Papiro 66

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Manoscritto del Nuovo Testamento
Papiro 66
Nome Papiro Bodmer II
Simbolo P66
Testo Vangelo secondo Giovanni 1:1-6:11; 6:35-14:26,29-30; 15:2-26; 16:2-4,6-7; 16:10-20:20,22-23; 20:25-21:9,12,17
Datazione 200 circa
Scrittura greco
Ritrovamento Jabal Abu Mana
Conservazione Bibliotheca Bodmeriana
Editio princeps Martin, Victor. Papyrus Bodmer II: Evangile de Jean 1-14 (1956); Martin, Victor. Papyrus Bodmer II: Evangile de Jean 14-21 (1958); Martin, Victor and Barns, J.W.B. Papyrus Bodmer II: Supplément, Evangile de Jean 14-21 (1962); Aland, Kurt. "Neue neutestamentliche Papyri III" NTS 20 (1974) pp. 357-381
Dimensione 39 folii; 14.2×16.2 cm; 15-25 linee per pagina
Tipo testuale testo libero
Categoria I
Mano scriba, revisore principale, revisore secondario
Nota molto simile a Papiro 75, Codex Vaticanus, 0162; manca della pericope dell'adultera

Il Papiro 66 (P66, Papiro Bodmer II) è un antico papiro del Nuovo Testamento, contenente quasi tutto il Vangelo secondo Giovanni in greco. Fa parte di una collezione costituita da una ventina di manoscritti in greco acquistati da Martin Bodmer. Il P66, conosciuto anche come Bodmer II, è un codice papiraceo in maiuscola (onciale biblico), comunemente datato al II secolo.

Il manoscritto contiene Giovanni 1:1-6:11, 6:35b-14:26, 29-30; 15:2-26; 16:2-4, 6-7; 16:10-20:20, 22-23; 20:25-21:9, 12, 17. Si tratta di uno dei più antichi manoscritti del Nuovo Testamento conosciuti, ed è stato datato paleograficamente al 200 circa[1].

Fu trovato nel 1952 a Jabal Abu Mana vicino Dishna (Egitto)[2], e pubblicato nel 1956; fu il più importante manoscritto neotestamentario dato alle stampe a partire dai Papiri Chester Beatty, pubblicati nel 1933-34[3].

Custodito alla Bibliotheca Bodmeriana di Ginevra, misura 15,2 x 14 cm e consta di sei fascicoli, di cui restano 104 pagine.

Critica testuale

Come gli altri due papiri neotestamentari giovannei conservatisi (P45 e P75), P66 manca della Pericope dell'adultera (Vangelo secondo Giovanni 8,1-11)[4], testimoniando l'assenza di questa pericope nei più antichi manoscritti giovannei. Inoltre usa regolarmente i Nomina sacra.

Secondo studi recenti dei papirologi Karyn Berner[5] e Philip Comfort[6], è evidente che P66 sia il lavoro di tre scribi: un primo scriba professionista, un correttore pignolo e infine un correttore di minore importanza.

Testo

Il testo greco di questo papiro è rappresentante del tipo testuale alessandrino. Kurt Aland lo ha considerato un «testo libero» e l'ha inserito nella categoria I[7].

In Giovanni 1:15 ο οπισω ] ο πισω, la lezione è sostenuta dal Sangallensis e da 1646[8];
In Giovanni 13:5 si ha la variante testuale unica ποδονιπτηρα invece di νιπτηρα. In 13:7 riporta αρ invece di αρτι.
Note
  1. Herbert Hunger. Zur Datierung des Papyrus Bodmer II (<math>\mathfrak{P}</math>66) (1960)
  2. Philip Comfort, The Text of the Earliest New Testament Greek Manuscripts, Tyndale House 2001, p. 376.
  3. Floyd V. Filosn, A New Papyrus Manuscript of the Gospel of John, The Biblical Archeologist (Vol. XX), p. 54.
  4. Philip Comfort and David Barrett. Text of the Earliest New Testament Greek manuscripts (Grand Rapids: Baker, 1999.) p.376.
  5. Karyn Berner. Papyrus Bodmer II, P66: A re-evaluation of the Correctors and corrections (1993)
  6. Philip Comfort. The Scribe as Interpreter: A new Look at New Testament Textual Criticism according to Reader-Reception Theory (1996)
  7. Kurt Aland, and Barbara Aland, The Text of the New Testament: An Introduction to the Critical Editions and to the Theory and Practice of Modern Textual Criticism, transl. Erroll F. Rhodes, William B. Eerdmans Publishing Company, Grand Rapids, Michigan, 1995, p. 101.
  8. UBS3, p. 321
Bibliografia
  • K. Berner, Papyrus Bodmer II, P66: A re-evaluation of the Correctors and corrections (1993).
  • Victor M., Papyrus Bodmer II: Evangile de Jean 1-14 (Cologny-Geneve 1956);
  • Victor M., Papyrus Bodmer II: Evangile de Jean 14-21 (1958).
Voci correlate