Gesù Cristo Buon Pastore (V secolo)

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Ravenna MausoleoGallaPlacidia GesùBuonPastore 425-450.jpg

Maestranze bizantine, Gesù Cristo Buon Pastore (secondo quarto del V secolo), mosaico
Buon Pastore
Opera d'arte
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Emilia Romagna
Regione ecclesiastica Emilia
Provincia Ravenna
Comune Stemma Ravenna
Diocesi Ravenna-Cervia
Parrocchia o Ente ecclesiastico Arcidiocesi di Ravenna-Cervia
Ubicazione specifica Mausoleo di Galla Placidia, braccio settentrionale, lunetta soprastante la porta d'accesso
Uso liturgico Sporadico
Comune di provenienza Ravenna
Luogo di provenienza Ubicazione originaria
Oggetto Decorazione musiva
Soggetto Gesù Cristo Buon Pastore
Datazione V secolo
Ambito culturale
Ambito bizantino
Autore Anonimo
Materia e tecnica Mosaico
Virgolette aperte.png

1«In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori. 4E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro. 7Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati....
9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. 11Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. 12Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; 13egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. 14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.
Virgolette chiuse.png

Gesù Cristo buon pastore è la decorazione musiva parietale, eseguita nel secondo quarto del V secolo, a mosaico, da maestranze bizantine, che decora nel braccio settentrionale la lunetta soprastante la porta d'accesso del Mausoleo di Galla Placidia di Ravenna.

Descrizione

Oggetto

La decorazione musiva è stata eseguita utilizzando tessere di pasta vitrea di circa un centimetro sia per le figure, sia lo sfondo.

Soggetto

Nel decorazione musiva, sullo sfondo di un simbolico paesaggio agreste, compaiono:

  • Gesù Cristo Buon Pastore vestito con indosso una tunica d'oro e la purpurea clamide imperiale, tiene in mano un bastone a forma di croce, mentre osserva alcune pecore che si trovano accanto a lui. La veste regale ed il bastone cruciforme alludono alla condizione gloriosa di Gesù Cristo, quale "pastore" che guida il suo gregge al riposo dei "pascoli eterni".
  • Pecore raffigurate in diverse posizioni, ma con lo sguardo rivolto al pastore, e questi ne accarezza una con la destra, rispecchiando quanto come affermato nel Vangelo (Gv 10,3-4 ):
« Le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le proprie pecore per nome e le conduce fuori. Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va davanti a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. »

Notizie storico-critiche

Galla Placidia (390 ca. – 450) giunge a Ravenna nel 425, come tutrice del figlio Valentiniano III (419 - 455), ancora giovane per tenere in mano il potere dell'Impero romano d'Occidente.

L'imperatrice, nel periodo ravennate, fece costruire una serie di edifici sacri che dimostrino la sua ortodossia religiosa. Fra questi edifici si ricorda anche la Chiesa di Santa Croce al cui nartece erano collegati due sacelli, a croce greca, di cui rimane solo quello di destra: il cosiddetto Mausoleo di Galla Placidia con evidente funzione funeraria, come conferma anche la presenza della pigna sul tiburio.

Galla Placidia, tuttavia, muore a Roma nel 450 e molto probabilmente viene sepolta nel mausoleo teodosiano presente in quella città.

Bibliografia
  • Carlo Bertelli et. al., Storia dell'Arte Italiana, vol. 1, Editore Electa-Bruno Mondadori, Milano 1990, pp. 322 - 323 ISBN 9788842445210
  • Raffaella Farioli Campanati, Ravenna romana e bizantina, Editore Longo, Ravenna 1977
  • Amedeo Giampaglia, L'Arte bizantina. Ravenna, Venezia, Monreale: il profumo d'Oriente, col. "La Bellezza di Dio. L'Arte ispirata dal Cristianesimo", Editore San Paolo, Palazzolo sull'Oglio (BS) 2003, pp. 30 – 31
  • Clementina Rizzardi (a cura di), Il mausoleo di Galla Placidia, Editore F. C. Panini, Modena 1996, pp. 200 - 203
  • Timothy Verdon, La bellezza nella Parola. L'arte a commento delle letture festive. Anno A, Editore San Paolo, Milano 2008, pp. 144 - 147 ISBN 9788821560361
Voci correlate
Collegamenti esterni