Medio Oriente
L'espressione Medio Oriente indica nell'uso comune la regione occupata dalle nazioni dell'Asia sud-occidentale, dall'Iran all'Egitto. Frequentemente ad essi si abbinano anche i paesi arabi nordafricani sebbene, per motivi geografici, la stessa regione possa essere identificata come Vicino Oriente, con un Medio Oriente che abbraccia per lo più l'area del sub-continente indiano (Afghanistan, Pakistan, India e Bangladesh), e un Estremo Oriente a est di esso.
I sei principali gruppi linguistici dell'area sono il persiano, l'arabo, l'ebraico, l'assiro, il curdo e il turco.
I Paesi e stati in essere e in divenire che fanno parte dell'area sono:
- Iran
- Turchia
- Cipro
- Iraq
- Siria
- Libano
- Israele
- Palestina
- Arabia Saudita
- Kuwait
- Emirati Arabi Uniti
- Oman
- Yemen
- Qatar
- Bahrein
- Giordania
- Egitto
L'area mediorientale possiede una scarsissima presenza di risorse idriche.
Origine del nome
Storicamente, la dicitura Medio Oriente deriva dalla suddivisione amministrativa che la Gran Bretagna aveva operato per il mondo asiatico che da essa dipendeva in periodo coloniale, ma si riferiva in origine a una regione diversa da quella attuale: il cambiamento di significato è dovuto all'influenza americana.
L'espressione Near East indicava infatti per il Foreign Office e il Ministero delle Colonie il mondo arabo sottoposto al dominio ottomano, dal Marocco alla Turchia compresa, includendovi la stessa Grecia che dell'Impero Ottomano "vicino-orientale" faceva allora parte e che divenne indipendente solo nel 1820-21.
L'espressione Middle East identificava invece l'area (non esclusivamente islamica) che dalla Persia giungeva fino a tutto il sub-continente indiano che faceva parte all'epoca dei suoi domini.
L'espressione Far East si riferiva infine all'area che si estendeva ancor più a Oriente.
Un equivalente di ciò, con qualche minore differenziazione, fu usato anche dalla Francia che impiegava (e tuttora impiega) correntemente i termini Proche Orient, Moyen Orient e Extreme Orient.
In Italia invece una discreta confusione seguita ad accomunare Vicino Oriente a Medio Oriente, con una predilezione per quest'ultima, con sovrapposizioni che sono dovute essenzialmente a una inadeguata categorizzazione geo-politica dell'intera area per le caratteristiche della storia coloniale italiana.
Essa rimase infatti limitata all'area africana e non sentì alcuna necessità di individuare con precisione burocratica diverse e disomogenee regioni del mondo, limitandosi di conseguenza a coniare per Eritrea, Somalia e, per breve periodo, Abissinia l'espressione "Africa Orientale Italiana" laddove, per riferirsi al complesso dei domini italiani d'oltremare, includendovi la Libia, si ricorreva alla più semplice definizione di "Africa Italiana".
La dicitura "Medio Oriente" è comunque stata recepita e usata nel mondo arabo (al-Sharq al-awsat) che peraltro ricorre assai più volentieri ai termini "Màghreb" e "Màshreq" (rispettivamente "Occidente" e "Oriente") per identificare i paesi arabi nordafricani, con l'esclusione dell'Egitto da cui, verso le aree di lingua araba più orientali, si usa appunto il termine Màshreq.
La confusione non si propone invece per le aree "vicino-orientali" d'età antica (precedenti alla conquista araba) per le quali è stata adottata oramai l'espressione accademicamente attestata di "Vicino Oriente antico".
Popolazione
Nel Medio Oriente vivono molti popoli diversi, in maggioranza musulmani. I principali sono gli Arabi, i Turchi, gli Iraniani e i Curdi.
Gli Arabi sono originari della penisola arabica, dove formano la maggioranza della popolazione così come in Libano e in Giordania, in Iraq e in Siria; molti Arabi vivono anche in Israele. Nonostante gli Arabi siano considerati un unico popolo, tra di essi vi sono differenze profonde, che a volte sono all'origine di conflitti.
I Turchi, stabilitisi in questa regione nel Basso Medioevo, vivono in Turchia e in minoranza nell'isola di Cipro. Sono Turchi anche gli Azeri (Iran e Azerbaigian).
Gli Iraniani sono i discendenti dei Persiani e sono il popolo più numeroso in Iran; essi sono musulmani sciiti e non sunniti.
I Curdi vivono da tempi antichissimi in una vasta regione comprendente la Turchia sud-orientale, l'Iraq settentrionale, una parte dell'Iran occidentale e alcuni lembi in Siria. Essi sono oltre 10 milioni, anche se i governi dell'Iraq, della Turchia e dell'Iran (i tre Stati in cui sono più numerosi) negano la loro esistenza, definendoli come "Turchi delle montagne".[1] Questi governi hanno attuato una repressione feroce con uno sterminio sistematico dei civili, soprattutto da parte dell'Iraq.
Vicino a queste popolazioni più numerose ve ne sono altre ugualmente importanti: gli Ebrei, abitanti della Palestina nell'età antica, si dispersero in altre regioni nel periodo del dominio romano (diaspora ebraica). Molti Ebrei ritornarono in Palestina o sotto il dominio inglese o dopo la seconda guerra mondiale. Oggi l'immigrazione di Ebrei in Israele continua, incoraggiata dal governo che punta a rafforzare la presenza ebraica nella regione: gli Ebrei israeliani provengono quindi dai Paesi europei, asiatici e africani e formano un gruppo molto eterogeneo, anche se accomunato dalla religione israelitica.
In questa regione vivono anche da tempi antichi alcuni popoli cristiani: Armeni, Georgiani, Greci.
Gli Armeni fondarono un proprio regno fra il II e il I secolo a.C. e furono poi sottomessi dai Turchi ottomani. Essi erano numerosi nella Turchia orientale fino all'inizio del XX secolo, ma i Turchi, per soffocare le richieste di indipendenza, attuarono il massacro sistematico degli Armeni.
Anche i Georgiani vivono nella regione a sud del Caucaso, dove formarono un proprio Stato nell'XI secolo, rimasto indipendente fino alla fine del XVIII secolo.
I Greci si trovano solo nell'isola di Cipro, dove formano la maggioranza della popolazione. Un tempo essi erano numerosi anche nell'odierna Turchia, ma furono costretti ad andarsene dopo la prima guerra mondiale.
Nelle zone desertiche della penisola arabica vi sono popoli nomadi, ma nella maggior parte della regione la popolazione vive in villaggi ed in città. Di solito la popolazione urbana è più numerosa di quella rurale e tende ad aumentare per l'immigrazione dalle campagne. Alcune città hanno un'origine antichissima (Gerusalemme, Damasco, Baghdad e San'a), mentre altre sono molto recenti (Ankara).
Diverse città superano il milione di abitanti e fra le città principali vi sono Teheran, capitale dell'Iran, e le tre capitali delle repubbliche ex-sovietiche: Tbilisi in Georgia, Erevan in Armenia e Baku in Azerbaigian.
La regione è interessata da vari fenomeni migratori: spostamenti dai paesi più poveri verso i paesi produttori di petrolio; emigrazione verso l'Europa (soprattutto in Germania); spostamenti interni causati da guerra e persecuzione; migrazione di Ebrei verso Israele.
Recente esodo dei cristiani
Negli ultimi anni le popolazione cristiane della zona (copti, cattolici, ortodossi, protestanti, siriaci, armeni) sono state costrette a un esodo verso l'occidente da un clima sempre più ostile,[2][3][4] accompagnato anche da attentati a luoghi di culto e persecuzioni personali. Mentre circa 50 anni fa i cristiani rappresentavano circa il 20% della popolazione, al 2014 sono stimabili al 3%-10%. Questa tendenza è stata accelerata dal fondamentalismo associato alle rivoluzioni della "primavera araba":
- in Egitto, al 2012, i cristiani erano stimati tra 4,3-5,1 milioni. Dopo la caduta di Mubarak (feb. 2011) si stima l'esodo di circa 100 mila persone, o al minimo alcune decine di migliaia;
- in Siria su circa 1,5 mln di cristiani presenti prima della guerra civile (dal 2011) sono stimati 450-600 mila costretti alla fuga;
- in Iraq i caldei erano, prima della seconda guerra del Golfo (2003), circa un milione, e al 2013 erano stimati in 300-400 mila. La popolazione cristiana cristiana complessiva era circa 1,5 milioni, al 2014 dimezzata;
- in Palestina (incluso Israele) dal 2000 al 2014 i cristiani sono passati dal 2 all'1%.
Note | |
| |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
|