Nomadelfia

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Sede della comunità di Nomadelfia

Nomadelfia è "un popolo di volontari cattolici che vuole costruire una nuova civiltà fondata sul Vangelo"[1]. È nata da don Zeno Saltini (1900-1981) nel 1931: diventando presbitero, si fece padre di un giovane che usciva dal carcere. Da allora quasi 5.000 figli sono stati accolti nelle famiglie di Nomadelfia.

I membri sono detti nomadelfi.

Carattere comunitario ecclesiale

Nomadelfia è un popolo comunitario, più che una comunità. Ha una sua storia, una sua cultura, una sua legge, un suo linguaggio, un suo costume di vita, una sua tradizione. Comprende tutte le componenti del popolo di Dio: uomini, donne, presbiteri, famiglie, figli.

Nomadelfia si definisce "un piccolo popolo con una sua Costituzione che si basa sul Vangelo"[2]. All'interno della Chiesa cattolica è una parrocchia e un'associazione privata di fedeli dove leggi, votazioni e decisioni devono essere confermate con voto di unanimità.

Nomadelfia è fondata sulla fede cattolica. La Chiesa l'ha riconosciuta ed eretta a parrocchia nel 1962. Nel 1994 ha approvato la nuova Costituzione, come Associazione privata di fedeli[3].

Per quanto riguarda culto, dottrina e costume, Nomadelfia si rimette quindi alla dottrina, al culto e al costume della Chiesa cattolica.

Struttura comunitaria

A Nomadelfia tutti i beni sono in comune. Le risorse economiche provengono dal lavoro dei membri, dai contributi assistenziali per i figli accolti, e dalla Provvidenza, specialmente attraverso le attività di apostolato: stampa, serate, incontri.

I nomadelfi sono tenuti ad obbedire alle disposizioni degli organi competenti e devono essere disponibili a qualsiasi iniziativa, lavoro, spostamento.

Internamente, Nomadelfia è retta da una Costituzione, che nei valori si ispira al Vangelo, e nell'organizzazione si richiama agli Stati di diritto.

È una democrazia diretta: tutti i nomadelfi effettivi, cioè coloro che hanno firmato la Costituzione, fanno parte dell'Assemblea, che esercita il potere legislativo ed elegge le cariche costituzionali.

Leggi, decisioni, votazioni per le cariche costituzionali vengono approvate a maggioranza, e devono essere confermate con voto di unanimità.

La Presidenza esercita il potere esecutivo e organizza la vita quotidiana.

Il Consiglio Amministrativo cura l'amministrazione.

Il Consiglio degli Anziani elegge e controlla l'Economato, e arbitra in caso di mancata unanimità dell'Assemblea.

Il Collegio dei Giudici interviene nei casi di contrasto, e vigila sulla costituzionalità degli atti di tutti gli organismi.

Il Successore di don Zeno, il Fondatore, è un presbitero. Garantisce che la vita si svolga in armonia con lo spirito del fondatore, del Vangelo e della Costituzione.

Alcuni nomadelfi con don Zeno Saltini (1980)

L'ingresso nella comunità

L'appartenenza alla comunità è sulla base di una decisione personale. Coloro che desiderano diventare nomadelfi, compresi i figli dei nomadelfi, devono chiedere di essere ammessi ad un periodo di prova della durata di tre anni. Al termine della prova, se accettati, firmano la Costituzione della comunità sull'altare davanti a tutto il popolo[4].

Chi si fa nomadelfo si impegna per tutta la vita. Tuttavia è libero di ritirarsi in qualsiasi momento.

Riconoscimento civile

Per lo Stato italiano Nomadelfia è un'associazione civile, organizzata sotto forma di cooperativa di lavoro.

Note
  1. http://www.nomadelfia.it/ita/index.html
  2. http://www.nomadelfia.it/ita/popolo.html
  3. Cfr. Codice di Diritto Canonico, cann. 298ss.
  4. Non c'è appartenenza familiare: molti figli, raggiunta la maggiore età, escono dalla comunità.
Voci correlate
Collegamenti esterni