Palio di San Secondo (Asti)

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Palio di San Secondo (Asti)
Asti Palio 01.jpg
Corteo storico davanti alla Cattedrale
Festa patronale
Palio
Festa locale
Commemorazione celebrata San Secondo, patrono della città
Chiamata anche Palio di Asti
Note
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Piemonte
Provincia Asti
Comune Asti
Località
Luogo specifico Piazza Alfieri
Diocesi Asti
Periodo Primavera-Estate
Data
Data fine
Data mobile maggio, prima settimana - settembre, terza domenica
Data d'istituzione XII secolo
Organizzata da Consiglio del Palio, Comune di Asti
Tradizioni religiose benedizioni,
Tradizioni folcloristiche corsa di cavalli
Tradizioni culinarie
Informazioni Servizio Manifestazioni e Turismo br>P.za Catena 3, 14100 Asti
tel. +39 0141 399482, fax +39 0141 399483
palio@comune.asti.it
Collegamenti esterni
Sito web

Il Palio di San Secondo è una sfida fra i rioni, in onore di san Secondo († Asti, 119), martire e patrono della città, che si svolge annualmente ad Asti, in due tempi distinti:

Storia

La festa per il patrono, san Secondo di Asti, si svolge ininterrottamente dal XII secolo e le prime notizie della corsa, risalgono al terzo quarto del XIII secolo ed anch'essa si svolge ininterrottamente, salvo due interruzioni di settanta anni nel XIX secolo e di trenta nel XX secolo.

Origini

La prima testimonianza certa della corsa risale al 1275, anno in cui il cronista locale Guglielmo Ventura racconta che gli astigiani, disputarono il Palio per scherno sotto le mura della nemica città di Alba, devastando i vigneti circostanti:

(LA) (IT)
« Sicut fieri solet Ast, in festo Beati Secundi » « Come risulta essere solito ad Asti, durante la festa del Beato Secondo »

Pertanto, se già nel 1275 la "Corsa del Palio" era definita una tradizione, è probabile che la sua origine debba collocarsi almeno al XII secolo, con regole codificate già dal XIII secolo.

Dalla fine del XIII e fino alla prima metà del XIV secolo, la corsa si svolse "alla tonda", in un percorso circolare demaniale corrispondente all'incirca alle odierne Piazze Alfieri e Libertà, chiamata già in epoca longobarda e carolingia curriculum.

Gian Galeazzo Visconti (13471402), divenuto signore di Asti nel 1382, per rafforzare militarmente la città, fece costruire una nuova cittadella fortificata proprio in corrispondenza del curriculum, che comportò lo spostamento della corsa non più "alla tonda", ma su un percorso lineare (detto "alla lunga"), di circa due chilometri e mezzo, attraverso la contrada Maestra (l'odierno Corso Alfieri). Inoltre, il Visconti, stabilì che la corsa continuasse a tenersi "in festa Sancti Secundi iuxta consuetudinem, omni contradictione remota" ("il giorno della festa di san Secondo, come da giusta consuetudine e rifiutata ogni obiezione").

Nei documenti conservati presso l'Archivio Storico comunale, si nota che nelle spese sostenute per la corsa sono sempre indicati due palii, di cui uno offerto alla Chiesa Collegiata di San Secondo e l'altro da consegnare al vincitore: questa peculiarità mostra anche la caratteristica natura devozionale della corsa.

La Corsa in origine si svolgeva il 30 marzo di ogni anno, in occasione della festa di San Secondo. Dal XV secolo però venne spostata, insieme alla festa del Santo, al primo giovedì dopo la domenica in Albis.

Regno Sabaudo

Corteo storico, tamburini e sbandieratori

Nel 1545, Emanuele Filiberto I di Savoia (15281580) assunse la reggenza della città, confermando e regolamentando la festa patronale ed impegnandosi per sé e per i suoi successori a fornire i palii: uno di 12 rasi per la Corsa, l'altro di 9 rasi per l'offerta al San Secondo. Inoltre, nel documento sabaudo si afferma che si potevano presentare cavalli alla Corsa del Palio:

« Tanto la città di Asti, che tutte le Chiese della medesima, comprese tanto quelle de' Regolari quanto delle Confraternite, Collegio, Università, Società e cittadino della medesima, tanto a nome proprio che di dette Chiese e Cappelle, il tutto conforme all'antico stile, consuetudini e privilegi di detta Città »

Nel XVIII secolo compare il "sendallo", un labaro di tela rettangolare istoriata, generalmente azzurra, confezionata in un tessuto misto seta/cotone, detta di "zendale" o "sangallo"; questo era decorato con gli stemmi dei Savoia, del Comune, del Governatore e del Podestà ed era unito nella sua parte terminale il palio vero e proprio, solitamente arrotolato e conservato in una cassetta di legno. In seguito l'immagine di San Secondo a cavallo fece la sua apparizione sul labaro del Palio dedicato alla Chiesa e, sul finire del XIX secolo, anche su quello per la Corsa.

Nei primi anni del XIX secolo, la Corsa venne spostata alla seconda domenica dopo Pasqua ed ancora nel 1818, la festa di San Secondo venne nuovamente trasferita al primo martedì di maggio.

Nel 1861, fu pubblicato il nuovo Regolamento per la Corsa dei Cavalli in giro sulla nuova Piazza del Mercato (l'odierna Piazza Campo del Palio), cambiando radicalmente la tradizione della corsa astigiana che si era svolta fino ad allora sempre "in lungo", cioè lungo un percorso rettilineo, che partiva dalla pietra romana situata a Viale Pilone fino al Palazzo Gabuti di Bestagno (l'attuale Palazzo Ottolenghi).

Nel 1863, la Corsa divenne una semplice gara di cavalli, perdendo il suo significato religioso.

Periodo fascista

La festa venne ripresa nel 1929 dall'allora podestà, Vincenzo Bronzo, e il Palio si svolse di nuovo "alla lunga", ma su Corso Dante, lungo un itinerario in salita di circa 1300 m. Il recupero della corsa, svoltasi fino al 1935, però suscitò qualche risentimento da parte della città di Siena, ospita il Palio omonimo.

Nel 1936, per intervento diretto di Benito Mussolini, che riconobbe alla sola Siena il privilegio di chiamare la propria manifestazione col nome di "palio", arrivò l'ordine di modificare la denominazione della festa in "Certame Cavalleresco". La corsa venne così rimandata dapprima all'anno successivo ed in seguito sine die. Le sette edizioni svoltesi, durante il ventennio fascista, tuttavia, permisero di rinnovare il ricordo del Palio, evitando la perdita definitiva della sua tradizione e del suo significato.

Nel 1937, il Palio venne indetto con la denominazione di "Certame Cavalleresco", dove i Rioni astigiani venivano ridimensionati nella loro autonomia a discapito delle Corporazioni fasciste, tanto che una settimana prima della festa questa venne improvvisamente sospesa, poiché il Partito Nazionale Fascista non vedeva benevolmente una manifestazione che non era riuscita a "manipolare". L'anno seguente venne indetta una "Corsa delle Contrade" a cui parteciparono solamente sodalizi cittadini astigiani e si tenne in tono minore e passò sotto un generale disinteresse.

Nel 1939, con l'inizio della Seconda Guerra Mondiale, interruppe per lungo tempo lo svolgimento del Palio.

Secondo Dopoguerra

Nel 1967, il Palio venne nuovamente ripreso in occasione del 1000º Anniversario della Fondazione del Marchesato del Monferrato. In tale occasione la corsa fu definitivamente spostata alla terza domenica di settembre e venne disputata all'interno di un circuito apposito (detto "al giro"): il nuovo tracciato era in Piazza Campo del Palio, mentre dal 1988 la gara si disputa in Piazza Alfieri, nel cuore del centro storico.

Rioni, Borghi e Comuni

Il Palio di Asti è conteso da 21 contendenti, suddivisi in Rioni, Borghi e Comuni.

Corsa dei cavalli

Rioni

I Rioni sono i sei quartieri racchiusi anticamente nella prima cerchia di mura, detta "recinto dei nobili":

  • Cattedrale (colori: bianco e azzurro): situato nel cuore del centro storico, prende il nome dal più importante monumento cittadino, il Duomo edificato nel XV secolo.
  • San Martino e San Rocco (colori: bianco e verde): situato nella parte occidentale della città, comprende il Rione San Martino, ricco di palazzi nobiliari; intorno a questa si formò il Borgo San Rocco, abitato in particolare da popolani e mercanti.
  • San Paolo (colori: rosso e oro): situato al limite meridionale del centro storico, è uno dei rioni più antichi, infatti, risale al 1312.
  • San Secondo, comunemente detto "del Santo" (colori: bianco e rosso): situato nel cuore della città, comprende, tra l’altro, Piazza Alfieri, sede della corsa, e la Collegiata di San Secondo, dedicata al patrono. Al suo interno sono conservati il Carroccio ed i Palii offerti al patrono nei secoli.
  • San Silvestro (colori: oro e argento): situato nel cuore della città nei pressi della Torre Troyana o dell’Orologio. La chiesa da cui prende il nome e i colori fu consacrata nel 1096 da papa Urbano II. La figura storica a cui si ispira il Rione è quella di Valentina d'Orleans (13711408), figlia di Gian Galeazzo Visconti, signore di Asti e di Milano.
  • Santa Caterina (colori: rosso e celeste): è il rione più popoloso della città, che prende il nome dalla chiesa parrocchiale (XVIII secolo) dedicata a Santa Caterina d’Alessandria. Nel XIV secolo era denominato Borgo San Marco, uno dei quattro Borghi e quattro Cantoni che partecipavano al Palio Antico.

Borghi

Cavalli alla partenza davanti al "canapo" disteso

I Borghi sono gli otto quartieri racchiusi anticamente nella seconda cerchia muraria, detta "recinto dei borghigiani":

  • Don Bosco (colori: giallo e blu): situato nella zona settentrionale è uno degli insediamenti più popolosi e di recente costituzione, con tipologie essenzialmente residenziali che hanno urbanizzato i prati degli ottocenteschi "sbocchi nord", sul prolungamento settentrionale di Corso Dante.
  • San Lazzaro (colori: giallo e verde): è situato nella zona orientale della città, sulla sinistra della strada che porta ad Alessandria, dove anticamente esisteva la Chiesa con l'Ospedale di San Lazzaro (doc. 952), di fondazione comunale, dedito alla cura dei lebbrosi e degli appestati.
  • San Marzanotto (colori: blu e oro): borgo arroccato sulle colline a sud della città, è una delle ville veteres Comunis Ast, che sono il più antico territorio d’espansione del Comune nel contado, ponendo come confini la presenza dei corsi d'acqua, in particolare il fiume Tanaro.
  • San Pietro (colori: rosso e verde): si colloca a est su una antica area suburbana, è uno dei più estesi tra i quartieri partecipanti al Palio. Di notevole importanza storico-artistica è la Rotonda di San Pietro, che ricorda la Basilica del Santo Sepolcro in Gerusalemme.
  • Santa Maria Nuova (colori: rosa e azzurro): è situato nella parte orientale della città ed è uno dei sobborghi più antichi, appena fuori le mura della città. Nella prima metà del XIV secolo fu inglobato nel perimetro della seconda cerchia di mura.
  • Tanaro Trincere Torrazzo (colori: bianco e azzurro): è situato nella parte meridionale della città e prende il nome dal fiume Tanaro, che lambisce la città. Il borgo popolare per eccellenza, era abitato in particolare da barcaioli, pescatori, lavandaie e ortolani che traevano in prevalenza il loro sostentamento dal fiume.
  • Torretta (colori: bianco, rosso e blu): è situato alle porte della città nella zona occidentale e prende il nome dall'antica torre che era utilizzata per vigilare la strada per Torino.
  • Viatosto (colori: bianco e azzurro): quartiere situato nella zona settentrionale della città, raccolto su un colle intorno alla Chiesa romanica della Madonna di Viatosto.

Comuni

I Comuni sono sette municipalità della provincia astigiana che partecipano al Palio:

  • Baldichieri (colori: argento, azzurro e oro): centro agricolo di antica tradizione, situato sulla strada romana, a 10 km da Astiche da Asti.
  • Canelli (colori: bianco e azzurro): sorge sulla riva sinistra del torrente Belbo all'inizio delle Langhe, centro spumantiero noto a livello internazionale, si trova a 30 km da Asti.
  • Castell'Alfero (colori: azzurro, bianco e oro): rinomato centro vinicolo, si trova a 12 km da Asti in posizione panoramica.
  • Moncalvo (colori: bianco e rosso): rinomato centro enogastronomico, si trova a 20 km da Asti.
  • Montechiaro (colori: bianco e celeste): centro situato a 15 km da Asti in posizione collinare,
  • Nizza (colori: giallo e rosso): centro agricolo situato a sud-est di Asti, sulla vecchia strada del sale per la Liguria.
  • San Damiano (colori: rosso e blu): borgo agricolo, situato sulle colline occidentali, a 15km della città.
Alcuni momenti e simboli del Palio

Descrizione

Maggio

La prima settimana di maggio in occasione della festa di san Secondo, si svolgono:

  • Sabato antecedente al primo martedì:
    • Stima del Palio: i due drappi del Palio (sendalli), commissionati dal Comune di Asti, vengono "stimati" da sei rappresentanti dell'antica Corporazione dei drappieri, che ne saggiano la buona manifattura e le misure. Al termine i due labari sono presentati alla popolazione dal balcone del Palazzo Civico.
    • Giuramento dei Rettori (ovvero i rappresentati dei 21 partecipanti al Palio) che di fronte al sindaco, al Capitano del Palio ed ai Magistrati, fanno promessa di lealtà verso i riti della festa.
  • primo martedì: festa di San Secondo, con una solenne sfilata di tutti i partecipanti al Palio, avviene l'offerta dei due "sendalli" alla Chiesa Collegiata presso la cappella del Santo patrono.

Settembre

Il Palio di Asti, che ha il suo culmine nella Corsa dei cavalli, si svolge in tempi e modalità distinti, scanditi dalla tradizione:

  • Venerdì e Sabato precedenti: nel pomeriggio si tengono le prove generali con i cavalli montati a pelo. La sera della vigilia della Corsa, in ogni rione si tengono le cene propiziatorie.
  • Domenica:
Benedizione del cavallo e del fantino
    • ore 10.00: presso ciascuna chiesa parrocchiale, si svolge la Santa Messa propiziatoria a cui segue la Benedizione del cavallo e del fantino che correranno per difendere i colori, con la formula: "Va' e torna vincitore!"
    • ore 14.00: ha inizio il Corteo storico che, partendo dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta, si snoda poi per le vie del centro storico e si conclude in Piazza Alfieri, dove si tiene la corsa. Il Corteo si apre con il gruppo a cavallo del Capitano del Palio (figura a cui spetta il coordinamento del Palio, con il potere di infliggere squalifiche in caso di comportamenti irregolari da parte dei fantini, durante lo svolgimento della corsa) e dei Magistrati. Immediatamente dopo il gruppo di testa, sfilano i vincitori dell'ultima edizione del Palio, seguiti dagli altri partecipanti. Al termine del Corteo è posto il Carroccio, antico simbolo dei Liberi Comuni, che reca con sé il "Sendallo" raffigurante San Secondo a cavallo e le insegne del Comune di Asti. Il Corteo Storico con la partecipazione di 1.200 figuranti, adotta, dal 1930, l'uso di costumi del XVI secolo, in segno di gratitudine verso Emanuele Filiberto di Savoia che provvide alla conferma e alla codificazione delle Regole del Palio.
    • ore 16.00: Corsa del Palio con cavalli montati "a pelo" (ossia, senza sella): prima dell'inizio, il Capitano del Palio si rivolge al sindaco chiedendo il permesso di correre, il quale acconsente sotto la protezione di San Secondo; il Capitano, seguito dai Magistrati e dai Cavalieri, percorre tutta la pista annunciando l’inizio della gara; la corsa, strutturata in tre batterie con sette partecipanti ciascuna. I primi tre classificati di ogni batteria accedono così alla corsa finale, che decide l'assegnazione del Palio. I cavalieri sorteggiati per ogni batteria si allineano dietro il "canapo" (una grande fune che delimita la linea di partenza). L'avvio della corsa è sancito dal "mossiere", che decide a sua discrezione il miglior allineamento dei cavalli. Una volta partiti, i cavalli devono percorrere tre giri di piazza, per un totale di circa 1.350 m. Il Palio è vinto dal cavallo, con o senza fantino (Cavallo scosso), che arriva per primo al "bandierino" del traguardo.
Bibliografia
  • Pier Luigi Bassignana (a cura di), Il Palio di Asti, Editoriale Umberto Allemandi, Torino 2004
  • Luigi Baudolin, Il Palio di Asti, Edizioni AEDA, Torino 1970
Voci correlate
Collegamenti esterni