San Nicomede in Via Nomentana (titolo cardinalizio)
San Nicomede in Via Nomentana | |
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Titolo presbiterale soppresso | |
Data istituzione | V secolo |
Soppressione | 600 da papa Gregorio I |
Collegamenti esterni | |
Il titolo cardinalizio Nicomedis figura tra quelli enumerati nel sinodo romano del 1º marzo 499.
Sia Louis Duchesne che Johann Peter Kirsch concordano sul fatto che il titolo coincida con quello dei Santi Marcellino e Pietro.
Il Cristofori afferma che questo titolo fu soppresso da Papa Gregorio I intorno al 600 e trasferito alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme.
L' Armellini[1] asserisce che "di questo antichissimo titolo si ignora l'origine e il sito e che non è da confondere colla chiesa omonima che sorgeva nel cimitero del medesimo santo nella via Nomentana". Egli aggiunge che sia assai probabile che il titolo urbano fosse la casa abitata da quell'insigne martire dell'età apostolica in Roma, o quella in cui tennero i cristiani fin da quell'epoca le loro adunanze. Nicomede fu martirizzato sotto l'imperatore Domiziano.
Nicomede, di cui il titolo urbano portava il nome fin dal secolo IV, è il medesimo prete che viene ricordato negli atti dei ss. Nereo e Achilleo e Domitilla, dei quali fu contemporaneo, e che fu sepolto nell'orto di Giusto iuxta muros via Nomentana (vicino le mura di via Nomentana)
Edificata la chiesa sul cimitero dove era stato sepolto il martire, sulla via Nomentana, questa andò presto in rovina: ne fanno menzione antichi martirologi, nonché il Libro pontificale in Bonifacio V e in Adriano I, che la restaurarono essendo cadente.[2]
Titolari
- Sebastiano (494)
- Titolo soppresso (600)
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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