Ordine della Visitazione di Santa Maria

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
(Reindirizzamento da Ordine della Visitazione della beata Maria)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambig-dark.svg
Nota di disambigua - Se stai cercando altri significati del nome Santa Maria, vedi Santa Maria (disambigua).
Ordine della Visitazione di Santa Maria
in latino Ordo Visitationis Beatissimae Mariae
Salesas-escut.gif
Stemma dell'ordine

Istituto di vita consacrata
Ordine monastico femminile di diritto pontificio

Altri nomi
Visitandine
Fondatore San Francesco di Sales e santa Giovanna Francesca de Chantal
Data fondazione 1610
Luogo fondazione Annency
sigla V.S.M.
Titolo superiore
Approvato da Papa Pio V
Data di approvazione 1618
Motto Viva Gesù
Santo patrono Vergine Maria
Collegamenti esterni

L'Ordine della Visitazione di Santa Maria (in latino Ordo Visitationis Beatissimae Mariae Virginis) venne fondato nel 1610 da san Francesco di Sales e santa Giovanna Francesca de Chantal. Le monache dell'Ordine vengono comunemente dette Visitandine e pospongono al loro nome la sigla V.S.M.

Storia

La congregazione venne fondata da San Francesco di Sales (1567-1622), vescovo di Ginevra, all'epoca esule ad Annecy, e dalla sua più fedele discepola, la baronessa Jeanne-Françoise Frémiot de Chantal (1572-1641).

L'idea di creare una nuova famiglia religiosa femminile venne espressa per la prima volta dal Sales alla baronessa il 4 giugno 1607: il 6 giugno 1610, presso la casa della Galerie di Annecy, residenza del vescovo, Francesco di Sales, Giovanna di Chantal e Charlotte di Bréchard fondarono l'Istituto della Visitazione di Santa Maria e nel 1611, dopo un anno di noviziato, le prime Suore della Visitazione fecero la loro professione nelle mani del fondatore.

Le prime costituzioni dell'ordine risalgono al 1613: alle religiose non era imposta la clausura, ma era raccomandato l'«esercizio del divino amore» soprattutto attraverso la visita ai poveri e agli ammalati (donde il nome "visitandine").

Con la richiesta dell'arcivescovo di Lione Denis-Simon de Marguemont a Francesco di Sales di aprire un convento di visitandine anche nella sua città (1615), la gerarchia ecclesiastica impose al fondatore di modificare le costituzioni dell'istituto, che videro la loro stesura definitiva verso la fine del 1616.

La congregazione venne trasformata così in ordine claustrale dedito alla vita contemplativa, secondo la regola agostiniana: l'Istituto della Visitazione venne approvato dalla Santa Sede con il breve del 23 aprile 1618; il 16 ottobre successivo fu eretto come ordine religioso da papa Paolo V.

Le visitandine ebbero una rapida diffusione: se nel 1622, alla morte di Francesco di Sales, contavano già 13 monasteri, nel 1641, alla morte della Chantal, contavano ben 87 case.

Una delle visitandine più famose fu santa Margherita Maria Alacoque, mistica francese del XVIII secolo, alla quale è particolarmente legato il culto per il Sacro Cuore di Gesù.

Attività e diffusione

Le visitandine sono religiose di voti solenni (monache di clausura), dedite a vita di meditazione e preghiera. Sono organizzate in monasteri autonomi, retti da una superiora: al 31 dicembre 1996, l'ordine contava 2.198 tra monache e novizie e 142 case.[1]

In Italia posseggono i monasteri di Acilia, Acireale, Alzano Lombardo, Arona, Baggiovara, Bologna, Brescia, Como, Corfinio, Lucca, Milano, Moncalieri, Napoli, Padova, Palermo, Pinerolo, Pistoia, Quinto al Mare, Reggio Calabria, Roma, Rosolini, Salò, San Giorgio del Sannio, San Pancrazio di Lucca, San Remo, San Vito, Soresina, Taurianova, Treia e Treviso.

Note
  1. dati statistici riportati dall'Annuario Pontificio per l'anno 2007, Città del Vaticano, 2007, p. 1525
Voci correlate
Collegamenti esterni