Gerusalemme

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Gerusalemme
ירושלים / القُدس
Gerusalemme - Bandiera
Gerusalemme - Stemma
Panorama di Gerusalemme
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Stato: bandiera Israele(lo status di Gerusalemme Est è oggetto di controversia internazionale)
Altitudine 760 m s.l.m.
Superficie 200 km²
Abitanti 724.000  (30 settembre 2006)
Coordinate geografiche
Coordinate: 31°46′12″N 35°12′47″E / 31.770, 35.213
Mappa di localizzazione New: Israele
Gerusalemme
Gerusalemme (Israele)
Sito istituzionale

Gerusalemme è la principale città della Palestina e città santa delle tre religioni abramitiche (Ebraismo, Islam e Cristianesimo); il moderno Stato d'Israele l'ha proclamata propria capitale nel 1950, ma questo status non è riconosciuto dalla comunità internazionale, che riconosce ancora come capitale Tel Aviv.

Per il Cristianesimo è particolarmente importante in quanto luogo della morte e risurrezione di Gesù, nonché fulcro della successiva Chiesa apostolica.

Topografia

Gerusalemme è collocata sui monti della Giudea, sullo spartiacque: a ovest le colline lentamente degradano verso il mar Mediterraneo, a oriente invece scendono rapidamente verso la fossa del Giordano.

La città, che oggi si presenta molto estesa e densamente popolata, si è progressivamente espansa, a partire dal primitivo nucleo, verso ovest e verso nord; meno verso sud e solo in tempi molto recenti verso est. Le ragioni di questo modo di espandersi sono principalmente topografiche: le regioni a est di Gerusalemme sono più scoscese e sono poco adatte a grossi insediamenti anche per ragioni climatiche; verso ovest il territorio è più accogliente perché degrada dolcemente verso il mare.

La città vecchia

Le mura di notte

L'interesse maggiore di Gerusalemme non è dato dall'insieme della città attuale, ma dalla sua parte antica. Oggi essa è rappresentata dalla città vecchia, chiusa nelle mura fatte erigere da Solimano il Magnifico tra il 1537 e il 1541, ma, a sua volta, questa città è il punto di arrivo di una lunga evoluzione che inizia prima di Davide con l'antichissimo nucleo della città gebusea, collocata sulla collina a sud dell'attuale spianata del Tempio.

Per quanto il tempo trascorso abbia non poco alterato le condizioni topografiche, si può ancora cogliere la disposizione di questa antica Gerusalemme circondata a oriente dalla profonda valle del Cedron e a occidente da una valle, oggi ormai colmata e non più visibile, che era la valle del Tyropeon.

A partire da questa primitiva configurazione, Gerusalemme, divenuta capitale del regno di Davide, ha cominciato a espandersi anzitutto verso nord, verso l'antico monte Sion (l'attuale spianata del Tempio), dove fu costruita in basso la Reggia e in alto il Tempio.

Successivamente la città ha cominciato a estendersi verso ovest, inglobando lentamente quello che è l'attuale monte Sion, raggiungendo la valle della Geenna (ghei hinnom in ebraico).

L'espansione massima si ha nel I secolo d.C., poco prima della distruzione della città da parte dei romani nel 70 d.C.. Da allora la città comincia a ritrarsi verso nord per raggiungere, nel XVI secolo, la dimensione contenuta nelle attuali mura.

Si può tentare di descrivere l'attuale topografia della città. Prendendo come punto di partenza l'angolo di nord-ovest delle mura attuali (poco sopra l'attuale Porta Nuova all'incrocio tra Jaffa Road e Ha-Zanhanim) si nota la valle della Geenna che lentamente discende verso sud circondando le mura da ovest; essa poi piega verso est per confluire nella valle del Cedron. La valle del Cedron parte invece a circa 1 km a nord della Porta di Damasco per poi procedere verso sud e incrocia le mura attuali poco dopo il Getsemani. La valle del Tyropeon si muove anch'essa in direzione meridionale a partire dall'attuale Porta di Damasco, passa a destra della spianata del Tempio e, rimanendo a destra della collina sulla quale sorgeva l'antica Gerusalemme, confluisce nella valle del Cedron.

All'interno del territorio così delimitato sorgeva la Gerusalemme al tempo di Gesù, quando essa raggiunse la massima espansione.

Due sono i punti più alti: il monte del Tempio, l'antico Monte Sion (740 m.) e il Monte Sion attuale (770 m.).

I quartieri

Gerusalemme è suddivisa in quattro quartieri che hanno al loro centro i luoghi santi che li definiscono.

Intorno al Santo Sepolcro si pone il quartiere cristiano; il quartiere armeno vive intorno alla cattedrale armena di San Giacomo; il quartiere ebraico, ora interamente ricostruito, si addossa al muro cosiddetto "occidentale" o "del pianto", un resto dell'antico tempio di Gerusalemme; infine il quartiere musulmano è collocato a nord dell'attuale spianata delle moschee.

Le porte

La Porta di Damasco a Gerusalemme

Le mura di Gerusalemme hanno sette porte dai diversi nomi arabi, ebraici e cristiani.

La più importante è la Porta di Damasco, posta a nord, che prende il nome dalla via che da qui parte e che si dirige verso nord. In arabo è chiamata bab-'el-'amud che significa porta della colonna a causa dei resti di una colonna romana che sono ancora visibili.

Procedendo verso ovest si incontra, sul punto più alto delle mura, Porta Nuova, così chiamata perché fatta aprire alla fine del XIX secolo per creare una comunicazione con i quartieri che si andavano sviluppando verso nord-ovest. È anche chiamata dagli arabi Porta di Golia.

Sul muro occidentale si trova la Porta di Giaffa: anch'essa riceve il suo nome dalla strada che da qui si diparte e che, dirigendosi verso occidente, congiunge Gerusalemme con Giaffa-Tel Aviv; in arabo essa prende il nome di bab el-Khalil (Porta dell'Amico) con riferimento ad Abramo amico di Dio.

Proseguendo verso sud si trova la Porta di Sion o Porta di Davide, il cui nome è dovuto alla presenza sul monte Sion della tomba di Davide secondo una tradizione ebraica e cristiana relativamente tarda.

Segue la Porta dei Magrebini, detta anche del Letame o della Spazzatura, chiamata così probabilmente per il fatto che era la porta di passaggio delle immondizie verso la valle del Cedron.

Troviamo poi la Porta di Santo Stefano, che riceve il nome dalla presenza, poco oltre, di una chiesa ortodossa costruita in ricordo del luogo della morte di Santo Stefano. Gli ebrei e gli arabi la chiamano Porta dei Leoni, a motivo della raffigurazione di alcuni leoni sulla sua facciata esterna.

Infine la Porta di Erode, che riceve il nome da una tradizione medievale cristiana che identificava in prossimità di questa porta il palazzo di Erode Antipa. Gli arabi e gli ebrei la chiamano Porta della Pianura, o anche Porta dei Fiori per la presenza del mercato dei fiori.

La storia

Gerusalemme, panorama dal Monte degli Olivi

La città in origine era "straniera" (cfr. Ez 16,3 ), era cioè rimasta città cananea indipendente all'interno dei territori in cui si era insediata la tribù di Giuda. Il Libro dei Giudici sintetizza la situazione per il periodo più antico con queste parole: "I figli di Beniamino non scacciarono i Gebusei che abitavano Gerusalemme, perciò i Gebusei abitano con i figli di Beniamino in Gerusalemme fino a oggi" (1,21). In un episodio riportato come appendice del Libro dei Giudici un levita della tribù di Efraim che torna da Betlemme verso il suo paese preferisce non fermarsi nella città gebusea (19,11-12).

Sotto Davide e Salomone

La città viene conquistata da Davide poco prima del 1000 a.C.. Il Secondo Libro di Samuele conserva ancora il racconto della conquista. I suoi abitanti dovevano sentirsi molto sicuri della loro posizione strategica perché fanno sapere a Davide: "Non entrerai qui: basteranno i ciechi e gli zoppi a respingerti", per dire: "Davide non potrà entrare qui" (2Sam 5,6 ). Davide tuttavia riesce a conquistare Gerusalemme passando attraverso "il canale", presumibilmente un pozzo scavato nella roccia che dalla città permetteva l'accesso alla fonte del Gihon, visibile ancora oggi (Warren shaft). La conquista di Davide pone questa città "straniera" al centro delle tribù di Israele; essa non solo diviene la capitale del regno che Davide va costruendo ma anche capitale religiosa perché Davide vi trasferisce l'Arca dell'Alleanza (2Sam 6 ).

Il ruolo di capitale del regno fa sì che Gerusalemme cominci a ingrandirsi per rispondere alle necessità che quel ruolo comportava. Subito dopo la conquista, Davide si dà da fare per ampliare la città (2Sam 5,9-11 ). Davide progetta anche di costruire un tempio per YHWH, ma tale proposito non ha esito per l'intervento del profeta Natan, il quale gli comunica che il volere di YHWH è altro; sarà il figlio di Davide a costruire il tempio (2Sam 7,13 ).

La città continua a ingrandirsi con il figlio di davide, Salomone: il regno di Davide raggiunge la sua massima espansione e necessita perciò di una capitale adeguata. In particolar modo Salomone costruisce il Tempio e vi colloca in modo degno l'Arca. L'area su cui viene edificato questo tempio era l'antico monte Sion, che già Davide aveva acquisito da Arauna il Gebuseo (2Sam 2,18-25 ). A questo luogo veniva anche legato il ricordo di Abramo, perché veniva identificato con il Monte Moria[1]. Insieme con il Tempio Salomone costruì anche tutto quello che poteva essere necessario per la presenza della corte: la reggia e il cosiddetto "palazzo detto Foresta del Libano", che probabilmente serviva come deposito delle armi.

Il periodo dei re

La storia successiva di Gerusalemme coincide con quella del regno di Giuda che, alla morte di Salomone, si costituisce per la divisione dal regno di Israele. Gerusalemme subisce alcune invasioni, tuttavia il regno continua a estendersi.

Un problema particolarmente urgente e mai risolto era stato quello dell'approvvigionamento dell'acqua in caso di assedio. Il re Ezechia risolse il problema facendo scavare un canale che conduceva direttamente l'acqua della sorgente del Gihon dentro le mura di Gerusalemme.

Al tempo di Ezechia la città aveva cominciato a estendersi verso occidente, in quella parte che in ebraico era chiamata il mishnéh ("secondo quartiere", 2Re 22,14 ). Ezechia rafforzò le mura in vista di un possibile assedio degli Assiri (2Cr 2,5 ).

Nella storia di Gerusalemme un momento cruciale è rappresentato dalla conquista babilonese nel 587 a.C.. Il Secondo Libro dei Re conserva ancora la drammatica narrazione (22,8-9). Da questo momento Gerusalemme declina: la deportazione degli strati più abbienti della popolazione, le distruzioni subite, fanno precipitare la città in una desolazione che i testi profetici rivelano. Il piccolo Libro delle Lamentazioni, attribuite al profeta Geremia, descrive la situazione in cui Gerusalemme si è venuta a trovare: "Ah! Come sta solitaria la città un tempo ricca di popolo! È divenuta come una vedova, la grande fra le nazioni; un tempo signora tra le province è sottoposta a tributo" (Lam 1,1). Anche alcuni salmi registrano queste cose e ne fanno oggetto di preghiera (Sal 78,1 ).

Il post-esilio

Nel 538 a.C. i primi deportati tornano a Gerusalemme. Inizia il cammino di ricostruzione tra molte difficoltà, narrate nel Libro di Esdra e nel Libro di Neemia. Per primo viene ricostruito il Tempio (Esd 6,15-16 ); nel 520 a.C. esso è pronto, anche se il suo splendore architettonico è ben lontano da quello del tempio salomonico.

Diversi anni dopo viene portato a Neemia, un ebreo che vive a Susa presso la corte reale del re di Persia, questo annunzio: "I superstiti della deportazione sono là, nella provincia, in grande miseria e abbattimento; le mura di Gerusalemme restano piene di brecce e le sue porte consumate dal fuoco" (Nee 1,3 ). Con il permesso del re Artaserse egli parte per Gerusalemme e la situazione che trova è drammatica (Nee 2,12-15 ). Sotto la sua guida la ricostruzione riprende e procede rapida, anche se non mancano le difficoltà.

La storia successiva di Gerusalemme ha un momento di sviluppo e cambiamento quando questa città entra nell'orbita greca con la conquista da parte di Alessandro Magno nel 331 a.C.. Essa rimane dapprima nell'orbita del regno d'Egitto, creatosi dopo la morte di Alessandro (Tolomeo); dal 181 a.C. passa invece nell'orbita del regno di Siria (Seleucidi) e vi rimane sino alla conquista romana avvenuta nel 63 a.C.. In questo periodo Gerusalemme si ingrandisce e si arricchisce di costruzioni ispirate alla nuova cultura. La progressiva indipendenza acquisita dalla dinastia asmonea fa sì che Gerusalemme si abbellisca e si espanda. Tale processo raggiunge il massimo con Erode il Grande; su due particolari punti si incentra la sua opera di edificazione: il suo Palazzo, posto nell'attuale quartiere armeno, e il Tempio.

Gerusalemme in epoca romana (plastico)

Dopo Cristo

Un cambiamento totale dell'immagine giudaica di Gerusalemme avviene dopo la seconda rivolta, quella del 135 d.C. Adriano la trasforma in una città totalmente pagana con il cambiamento del nome da Gerusalemme a Colonia Aelia Capitolina. La città viene ricostruita su pianta totalmente nuova, con il cardo maximus su cui convergeva il decumano.

A partire dal 313 inizia la storia della Gerusalemme cristiana con la costruzione della Basilica del Santo Sepolcro.

Nel 614 i Persiani di Cosroe II conquistarono la città e s'impadronirono della reliquia della Vera Croce; la città fu riconquistata nel 628 dall'imperatore bizantino Eraclio I, che sconfisse i Persiani e recuperò la reliquia.

Nel 638, Gerusalemme fu conquistata dagli Arabi.

Onorificenze

Premio Artigiano della Pace 1995 - nastrino per uniforme ordinaria Premio Artigiano della Pace 1995
— Arsenale della Pace, Torino
Note
  1. L'identificazione risale però a una fonte più tarda, 2Cr 3,1 .
Bibliografia
  • Bruno Forte, Gerusalemme. Città della pace, crocevia di conflitti, Edizioni Terra Santa, Milano 2019.
Voci correlate