Grazia: differenze tra le versioni
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La grazia è per Paolo la quintessenza dell'azione salvifica escatologico-universale di Dio in Gesù Cristo (Rom 5,15.20s.). Nel «dono, fatto per grazia, dell'unico uomo Gesù Cristo›› (Rom 5,15), in cui Dio «ha dato per noi tutti il proprio Figlio» (Rom 8,52), 1'arnore sollecito di Dio assume la forma di una persona e diventa «g. di Gesù Cristo» (2 Cor 13,13). Secondo Paolo l'effetto più importante dell'opera salvifica soprannaturale di Gesù Cristo è la giustificazione gratuita del peocatore (Rom 5,21-26). In netto contrasto con la giustizia giudaistica delle opere e il suo particolarismo salvifico egli accentua con molta decisione il carattere immeritato e la gratuità assoluta della grazia (Rom 5,24; 11,6), nonché la sua universalità (Rom 4,16; S,15.18). Con la giustificazione gratuita la grazia di Gesù Cristo pone realmente Finizio dei beni salvifici escatologici, che sono la figliolanza divina'_(Rom 8,16s.), la gloria di Dio (Rom 5,2) e la vita eterna (Rom 5,21; 6,25). Al corpo concreto di Cristo, alla chiesa, l'unica grazia di Dio concede vari doni gratuiti (cbarísmata) per il ministero della salvezza (Rom 12; I Cor 12). Nelle lettere deuteropaoline troviamo la sintesi breve: la grazia è l'amore di Dib per noi uomini (If 2,4-9; 721* 3,4-7). |
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Versione delle 12:20, 6 mag 2011
Grazia è, in teologia, il dono assolutamente gratuito di Dio. Il termine indica poi anche gli effetti di questa azione misericordiosa di Dio nell'uomo, e in particolare indica il dono fatto da Dio all'uomo peccatore per giustificarlo e santificarlo.
Il termine latino gratia traduce quello greco di χάρις, charis.
Nella Bibbia
| Per approfondire, vedi la voce Grazia (Bibbia) |
La parola greca che designa la grazia, chàris, non è una pura creazione del cristianesimo; compare nell'Antico Testamento.
Tuttavia è nel Nuovo Testamento che ne è stato fissato il senso e che il termine ha ricevuto tutta la sua estensione, giungendo a caratterizzare il nuovo regime instaurato da Gesù Cristo, in opposizione alla economia antica: questa era governata dalla legge, quello lo è dalla grazia (Rm 6,14-15 ; Gv 1,17 ).
Nel Nuovo Testamento la grazia è il dono di Dio che contiene tutti gli altri, quello del suo Figlio (Rm 8,32 ). Tale dono irradia la generosità del donatore e ne avvolge la creatura che lo riceve. Dio dona per grazia, e colui che riceve il suo dono trova grazia e compiacenza dinanzi a lui.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Goffredo Sciubba, Antropologia Teologica, dispense del corso dell'Istituto superiore di scienze religiose di SanRemo, 2008