Palestina

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Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi le voci Autorità Nazionale Palestinese e Proposte per uno Stato di Palestina
La regione del Mandato britannico vista dal satellite, con indicati i confini nazionali

La Palestina è una regione storica del Vicino Oriente compresa tra il Mar Mediterraneo ed il fiume Giordano. Attualmente il suo territorio è diviso tra lo Stato di Israele, i territori palestinesi (Cisgiordania e Striscia di Gaza), ed in parte tra Giordania, Libano e Siria: si tratta dell'area del Mandato britannico della Palestina (1920-1948) ad ovest del fiume Giordano.

Il termine Palestina, etimologicamente derivato dal nome dei Filistei, è entrato in uso solo in epoca romana per indicare un'area più vasta della terra propriamente filistea: pertanto, storicamente corrisponde ai territori dei regni di Israele e di Giuda, poi occupati in successione: dagli Achemenidi; dall'impero ellenistico della Macedonia di Alessandro Magno (la Decapoli); dall'Impero Ptolemaico; in seguito dall'Impero Persiano Partico; e finalmente dall'Impero Romano che prima assegnò l'area alla province della Giudea e della Siria, e, dopo le conquiste di Traiano, in parte li assegnò alla nuova provincia romana dell'Arabia. Tutta l'area fu poi parte dell'Impero Romano d'Oriente, o Impero Bizantino, e solo nel VII secolo d.C. fu occupata dagli arabi.

Il termine Palestina è usato oggi anche per riferirsi al proposto Stato Palestinese. All'interno del conflitto israelo-palestinese questa accezione suscita violente polemiche.[1]

Un termine alternativo a Palestina è quello ebraico "Èretz Israèl" ("Terra di Israele" o "Terra Promessa"), che ha un indubbio fondamento biblico.

Alcuni cattolici preferiscono utilizzare la generica denominazione "Terra Santa", per non prendere posizione in favore del popolo palestinese o dello Stato d'Israele, e per rendere evidente l'importanza dell'area per la Cristianità.

Grafia

Il nome

Palestina è la denominazione romana della provincia che risale all'epoca dell'imperatore Adriano, nel 135 d.C., quando il nome ufficiale Syria Palaestina sostituì il precedente Iudaea includendo anche altre entità amministrative: Samaria, Galiaelea, Philisaeta e Perea. Il cambio di denominazione del governatorato suggerisce la rottura politica fra l'impero e le autorità locali presso gli Ebrei (o Giudei). Il nome Palestina era tuttavia un toponimo già noto, introdotto da Erodoto e utilizzato dai Greci.

Nei più antichi documenti il territorio è noto con nomi diversi. Antichi documenti egiziani si riferiscono alla regione con il nome traslitterato rṯnu (pronuncia convenzionale retenu o recenu). Nella Bibbia la Palestina è indicata con diversi nomi e risulta una presenza contemporanea di più stati sul suo territorio. Oltre ai termini Eretz Yisrael "Terra di Israele", Eretz Ha-Ivrim "Terra degli ebrei", "Terra in cui scorre latte e miele", Terra promessa, tutto il territorio ad occidente del fiume Giordano in epoca antecedente era chiamato "Terra di Canaan", in quanto precedentemente abitato dai Canaaniti (o Cananei). Secondo la Bibbia i cananei sono i discendenti di Canaan figlio di Cam: questa popolazione fu sconfitta degli Ebrei, popolo originario della Mesopotamia meridionale (considerati discendenti di Abramo), cui Dio ha promesso la terra fra la valle del Giordano (a est e ad ovest del fiume) ed il Mediterraneo.

Il territorio prese quindi il nome di "Terra di Israele". La sua storia a questo punto coincide con la storia del popolo d'Israele. A seguito vi fu una divisione del regno ebraico in due regni separati, quello meridionale regno di Giuda, quello settentrionale regno di Israele o Samaria.

La regione costiera in un'epoca probabilmente intorno al 1000 a.C. era stata colonizzata anche da un popolo le cui origini non sono definitivamente chiarite, forse indoeuorpeo, i Filistei o pheleset, che possedeva almeno cinque città: Gaza, Ashdod, Ekron, Gath, e Ashkelon. Di questo popolo gli Egiziani antichi danno per primi notizia come P-r/l-s-t (convenzionalmente Peleshet), uno dei Popoli del mare che invasero l'Egitto durante il regno di Ramses III ma su le cui origini vi è ancora dibattito.

"Filistea" (italianizzazione del termine biblico "Peleshet", ebraico פלשת Pəléšeth, P(e) léshet) è il toponimo da cui è derivato il latino "Palaestina", dunque "Palestina" è un nome ispirato al popolo dei Filistei. In epoca biblica i Filistei si scontrarono con gli Israeliti per un lungo periodo, subirono sconfitte ma vinsero alcune battaglie ai tempi del profeta Amos, vennero infine sottomessi da re Davide e forse definitivamente sterminati, scomparvero definitivamente come nazione e non sono più citati dai tempi delle invasioni degli Assiri.

Palestina, all'epoca di Gesù Cristo

La terra di Israele in seguito venne sottoposta al dominio romano. Uno dei regni ebraici - il Regno di Israele - continuò ad esistere come stato formalmente indipendente per almeno due secoli. I Romani intorno al 130 a.C. intervennero proprio su richiesta di uno dei due regni da parte della tribù regnante dei Maccabei, lo stesso patriarca Giuda Maccabeo ottenne la cittadinanza onoraria di Roma e un seggio nel Senato Romano.

Con il tempo il regno settentrionale divenne de facto uno stato vassallo e diversi territori della Palestina furono frazionati e passarono sotto diretta amministrazione romana. La complessa organizzazione amministrativa della provincia riflette una certa turbolenza politica, in gran parte dovuta a motivi religiosi di conflitto tra Ebrei e Romani. La popolazione di Israele tentò di ribellarsi a più riprese al potere romano. La prima guerra giudaica iniziata nel 70 d.C. portò alla distruzione del Tempio. Il famoso episodio della presa della fortezza di Masada risale a questo conflitto. La seconda guerra giudaica (132-134 d.C.) fu causata in parte anche dalla decisione di Adriano cambiare il nome della capitale in Aelia Capitolina e di inquadrare completamente la provincia tra le istituzioni dell'Impero. la guerra terminò con la vittoria dell'esercito romano, ma a costo di pesanti perdite. La guerra provocò la morte di un parte consistente della popolazione ebraica del territorio. Adriano decise, nel 135 al termine del conflitto, per stornare il pericolo di future rivolte, di emettere la disposizione drastica che proibiva agli Ebrei di risiedere dalla città sacra di Gerusalemme, il centro religioso del Giudaismo, pur continuando a risiedere nel territorio circostante la capitale (le comunità ebraiche che vivono lontane dalla Terra di Israele sono nota come Diaspora ed erano già molto consistenti in epoca romana). Adriano cambiò anche il nome della provincia che da Provincia Judaea divenne Provincia Syria Palaestina (più tardi abbreviato in Palaestina). Il nome Syria Palaestina era quello greco utilizzato da Erodoto per indicare il territorio meridionale da distinguere della semplice Syria, che si limita alla parte settentrionale. Nell'utilizzare il toponimo non ebraico, Adriano umiliava gli ebrei anche per il fatto di ribattezzare la loro terra con il nome di loro antichi nemici, i Filistei appunto.

Storia recente

La storia recente di questa regione è estremamente complessa, non essendo di stretto interesse riportiamo solo alcune mappe con l'evoluzione territoriale degli ultimi cento anni.

Note
  1. Said and Hitchens, 2001, p. 199.
Voci correlate
Collegamenti esterni