Quam singulari
Quam singulari Decreto della Sacra Congregazione dei Sacramenti, Promulgato sotto l'autorità di Pio X | |
Data |
8 agosto 1910 (VIII di pontificato) |
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Argomenti trattati | Prima Comunione dei fanciulli a sette anni |
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Quam singulari è il titolo di un decreto che la Sacra Congregazione dei Sacramenti pubblicò l'8 agosto 1910 su mandato di di Pio X: con esso il papa anticipava verso i sette anni di età la Prima Comunione dei fanciulli.
Contenuto
Il decreto ripristinò l'uso tradizionale della Chiesa, stabilito dal Concilio Lateranense IV (1215) e confermato dal Concilio di Trento nella sua XIII Sessione (1551-1552). Nonostante le prescrizioni di Trento, per l'influsso del giansenismo, l'età della Prima Comunione era stata spostata in avanti, verso i 12/14 anni.
Papa Sarto spiega che non è necessario conoscere tutto il catechismo per essere ammessi all'Eucaristia: i bambini dovevano ricevere un'adeguata preparazione, da farsi in famiglia e in parrocchia, fondata sulla conoscenza dei misteri principali della fede cristiana, aver raggiunto l'età della discrezione, e distinguere il pane comune dal pane eucaristico.
Il decreto si pone in linea di continuità con l'enciclica Acerbo nimis (15 aprile 1905), volta a illustrare la fondamentale importanza dell'istruzione religiosa, con la pubblicazione del suo famoso Catechismo (14 giugno 1905), che voleva essere "un testo catechistico unificato, cioè una specie di prontuario della fede cui il cristiano potesse far riferimento indipendentemente dal luogo, dall'ambiente e dalle circostanze di vita"[1], e con il decreto Tridentina synodus (16 luglio 1905), che invitava alla comunione frequente, anche quotidiana.
Seguito
L'aver anticipato l'età della Prima Comunione creò dei problemi per la catechesi. Il decreto esigeva poche nozioni, semplicissime, adatte all'età dei bambini di sette anni, che però dovevano essere approfondite negli anni successivi alla prima Comunione. Dopo la Prima Confessione e la Prima Comunione, i genitori avevano il dovere di aiutare i figli a crescere nella vita di fede e a partecipare sempre più consapevolmente alla Santa Messa e alla Comunione eucaristica.
Ma i catechismi di allora e soprattutto il Compendio della Dottrina Cristiana dello stesso Pio X (1905), avevano formule lunghe, che i bambini di sette anni non potevano imparare a memoria.
Era necessario dunque un nuovo catechismo, per risolvere i problemi sorti dalle disposizioni sull'età della prima Comunione.
Il Papa si dimostrò attento a queste esigenze e vi rispose con la pubblicazione di un nuovo catechismo, in due edizioni:
- la prima edizione era il Catechismo della Dottrina Cristiana per i giovanetti e per gli adulti (18 ottobre 1912);
- la seconda edizione consisteva nei Primi elementi della dottrina cristiana: un estratto della prima edizione, scritto per i bambini. Nella presentazione di quest’ultimo testo, il Papa scrisse espressamente che il nuovo catechismo era "molto più breve e più adatto alle esigenze odierne", anche per rispondere alle esigenze derivate dalla "provvida anticipazione della prima comunione dei fanciulli, da Noi voluta"[2].
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