Suore Minime dell'Addolorata
Suore Minime dell'Addolorata | ||
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Istituto di vita consacrata | ||
Fondatore | Clelia Barbieri | |
Data fondazione | 1º maggio 1868 | |
Luogo fondazione | San Giovanni in Persiceto | |
Approvato da | Pio XII | |
Data di approvazione | 24 gennaio 1949 | |
Scopo | opere di evangelizzazione, di educazione e di assistenza, particolarmente a favore dei poveri, degli ammalati e degli emarginati | |
Santo patrono | san Francesco di Paola, Vergine dei Dolori | |
Collegamenti esterni | ||
Sito ufficiale |
Le Suore Minime dell'Addolorata sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio.[1]
Cenni storici
Il 1º maggio 1868 Clelia Barbieri (1847-1870) e tre compagne, sotto la guida del parroco locale Gaetano Guidi, iniziarono a condurre vita comune in una casa presso la chiesa di Le Budrie di San Giovanni in Persiceto, a insegnare il catechismo e a preparare i giovani ai sacramenti: la fraternità venne detta delle Minime dell'Addolorata in onore di san Francesco di Paola e della Vergine dei Dolori, il culto dei quali era particolarmente vivo nella parrocchia[2]
Il cardinale Lucido Maria Parocchi approvò la congregazione ad experimentum il 26 ottobre 1879 e il suo successore alla guida dell'arcidiocesi di Bologna, il cardinale Domenico Svampa, concesse alle Minime dell'Addolorata il riconoscimento di istituzione di diritto diocesano.[2]
L'istituto, aggregato all'ordine dei Servi di Maria dal 9 gennaio 1951, ricevette il pontificio decreto di lode il 20 marzo 1934 e venne approvata definitivamente dalla Santa Sede il 24 gennaio 1949.[2]
La Barbieri, beatificata nel 1968, venne proclamata santa da papa Giovanni Paolo II il 9 aprile 1989.[3]
Attività e diffusione
Le Minime dell'Addolorata si dedicano a diverse opere di evangelizzazione, di educazione e di assistenza, particolarmente a favore dei poveri, degli ammalati e degli emarginati.[4]
Oltre che in Italia, sono presenti in Brasile, India e Tanzania:[4] la sede generalizia è a Bologna.[1]
Alla fine del 2008 l'istituto contava 294 religiose in 36 case.[1]
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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