Sede titolare di Abbir Maggiore

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Sede titolare di Abbir Maggiore
Sede vescovile titolare
Dioecesis Abbiritana
Chiesa latina
Vescovo titolare: vacante
Suffraganea
della Sede titolare di Cartagine
Stato Tunisia
Località: Abbir Maggiore
Diocesi soppressa di Abbir Maggiore
Eretta: ?
Soppressa: ?
Coordinate geografiche
36°22′00″N 10°01′06″E / 36.383333, 10.018333 bandiera Tunisia
Mappa di localizzazione New: Tunisia
Abbir
Abbir
Collegamenti esterni
Dati online (gc ch)
Collegamenti interni
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La Sede titolare di Abbir Maggiore (in latino: Dioecesis Abbiritana) è una diocesi soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia

Abbir Maggiore, nota nelle fonti romane anche come Abbir Cellense, era un'antica città romana che sorgeva nella provincia romana dell'Africa Proconsolare, nell'attuale Tunisia. Il sito è identificato con Henchir el Khandaq nel governatorato di Zaghouan.[1] La diocesi era suffraganea dell'arcidiocesi di Cartagine.

Sono tre i vescovi che Morcelli attribuisce a questa diocesi: un vescovo Felice partecipò, per parte cattolica, al Concilio di Cartagine (411), che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa.

Un altro vescovo Felice fu tra i prelati cattolici convocati al Concilio di Cartagine (484) dal re vandalo Unnerico.

Adeodato infine partecipò al antimonotelita Concilio di Cartagine (646).

Felice II e Adeodato, secondo Mesnage e Audollent, apparterrebbero invece alla diocesi di Abbir Germaniciana. Inoltre Audollent attribuisce a questa antica diocesi anche il vescovo Cyprianus Cellensis, che Morcelli, Mesnage e Ferron tuttavia assegnano alla sede di Celle di Proconsolare.

Oggi Abbir Maggiore sopravvive come sede vescovile titolare.

Cronotassi dei vescovi

  • Felice I (menzionato nel 411)
  • Cipriano ? (menzionato nel 484)
  • Felice II ? (menzionato nel 484)
  • Adeodato ? (menzionato nel 646 circa)

Cronotassi dei vescovi titolari

Note
  1. Azedine Beschaouch, La découverte d'« Abbir Maius » municipe de Caracalla en Afrique proconsulaire (Tunisie), «Bulletin de la Société nationale des antiquaires de France», 1976, p. 118-123. André Mandouze, Prosopographie chrétienne du Bas-Empire, 1. Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), Paris, 1982, p. 1313.
Fonti
Collegamenti esterni