Scala Santa
La Scala Santa è, nella tradizione cristiana, la scala salita da Gesù per raggiungere l'aula dove avrebbe subìto l'interrogatorio di Ponzio Pilato prima della crocifissione.
La Scala Santa di Roma
Per approfondire, vedi la voce Santuario della Scala Santa |
La più celebre e visitata scala santa, meta di pellegrinaggio da parte dei cattolici, è quella che si trova a Roma, facente parte di un complesso denominato Santuario della Scala Santa.
La pia leggenda, di origine medievale, afferma che si tratterebbe della scala stessa salita da Gesù, che sarebbe stata trasportata a Roma da Flavia Giulia Elena, madre di Costantino I, nel 326.
Descrizione
Propriamente, l'edificio chiamato Scala Santa è un complesso edilizio fatto edificare alla fine del XVI secolo da papa Sisto V come nuovo patriarchio del vescovo di Roma, in sostituzione del precedente, demolito per la nuova costruzione. Realizzato da Domenico Fontana nel 1589, il palazzo comprende:
- la Scala Santa vera e propria, affiancata da altre quattro rampe di scale, due alla sua destra e altrettante alla sua sinistra;
- la cappella di San Lorenzo in Palatio, detta Sancta Sanctorum, cioè la cappella privata del papa, vescovo di Roma, fino agli inizi del XIV secolo; è in questa cappella che è custodita l'"Acheropita lateranense", ossia la pala d'altare della cappella papale;
- l'oratorio di San Silvestro in Palatio, cui si accede dalla prima rampa di scale a destra;
- affiancano l'edificio l'oratorio del Santissimo Sacramento al Laterano e
- il Triclinium Leoninum.
Decorazione
Nel 1589, durante il pontificato di papa Sisto V, la scala santa fu traslocata dal Palazzo Laterano, nel quale si trovava, al Sancta Sanctorum, sul lato sinistro della piazza San Giovanni in Laterano. I 28 gradini che la compongono furono messi in opera iniziando dall’alto perché non fossero calpestati dai piedi dei muratori, ma toccati solamente dalle ginocchia dei fedeli oranti. Inoltre fu arricchita da una folta serie di affreschi tra il 1587-1588 dallo stesso papa Sisto V.
I cantieri pittorici sistini si distinsero per la celerità di esecuzione ed il gran numero di affrescanti presenti, sotto la guida di Cesare Nebbia e Giovanni Guerra.
Più tardi, sotto papa Innocenzo VIII, i gradini furono coperti con tavole di noce, per impedirne l'usura. Ad oggi molti fedeli cattolici percorrono in ginocchio tutta la scala pregando e chiedendo grazie.
Le altre Scale Sante
Al mondo esistono altre Scale Sante:
- a Gerusalemme: anch'essa, secondo la pia leggenda, sarebbe quella percorsa da Gesù;
- a Veroli (cittadina in provincia di Frosinone): fu fatta costruire dal Vescovo di Veroli Monsignor Lorenzo Tartagni tra il 1715 ed il 1740 ed è composta da 12 gradini di marmo (nell'undicesimo è racchiusa una presunta reliquia della Croce). Per concessione del Papa Benedetto XIV, chi salga genuflesso questa scala ottiene l'indulgenza quotidiana di 100 giorni e - una volta al mese - la stessa indulgenza che Sisto V concesse alla Scala Santa di S. Giovanni in Laterano.
- a Mantova in Palazzo Ducale: Ferdinando Gonzaga, lasciata la porpora cardinalizia per sostituire il fratello Francesco nel governo del ducato di Mantova, incarica l'architetto Antonio Maria Viani di realizzare una Scala Santa che riproducesse ed evocasse in formato ridotto la Scala Santa in Laterano a Roma.
- a Campli, cittadina in provincia di Teramo.
- a Montano Antilia, in provincia di Salerno.
- anche il Sacro Monte di Varallo possiede, nell'insieme degli edifici che rappresentano i luoghi della Passione di Cristo, una copia della Scala Santa.
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