Fiasca di pellegrinaggio

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Fiasca di pellegrinaggio detta di San Ruperto (seconda metà del XIII secolo), legno ricoperto in argento e rame sbalzati; Salisburgo, Tesoro del Duomo

La fiasca di pellegrinaggio è una borraccia utilizzata dal pellegrino per dissetarsi e che veniva solitamente appesa all'estremità superiore del bordone o portata a tracolla.

La fiasca di pellegrinaggio viene anche detta con termine improprio, o comunque non preferibile, fiasca del pellegrino.

Descrizione

Questo oggetto utile e pratico, che non doveva differenziarsi dalla comune suppellettile domestica se non per eventuali motivi iconografici, è ampiamente documentato dalle immagini relative alla tenuta del pellegrino, poiché costituiva un accessorio essenziale durante il tragitto, ma ne rimangono pochi esemplari.

La fiasca, realizzata con varie tipologie di materiale, aveva una forma lenticolare con un'imboccatura sottile ed eventuali passanti anulari lungo i bordi per essere appesa al bordone o portata a tracolla, qualche volta si trattava di una semplice zucca vuota.

Esemplari significativi

Fra gli esempi di maggior rilievo storico-artistico si ricorda:

Pellegrino con bordone, fiasca, petaso e scarsella
  • Fiasca di pellegrinaggio, detta di san Ruperto (seconda metà del XIII secolo), in legno ricoperto con lamina in argento e rame sbalzati, conservata presso il Tesoro del Duomo di Salisburgo (Austria).
  • Fiasca di pellegrinaggio (XVII secolo), in legno intagliato, conservata presso il Museo "Davia Bargellini" di Bologna.
Bibliografia
  • Sandra Vasco Rocca, Gli oggetti devozionali, in Suppellettile ecclesiastica. 1, Centro Di Editore, Firenze 1988, p. 384 ISBN 88703816412
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 3 agosto 2013 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.