Odigitria

La Madonna Odigìtria, Odighìtria, o anche Odegétria (dal greco bizantino Ὁδηγήτρια, "colei che conduce (mostrando la direzione)", composto di ὁδός «via» e ἄγω, ἡγοῦμαι «condurre, guidare»), altrimenti nota anche come Vergine Odigitria, Theotókos[1] Odigitria, Panaghía Odigitria, Madonna dell'Itria, Madonna dell'Idria, Madonna dell'Idra (a seconda della declinazione dialettale che si è andata determinando, nel tempo e nello spazio, nelle varie parlate e nei rispettivi culti locali[2]) o Madonna del (buon) cammino, è una della tante iconografie mariane, diffusa in particolare nell'arte bizantina e nella Rus' di Kiev medioevale. L'iconografia è costituita dalla Madonna con in braccio il Bambino Gesù, seduto in atto benedicente, che tiene in mano una pergamena arrotolata e che la Vergine indica con la mano destra (da qui l'origine dell'epiteto).

Il nome di Odigitria fu dato dai fedeli di Costantinopoli ad una antichissima immagine della Vergine che, quale presunta vera effigie della Madonna attribuita al pennello di San Luca, nel 450 da Gerusalemme fu inviata a Costantinopoli in dono dalla esiliata imperatrice Elia Eudossia alla nuova imperatrice Elia Pulcheria sua cognata, perché fosse venerata in quella città dedicata a Maria dallo stesso Costantino I nel 330. Pulcheria le eresse una Chiesa con annesso monastero nell'acropoli della città, nei pressi del palazzo imperiale: essa, col tempo, fu comunemente chiamata degli odeghi, cioè, delle guide o dei condottieri, perché vi si recavano a invocare la protezione della Vergine i condottieri dell'esercito imperiale, prima di andare in battaglia. Da ciò derivò alla Vergine raffigurata in quell'immagine l'appellativo di Odigitri. In seguito alla conquista di Costantinopoli da parte dei Crociati, nel 1207, l'immagine fu donata dall'imperatore latino Enrico di Fiandra alla Repubblica Veneta, ma i fedeli si opposero alla sua partenza e la trasportarono in più sicura custodia nella basilica di Santa Sofia. I veneziani riuscirono a trafugarla, ma non osando portarla a Venezia la collocarono nella chiesa del Salvatore Pantocrator. Trasformata questa in moschea dai Turchi quando nel 1450 conquistarono Costantinopoli, fu trasferita nella chiesa di San Salvatore in Chora, da dove poi scomparve senza lasciare traccia.
La Vergine sotto il titolo di Odigitria fu considerata la protettrice, la conduttrice, la guida non solo della città di Bisanzio ma di tutto l'impero d’Oriente, che comprendeva le regioni più meridionali d'Italia. Questo culto si diffuse principalmente in Sicilia, a causa dei particolari e vetusti legami dell'isola con la Chiesa d'Oriente facente capo a Costantinopoli. Quasi in ogni paese in Sicilia si trova una chiesa, una cappella, un altare dedicato alla sua celeste patrona, la Vergine Odigitria, che da sempre la liturgia festeggia il martedì successivo alla solennità di Pentecoste.
Si capisce così perché il gruppo originario di siciliani residenti a Roma, quando verso la fine del XVI secolo si danno convegno per fondare un sodalizio che sia punto di riferimento, sia religioso che caritativo, della Nazione siciliana, non hanno dubbi nel mettere la nascente associazione sotto la protezione e la denominazione della Vergine Odigitria. Papa Clemente VIII con il breve apostolico Pastoris aeterni del 5 febbraio 1594 - nella ricorrenza delle festività di sant'Agata - autorizzò la fraternita a costruire, su un terreno ricevuto in donazione dal presbitero siciliano Matteo Catalano, la Chiesa di Santa Maria Odigitria al Tritone con annesso un ospizio per i pellegrini e un collegio per accogliere i giovani siciliani venuti a Roma per studiare. L'edificio fu solennemente aperto al culto il 15 agosto 1596.
Galleria di icone storiche
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Madonna di San Luca venerata a Bologna nell'omonimo Santuario
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Maria Odigitria di Częstochowa.
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Vergine Odigitria di Smolensk in una copia del 1482.
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Madre di Dio Odigitria, Dionysius e Bottega, Novgorod.
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Artista Bizantino del XII sec. Documentata in S, Marco (Venezia) dal 1234 e identificata con l'Odighitria imperiale
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Madonna di sotto gli organi, Duomo di Pisa
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Odigitria di Berlinghiero Berlinghieri, mostra l'influenza bizantina nell'arte italiana del XIII secolo.
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Bogorodica Akatistna
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Gora Nerukosechnaya XVI secolo
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