua vita civile e la disciplina militare, rifiutò di abiurare la propria fede.
Arrestato, minacciato di tortura e lasciato per più giorni privo di cibo e bevande, anche quando fu condotto al Circo, al cospetto dello stesso imperatore Massimiano Erculeo, continuò a rifiutarsi di sacrificare agli idoli, e venne sottoposto ad atroci tormenti (tra l'altro gli fu versato piombo fuso sulle piaghe).
Nonostante ciò, riuscì ad evadere, ma dopo breve tempo fu scoperto, arrestato e decapitato. La tradizione vuole che il suo corpo fosse lasciato insepolto, ma sia stato ritrovato, intatto, dal vescovo di Milano, Materno, che lo seppellì in un sacello che venne poi denominato, per le sue ricche decorazioni a mosaico, sacello di San Vittore in Ciel d'Oro, (oggi incorporato nella Basilica di Sant'Ambrogio).
Culto
Il culto di san Vittore ebbe una larga diffusione, soprattutto su impulso di Sant'Ambrogio, che volle seppellire accanto a lui il proprio fratello san Satiro. Molte chiese furono dedicate a san Vittore a Milano e nella diocesi ambrosiana, a tal punto che la presenza di chiese o edicole a lui dedicate viene considerata una prova dell'appartenenza (oggi o nel passato) di un territorio alla suddetta diocesi ("Ubi Victor, ibi ambrosiana ecclesia"). Oltre al sopra menzionato sacello di San Vittore in Ciel d'Oro, a Milano vi sono anche le chiese di San Vittore al Corpo, di San Vittore al Carcere, di San Vittore al Teatro, di San Vittore al Pozzo. Alle porte del capoluogo lombardo, a Rho, è presente la Basilica di San Vittore e a Corbetta la Collegiata Prepositurale dedicata al santo.
San Vittore è anche il santo patrono di Brezzo di Bedero (Va) e Varese che, nel 2003, commemorò con diverse iniziative il millesettecentesimo anniversario del suo martirio. Lo è anche di Arsago Seprio (Va) dove a lui è dedicata la Basilica Romanica e di Asigliano Vercellese in cui ogni anno, il 12 maggio, è ricordato con la corsa dei buoi.
Sempre a San Vittore è intitolata la quattrocentesca Basilica Collegiata Prepositurale in Arcisate (Va), sede di uno degli antichi capitoli della diocesi di Milano.
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