Augusto

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Augusto
Personaggio del Nuovo Testamento
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battezzato
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Imperatore romano
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Statua di Ottaviano Augusto loricato, detto anche Augusto di Prima Porta (I secolo d.C.), marmo; Città del Vaticano, Musei Vaticani
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 76 anni
Nascita Roma
23 settembre 63 a.C.
Morte Nola
19 agosto 14
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Caio Giulio Cesare Ottaviano Augusto (lat. Caius Iulius Caesar Octauianus Augustus; Roma, 23 settembre 63 a.C.; † Nola, 19 agosto 14) è stato il primo imperatore romano. Secondo Luca 2,1-2 ordinò un "censimento di tutta la terra" durante il quale nacque Gesù Cristo.

Biografia

Ascesa al potere

Caio Ottavio, figlio di un omonimo pretore, assunse il nome di Caio Giulio Cesare Ottaviano dopo l'adozione da parte del prozio Giulio Cesare, che nel suo testamento lo aveva designato come proprio principale erede. Dopo l'assassinio di Cesare, avvenuto nel 44 a.C., il giovane Ottaviano raggiunse Roma per prendere possesso della propria eredità.

Nel 43 a.C., grazie alla propria popolarità e contro la volontà del Senato, riuscì a ottenere il consolato; nello stesso anno strinse un accordo con Antonio e Lepido per spartirsi il controllo degli affari di Roma per cinque anni. Per l'occasione fu introdotta una magistratura straordinaria, il triumvirato[1]: in base agli accordi Lepido ottenne il controllo della Spagna, Antonio della Gallia, Augusto di Africa, Sicilia e Sardegna.

Il primo obiettivo dei triumviri era l'eliminazione degli assassini di Cesare, raccoltisi sotto la guida di Bruto e Cassio. Questi furono duramente sconfitti nel 42 a.C. nella battaglia di Filippi, dove entrambi i cesaricidi trovarono la morte e in seguito alla quale la sorte di Roma rimase nelle mani di due soli uomini: Antonio e Ottaviano. Lepido, da sempre figura marginale, fu presto messo da parte e si ritirò a vita privata.

Ebbe così luogo una nuova spartizione del potere: Antonio ebbe il controllo dell'Oriente, Ottaviano dell'Occidente. Quando Antonio respinse Ottavia, sorella di Ottaviano, fornì a questi l'occasione per accusare il rivale di essere diventato succube della regina d'Egitto Cleopatra, sua amante, e scatenare lo scontro finale. I seguaci di Antonio furono definitivamente sconfitti nel 31 a.C. in una battaglia navale nelle acque di Azio, sulla costa ionica della Grecia. Ottaviano rimase da solo al potere; Antonio preferì il suicidio.

Principato

Nel 27 a.C. Ottaviano ricevette dal Senato il titolo di Augusto in segno di gratitudine per la restaurazione di alcune prerogative senatoriali. Nell'esercizio del potere, Augusto si sforzò di preservare intatte le forme repubblicane dell'amministrazione e di evitare i segni esteriori del potere monarchico. Con la moderazione nei rapporti con il Senato, la munificenza con l'esercito, la generosità con il popolo, riuscì a ridonare la pace a Roma, dopo il duro periodo delle guerre civili, e a conservare a lungo il potere diventando, di fatto, il primo imperatore di Roma.

Fu patrono delle arti, delle lettere e delle scienze, favorì lo sviluppo dell'industria e del commercio, promosse ingenti lavori nell'edilizia pubblica: il suo ben noto vanto era di aver trovato una città di mattoni e di averla lasciata di marmo. Cercò di moralizzare la società con l'introduzione di severe ma inefficaci leggi, sforzandosi anche di incoraggiare i matrimoni e incrementare le nascite.

Morì a 76 anni d'età, nel 14. Suo successore fu Tiberio, figlio di sua moglie Livia Drusilla, suo genero e figlio adottivo.

Ruolo nella Storia del Cristianesimo

I cambiamenti introdotti da Augusto nell'amministrazione di Roma e le sue politiche in Oriente hanno avuto un'influenza non indifferente sulla Storia del Cristianesimo. Una volta asceso al potere, Augusto mostrò benevolenza nei confronti di Erode il Grande, confermandogli il titolo di re di Giudea e garantendogli il territorio tra la Galilea e la Traconitide, con ciò guadagnandosi la gratitudine e la devozione di Erode e del suo casato.

Nel 4 a.C., alla morte di Erode, Augusto divise il suo regno tra i figli di lui. Uno di loro, Archelao, fu successivamente deposto e bandito da Augusto: nel 6 d.C. il suo territorio, insieme all'Idumea e alla Samaria, furono aggiunte alla provincia di Siria, governata da Publio Sulpicio Quirinio. Durante il suo governatorato avvenne il censimento citato in Luca 2,1-2 , durante il quale avvenne la nascita di Gesù.

Nella Divina Commedia

La Divina Commedia fa numerosi, rapidi accenni alla figura di Augusto. L'unico brano di una certa estensione è contenuto nel canto VI del Paradiso, dove l'imperatore Giustiniano descrive le principali opere compiute dalla Provvidenza divina per mezzo dell'Impero romano. Di Augusto sono ricordate la lotta contro i cesaricidi, la sconfitta di Cleopatra, la pacificazione dell'Impero[2].

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- 27 a.C.19 agosto 14 Tiberio I
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Note
  1. Questo è definito abitualmente come "secondo triumvirato", intendendo come "primo triumvirato" l'alleanza politica tra Cesare, Crasso e Pompeo. Questo, però, ebbe il carattere di un accordo privato, a differenza del secondo triumvirato, che costituì una magistratura ufficialmente riconosciuta.
  2. Paradiso VI, 73-81
Bibliografia

(EN) Voce, in Charles George Herbermann (a cura di), Catholic Encyclopedia, 15 voll., Robert Appleton Company, New York 1907-1914


Voci correlate