Missionari del Sacro Cuore e Santa Maria di Guadalupe

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Missionari del Sacro Cuore e Santa Maria di Guadalupe
in latino Missionarii Sacri Cuori et Sanctae Mariae de Guadalupe
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Stemma dell'Ordine

Istituto di vita consacrata
Ordine di chierici regolari di diritto pontificio

Altri nomi
Fondatore Teodosio Martínez Ramos
Data fondazione
sigla M.S.C.
Titolo superiore
Approvato da Giovanni Paolo II
Data di approvazione 19 settembre 2002
Scopo apostolato
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Scheda su gcatholic.com
Scheda su catholic-hierarchy.org

I Missionari del Sacro Cuore e Santa Maria di Guadalupe (in latino Missionarii Sacri Cuori et Sanctae Mariae de Guadalupe, in spagnolo Misioneros del Sagrado Corazón y de Santa María de Guadalupe) sono un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione clericale pospongono al loro nome la sigla M.S.C.[1]

Cenni storici

La nascita della congregazione è da inquadrarsi nel clima di fervore religioso che caratterizzò il Messico dopo la caduta del governo di Plutarco Elías Calles (1934), che aveva condotto una decisa politica antiecclesiastica; venne fondata da Teodosio Martínez Ramos (1908-1978) su ispirazione di María Amada Sánchez Muñoz (1895-1967).[2]

Il 3 giugno 1938, con il permesso del vescovo di Chiapas Gerardo Anaya y Diez de Bonilla, aprì ad Azcapotzalco (presso Città del Messico) una scuola apostolica di carità per la formazione di sacerdoti religiosi da impiegare per l'opera di evangelizzazione tra gli indigeni e i lavoratori dei campi.[2]

La congregazione per i Religiosi diede il suo nihil obstat per l'erezione della compagnia missionaria in istituto di diritto diocesano il 12 settembre 1951[2] e i Missionari del Sacro Cuore vennero approvati dalla Santa Sede il 19 settembre 2002.[1]

Attività e diffusione

I Missionari si dedicano a diverse opere di apostolato presso le popolazioni indigene, gli operai e i contadini.[1]

Oltre che in Messico, sono presenti in Perù;[3] la sede generalizia è ad Azcapotzalco.[1]

Nel 2004 l'istituto contava 21 case e 95 religiosi, 56 dei quali sacerdoti.[1]

Note
  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 Ann. Pont. 2007, pp. 1497-1498.
  2. 2,0 2,1 2,2 DIP, vol. V (1978), col. 1478, voce a cura di G. Rocca.
  3. Institutos y Congregaciones Misioneras su misiones.catholic.net. URL consultato il 6-11-2009
Bibliografia
Collegamenti esterni