Gesù Cristo Buon Pastore (V secolo)
Maestranze bizantine, Gesù Cristo Buon Pastore (secondo quarto del V secolo), mosaico | |
Buon Pastore | |
Opera d'arte | |
Stato | |
Regione | Emilia Romagna |
Regione ecclesiastica | Emilia |
Provincia | Ravenna |
Comune | |
Diocesi | Ravenna-Cervia |
Parrocchia o Ente ecclesiastico | Arcidiocesi di Ravenna-Cervia |
Ubicazione specifica | Mausoleo di Galla Placidia, braccio settentrionale, lunetta soprastante la porta d'accesso |
Uso liturgico | Sporadico |
Comune di provenienza | Ravenna |
Luogo di provenienza | Ubicazione originaria |
Oggetto | Decorazione musiva |
Soggetto | Gesù Cristo Buon Pastore |
Datazione | V secolo |
Ambito culturale | Ambito bizantino |
Autore |
Anonimo |
Materia e tecnica | Mosaico |
|
Gesù Cristo buon pastore è la decorazione musiva parietale, eseguita nel secondo quarto del V secolo, a mosaico, da maestranze bizantine, che decora nel braccio settentrionale la lunetta soprastante la porta d'accesso del Mausoleo di Galla Placidia di Ravenna.
Descrizione
Oggetto
La decorazione musiva è stata eseguita utilizzando tessere di pasta vitrea di circa un centimetro sia per le figure, sia lo sfondo.
Soggetto
Nel decorazione musiva, sullo sfondo di un simbolico paesaggio agreste, compaiono:
- Gesù Cristo Buon Pastore vestito con indosso una tunica d'oro e la purpurea clamide imperiale, tiene in mano un bastone a forma di croce, mentre osserva alcune pecore che si trovano accanto a lui. La veste regale ed il bastone cruciforme alludono alla condizione gloriosa di Gesù Cristo, quale "pastore" che guida il suo gregge al riposo dei "pascoli eterni".
- Pecore raffigurate in diverse posizioni, ma con lo sguardo rivolto al pastore, e questi ne accarezza una con la destra, rispecchiando quanto come affermato nel Vangelo (Gv 10,3-4 ):
« | Le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le proprie pecore per nome e le conduce fuori. Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va davanti a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. » |
Notizie storico-critiche
Galla Placidia (390 ca. – 450) giunge a Ravenna nel 425, come tutrice del figlio Valentiniano III (419 - 455), ancora giovane per tenere in mano il potere dell'Impero romano d'Occidente.
L'imperatrice, nel periodo ravennate, fece costruire una serie di edifici sacri che dimostrino la sua ortodossia religiosa. Fra questi edifici si ricorda anche la Chiesa di Santa Croce al cui nartece erano collegati due sacelli, a croce greca, di cui rimane solo quello di destra: il cosiddetto Mausoleo di Galla Placidia con evidente funzione funeraria, come conferma anche la presenza della pigna sul tiburio.
Galla Placidia, tuttavia, muore a Roma nel 450 e molto probabilmente viene sepolta nel mausoleo teodosiano presente in quella città.
Bibliografia | |
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