Sede titolare di Glavinizza

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Sede titolare di Glavinizza
Sede vescovile titolare
Dioecesis Glavinitzensis
Patriarcato di Costantinopoli
Sede vacante
Suffraganea
dell'Arcidiocesi di Tirana-Durazzo
Istituita: 1933
Stato Albania
Località: Glavinizza
Diocesi soppressa di Glavinizza
Eretta: ?
Soppressa: ?
Coordinate geografiche
40°11′54″N 19°38′20″E / 40.1982, 19.6389 bandiera Albania
Mappa di localizzazione New: Albania
Glavinizza
Glavinizza
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La Sede titolare di Glavinizza (latino: Dioecesis Glavinitzensis) è una diocesi soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia

Incerte sono le origini della diocesi di Glavinizza, localizzata nei pressi di Valona nel sud dell'Albania. Una ecclesia Glabinitzae sive Acrocerauniae, suffraganea dell'Arcidiocesi di Durazzo nella provincia dell'Epirus Novus, è menzionata nella Notitia Episcopatuum delle diocesi dipendenti dal patriarcato di Costantinopoli redatta all'epoca dell'imperatore bizantino Leone VI il Saggio (886-912).[1]

La diocesi fu eretta probabilmente durante il primo impero bulgaro nella prima metà del X secolo. Quando nel 1018 i Bulgari furono sconfitti e il loro impero definitivamente annesso all'impero bizantino, tutte le sedi episcopali furono annesse al patriarcato di Costantinopoli, pur godendo di una certa autonomia, riconosciuta e garantita dall'imperatore Basilio II Bulgaroctono con un decreto del 1020. In questo testo Glavinizza, unita a Canina e a Neanisca, occupava il secondo posto, dopo Castoria, tra le diocesi suffraganee dell'Arcidiocesi di Acrida. Il suo territorio corrispondeva all'incirca a quello che in passato era stato delle diocesi di Apollonia e di Amanzia.[2] [3]

Nelle Notitiae episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli la sede di Glavinizza è documentata in due sole occasioni, nel X e nel XII secolo, la prima volta come "Glavinizza o Acroceraunia" e la seconda volta come "Glavinizza o Cefalonia".[4] Agli inizi del XIII secolo, la sede fu assorbita da quella di Aulona, e poi, dal XIV secolo, dalla sede di Belograd.[5]

Non sono molti i vescovi noti di questa diocesi: Michele, documentato da un sigillo datato tra X e XI secolo;[6] un anonimo, menzionato prima di maggio 1020; un altro anonimo documentato nel 1094/95 in una lettera di Teofilatto di Ocrida. [7]

A partire dal XIV secolo la sede di Glavinizza fu unita a quella di Belegrado. Con il doppio titolo di "Glavinizza e Belegrado" sono noti tre vescovi: Callisto, il cui nome è trasmesso da un'iscrizione del 1373; un anonimo, menzionato in un'altra iscrizione del 1376 (probabilmente si tratta dello stesso Callisto); Teodoro, documentato nel 1438 in un documento coevo di donazione.[8][9] Con il vescovo Gregorio (1457) scompare il doppio titolo e rimane solo quello di Belegrado.

Quando l'Albania venne conquistata dagli Angioini (XIII secolo) furono erette alcune diocesi di rito latino. Al primo vescovo noto di Valona, Valdebruno, fu concesso il doppio titolo di episcopus Avelonensis et Glavinicensis.[10] Non si conosce però una serie episcopale latina per questa diocesi.

Dal 1933 Glavinizza è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica.

Cronotassi

Vescovi residenti

  • Michele (X/XI secolo)
  • Anonimo (prima di maggio 1020)
  • Anonimo (circa 1094/1095)
  • Callisto (menzionato nel 1373)
  • Anonimo (menzionato nel 1376)
  • Teodoro (menzionato nel 1438)

Vescovi titolari

Note
  1. Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, p. 330, nº 616.
  2. Stiernon, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXVIII, col. 889.
  3. Siméon Vailhé, v. Achrida, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. I, Paris, 1912, coll. 322. Etleva Lala, Regnum Albaniae, the Papal Curia, and the Western Visions of a Borderline Nobility Archiviato il 9 ottobre 2022 su ghostarchive.org URL di servizio di archiviazione sconosciuto., Budapest, 2008, p. 57.
  4. Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice, p. 492 (Glabinitza).
  5. Stiernon, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXVIII, col. 890.
  6. Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, edizione online, nº 25306.
  7. Stiernon, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXVIII, col. 906.
  8. Janin, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXI, col. 179.
  9. Stiernon, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXVIII, col. 907.
  10. Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. I, p. 122.
Bibliografia
  • (LA) Daniele Farlati-Jacopo Coleti, Illyricum Sacrum, vol. VII, Venezia, 1817, pp. 434-436
  • (FR) Daniel Stiernon, v. Kanina, «Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques», vol. XXVIII, Paris, 2003, coll. 886-890 e 906-907
  • (FR) Raymond Janin, v. Glavinitza, «Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques», vol. XXI, Paris, 1986, col. 179
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