Il cardinale Lambertini (film 1954)

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Il cardinale Lambertini
CardinaleLambertini 1954 locandina.jpg

Locandina del film
Titolo originale: Il cardinale Lambertini
Lingua originale: italiano
Paese: Italia
Anno: 1954
Durata: 102' min
Colore: bianco/nero
Audio: sonoro
Genere: commedia
biografico
Regia: Giorgio Pàstina
Soggetto: Alfredo Testoni
Ambientazione Geografica: Bologna
Ambientazione Storica: XVIII secolo
Sceneggiatura: Edoardo Anton, Oreste Biancoli, Giorgio Pàstina
Produttore: M. M. Morelli
Casa di produzione: Italica Film, Vox Film
Distribuzione (Italia): Minierva Film
Interpreti e personaggi:
  • Gino Cervi: cardinale Prospero Lorenzo Lambertini
  • Nadia Gray: contessa Gabriella di Roccasibalda
  • Arnoldo Foà: duca di Montimar
  • Carlo Romano: conte Goffredo di Roccasibalda
  • Sergio Tofano: canonico Peggi
  • Paolo Carilini: Carlo Barozzi
  • Virna Lisi: Maria di Roccasibalda
  • Tino Buazzelli: conte Davia
  • Gianni Agus: conte Pepoli
  • Tullio Altamura: don Tinti
  • Ignazio balsamo: sergente
  • Agnese Dubbini: nutrice
  • Loris Gizzi: conte Orsi
  • Rita Glori: marchesa Gozzadini
  • Gualtiero Isnenghi: conte Aldovrandi
  • Mario Mazza: Anastasio
  • Armando Migliari: dottore
  • Emilio Petacci: Costanzo
  • Alfredo Salvatori: don Girolamo
  • Mario Siletti: maggiordomo
  • Aldo Fiorelli: padre Cavalcanti
  • Piero Pastore: messaggero papale
Fotografia: Rodolfo Lombardi
Montaggio: Maria Rosada
Musiche: Carlo Rustichelli, Franco Ferrara
Scenografia: Peppino Piccolo
Coreografia: Peppino Piccolo
Costumi: Veniero Colasanti

Il cardinale Lambertini è un film del 1954, diretto dal regista Giorgio Pàstina, ispirato all'omonima opera teatrale di Alfredo Testoni del 1905, e remake di un altro omonimo film del 1934 di Parsifal Bassi con Ermete Zacconi nel ruolo da protagonista.

Trama

Il film, ambientato nel 1739, tratteggia la figura del cardinale Prospero Lorenzo Lambertini, arcivescovo di Bologna (1731 - 1740), che nel 1740 verrà eletto papa con il nome di Benedetto XIV.

Il Cardinale, molto attento alle dinamiche politiche nella Bologna presidiata dalle truppe spagnole e alle sofferenze dei bolognesi, non esita ad interporsi tra questi ed una nobiltà inetta, manovrata dalla contessa Gabriella di Roccasibalda, donna spregiudicata ed intraprendente, ed il popolo, verso il quale era stata progettata una strage mascherata da tentativo di ribellione, che avrebbe dovuto creare il casus belli per una forte repressione e per l'instaurazione del gonfalonierato a vita di un fantoccio degli spagnoli.

Le truppe spagnole sono comandate dal duca di Montimar, il quale corteggia assiduamente la contessa di Roccasibalda, desiderosa di raggiungere una posizione egemonica sulla città. Per ottenere i suoi obiettivi, Gabriella decide di far sposare al duca la figliastra Maria: questa però è segretamente innamorata di Carlo, figlio del maggiordomo del Cardinale. Per sottrarsi alle odiate nozze, Maria pensa di fuggire con Carlo; ma quando un equivoco la convince che il suo fidanzato abbia una relazione con la matrigna, questa decide di ritirarsi in convento, per farsi suora. Il giovane riesce ad incontrarla, riuscendo a spiegargli l'equivoco e convincendola a lasciare il convento ed a rifugiarsi con lui nel Palazzo Arcivescovile.

Il Cardinale, prendendo a cuore il caso dei due giovani, fa in modo che possano nascondersi nel castello del conte Davia, fidato gentiluomo. Il duca manda le sue truppe ad assediare il castello, ma il Cardinale vi si reca e celebra il matrimonio dei due giovani. Il giorno seguente convince i soldati a deporre le armi. Soltanto un sergente, per rancore verso Carlo gli spara, ma colpisce Maria. Inizialmente si teme che il colpo sia stato mortale, ma fortunatamente non è così.

Il Cardinale lascia l'inferma, in via di guarigione, per recarsi a Roma, al conclave, dal quale uscirà Papa.

Cast

Nel film, improntato più a toni da commedia che non drammatici, il ruolo del protagonista è affidato a Gino Cervi che, con grande bravura, e grazie ad una genuina "emilianità" che lo accomuna al personaggio storico, riesce ad interpretare la figura del cardinale Lambertini tratteggiandone un carattere sornione, scherzoso, profondamente umano (si veda la scena in cui veglia la madre morente del giovane sacerdote), ma determinato e soprattutto ben consapevole di se stesso che afferma:

« Questo vestito rosso non aumenta i miei meriti davanti al Signore»

Gino Cervi tornerà ad interpretare la figura del cardinale Lambertini nell'omonima versione televisiva del 1963, diretta da Silverio Blasi

L'egregia interpretazione di altri grandi attori contribuì al successo del film che, sebbene ormai datato, risulta tuttora estremamente godibile, fra questi figurano:

  • Arnoldo Foà: il severo duca di Montimar, non insensibile al fascino femminile;
  • Tino Buazzelli: il fidato conte Davia, non uno stinco di santo, ma tuttavia nemmeno un corrotto a detta del Cardinale;
  • Nadia Grey: la conturbante, seduttiva, ambiziosa e manipolatrice contessa Isabella, secondo il Cardinale una come la Repubblica Veneta: perde le guerre ma si salva con la diplomazia;
  • Carlo Romano: l'incapace conte Goffredo di Roccasibalda, succube della moglie Isabella;
  • Sergio Tofano: il paziente e sempre attento canonico, i cui dialoghi con il Cardinale sono tutti da godere;
  • Virna Lisi: la giovane figlia della contessa.

Frasi celebri

  • Il cardinal Lambertini afferma:
« Ho troppa voglia di andare in Paradiso e in questo sono dell'avviso di Pio V che diceva: finché fui prete ebbi gran speranza d'andarvi, da cardinale ne dubitai, ne disperai da papa»

Curiosità

Il cardinale Prospero Lorenzo Lambertini verrà eletto papa con il nome Benedetto XIV, il 17 agosto 1740, dopo un lungo conclave durato ben sei mesi. La leggenda racconta che, prima di partire per Roma, con il suo consueto umorismo disse:

« Se volete un santo eleggete Gotti, se volete un politico eleggete Aldrovandi (il cardinale Pompeo Marescotto Aldrovandi) e se volete un asino eleggete me. »

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