Nicopoli d'Epiro

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Nicopolis ad Actium

Panorama di Nicopoli d'Epiro
Stato bandiera Grecia
Coordinate geografiche
39°00′00″N 20°43′00″E / 39, 20.733333 bandiera Grecia

Nicopoli d'Epiro (latino Nicopolis ad Actium greco antico Νικόπολις, Nikópolis) letteralmente città della vittoria. Fu un'antica città dell'Epiro, sul promontorio settentrionale del golfo di Ambracia.

Venne fondata nel 31 a.C. da Augusto, dopo la vittoria riportata ad Azio su Marco Antonio e Cleopatra, e dal 28 a.C. divenne sede delle solenni feste aziache, celebrate ogni quattro anni nell'anniversario della battaglia.

La città era divisa in due quartieri: nella parte superiore sorgeva il tempio di Apollo dove, secondo la tradizione, Augusto si accampò prima della battaglia di Azio.

Era cristiana

Nicopoli fu presto raggiunta dalla nuova novella. Questa città è citata da san Paolo come luogo di incontro tra lui e il suo discepolo Tito nella sua lettera Tt 3,12 . Da questa fondazione apostolica si sviluppò un'importante comunità cristiana, nativo di Nicopoli fu Papa Eleuterio (175-189), uno dei primi Pontefici originari della parte greca dell'impero. Sant'Eusebio di Cesarea ci informa che Origene si recò nella città nella prima metà del III secolo dove rinvenne una rara traduzione in greco dell'Antico Testamento.

Nel III secolo la città come tutto l'impero attraversò un periodo di turbolenze, fu attaccata da Goti e Eruli, di ritorno alle scorrerie ad Atene, ma riuscì ad evitarne il saccheggio grazie a mura di fortuna. Tuttavia, sembra che la città perse in questo periodo molta della sua importanza, divenendo un centro provinciale. Con la riorganizzazione amministrativa dell'Impero di Diocleziano, fu elevata a capitale della nuova provincia Epiro vetus, che comprendeva l'Epiro, l'Acarnania e le isole di Itaca e Corfu . Fu presto sede vescovile e arcidiocesi dell'Epiro. Il suo vescovo Eliodoro era presente al Conciglio di Serdica nel 343. La forte presenza cristiana aveva fatto cadere in rovina gli antichi monumento agli dei che sotto l'imperatore Giuliano l'Apostata furono restaurati.

Nel secolo successivi l'Epiro in generale e Nicopoli in particolare, furono soggette a altre invasioni barbariche. Da prima da parte di Alarico agli inizi del V secolo e nel 474-475 dai Vandali di Genserico. Nel 551 furono le orde ostrogote di Totila a devastarla.

Fu durante queste invasioni il quadro urbano subì fu profondamente trasformato con una forte riduzione della sua superficie. La riduzione dell'area urbana è frequente in quasi tutte le città della penisola balcanica. La superficie di Nicopoli si ridusse di un sesto rispetto all'assetto romano coprendo una superficie di 25 ettari. Molti monumenti civici sono lasciati all'esterno delle mura (tra cui il forum e l'Odeon). Ma è in questa importante fortificazione che la città ha trovato innegabile prosperità, evidenziata da numerose basiliche cristiane, altamente decorate. La presenza cristiana a Nicopoli è testimoniata anche dalla partecipazione del suo vescovo al Concilio di Calcedonia del 451.

L'arrivo degli Avari nella penisola balcanica, alla fine del VI secolo segnò la fine di questo revival, anche se non vi sono risconti storiografici specifici per la città di Nicopoli.

Nicopoli bizantina

La città non seguì tuttavia il destino di molte città romana della regione e riuscì a sopravvive, anche se diminuita d'importanza ancora per quattro secoli. La riorganizzazione amministrativa e militare dell'Impero di bisanzio si tradusse per l'Epiro, nella creazione della circoscrizione (thema) di Nicopoli, ma con capitale la città concorrente Lepanto. Nella storia di bisanzio comunque sono ancora molti i magistrati, politici, ufficiali e funzionari dell'impero proveniente da Nicolpli.

Lepanto sostituì Nicopoli anche come sede dell'arcivescovo e Nicopoli fu declassata a sede vescovile.

Per un certo periodo nel VIII secolo la chiesa locale fu amministrativamente collegata alla Chiesa di Roma, come tutto l'Illirico occidentale.

Il declino della città è accelerato da nuovi attacchi, quelli degli arabi nell' 827-829, durante il Regno dell'imperatore Michele II, poi ancora nel 877-879 e da parte del bulgari nel 929 e nel 1034. La distruzione finale della città avvenne nel XI secolo quando i pochi abitanti rimasti fondarono la città di Preveza, vicino a una delle antiche porte di Nicopoli.

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