Fraternità di Comunione e Liberazione

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La Fraternità di Comunione e Liberazione è un'associazione laicale, nata nel solco del movimento di Comunione e Liberazione, che l'11 febbraio 1982 venne eretta in persona giuridica per la Chiesa universale e dichiarata Associazione di Diritto Pontificio tramite un decreto del Pontificio Consiglio per i Laici. I suoi primi gruppi avevano cominciato ad incontrarsi verso la metà degli anni Settanta, quando alcuni ex-universitari del movimento di CL avevano voluto così rispondere al bisogno di "approfondire, attraverso un metodo comunionale, l'appartenenza alla Chiesa anche dentro la condizione della vita adulta con le responsabilità che essa comporta"[1].

La Fraternità di Comunione e Liberazione conta attualmente nei suoi gruppi 60.000 persone circa.

L'adesione comporta l'adozione di momenti quotidiani di preghiera, il rispetto di alcune essenziali regole di ascesi, la partecipazione ad attività di formazione spirituale, ivi compresi, in particolare, annuali esercizi spirituali, nonchè il sostegno economico alle iniziative della Fraternità stessa.

Dopo la morte di don Giussani, il sacerdote spagnolo don Julián Carrón venne eletto, il 19 marzo 2005, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione. Circa tre anni dopo, nel marzo 2008 è stato riconfermato per altri 6 anni alla guida della Fraternità.

Dimessosi Julián Carrón nel novembre 2021, gli subentra il prof. Davide Prosperi, già vicepresidente, che, nel giugno del 2022, viene confermato alla guida della Fraternità per un quinquennio dal prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, cardinale Kevin Farrell.

Note
Voci correlate
Collegamenti esterni