Suore di San Giuseppe di Gerona
Religiose di San Giuseppe di Gerona | |
in latino Religiosarum a Sancto Ioseph de Gerona | |
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Istituto di vita consacrata Congregazione religiosa femminile di diritto pontificio | |
Fondatore | Venerabile Maria Gay i Tibau |
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Data fondazione | 1865 |
Luogo fondazione | Girona |
sigla | R.S.J.G. |
Approvato da | Papa Pio XI |
Data di approvazione | 16 gennaio 1928 |
Motto | ' |
Scopo | insegnamento e assistenza ai malati. |
Collegamenti esterni | |
Sito ufficiale |
Le Religiose di San Giuseppe di Gerona o Suore di San Giuseppe di Gerona (in spagnolo Hermanas de San José de Gerona) sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla R.S.J.G.[1]
Storia
Nel 1865, Maria Gay i Tibau, oggi venerabile, organizzò un'associazione di donne a Girona per visitare e prendersi cura di malati e moribondi. Nel 1870, alle donne, popolarmente chiamate luci notturne dei malati, fu permesso di condurre una vita fraterna in comunità. in quell'anno papa Pio IX dichiarò San Giuseppe patrono della Chiesa universale, e il nuovo istituzo si pose sotto il patrocinio dello sposo di Maria.
Alla comunità di Girona si unirono altre associazioni già attive a Solsona e Olot. Il 19 marzo 1885, mons. Tomás Sivilla y Gener, vescovo di Girona, concesse l'approvazione diocesana alla congregazione. La rapida espansione che caratterizzò i primi anni dell'istituto fu interrotta agli inizzi 1900 per riprendere negli anni 1920, quando furono aperte case anche all'estero (nel 1922 in Colombia, nel 1924 in Francia).
La congregazione ricevette il decreto di lode il 16 gennaio 1928 e le sue costituzioni religiose furono definitivamente approvate dalla Santa Sede il 16 giugno 1936.
Attività e diffusione
Secondo gli statuti, la missione delle Suore di San Giuseppe è esercitare la carità per e con i malati, fornendo loro assistenza spirituale e corporea (Costituzioni, 3). Questo è il motivo per cui gestiscono cliniche e ospedali o lavorano in essi, oltre a fare assistenza sanitaria domiciliare. Si occupano anche della gestione di case di cura e di alcuni collegi, così come dell'apostolato missionario.
Ciò che ebbe origine da un'iniziativa molto personale della fondatrice, venerabile María Gay Tibau, che nel 1870 creò una piccola associazione di devote per accompagnare malati e bisognosi a Girona, oggi è un'istituzione presente in 12 paesi, con 46 comunità, 21 centri propri e che collabora con centri di altre entità, oltre a realizzare progetti per lo sviluppo economico e sociale. Da Girona alla Colombia o al Ruanda, l'eredità di Maria Gay e delle Suore di San Giuseppe ha raggiunto centinaia di migliaia di persone. Questo enorme lavoro è stato possibile grazie alla dedizione e all'impegno delle suore, dei collaboratori, dei laici, dei volontari, degli amici e dei benefattori con cui condividevano il desiderio di alleviare il dolore e seminare pace nel cuore dei bisognosi.
Sono presenti in Europa (Francia, Italia, Spagna), nelle Americhe (Argentina, Colombia, Ecuador, Messico, Perù, Venezuela) e in Africa (Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Guinea Equatoriale, Ruanda);[2] la sede generalizia è a Madrid.[1]
Alla fine del 2008 la congregazione contava 433 religiose in 59 case.[1]
Processi di canonizzazione
Diverse suore di questo istituto sono in fase di canonizzazione, come la fondatrice, Maria Gay i Tibau. Morta in un odore di santità, il Governo Generale dell'Istituto chiese al vescovo di Girona di avviare il processo di canonizzazione del fondatore, che si aprì il 26 luglio 1996, con la prima sessione nella chiesa della casa madre dell'Istituto. Il processo di raccolta delle informazioni si concluse il 3 maggio 1998 nella cattedrale di Girona. Il vescovo, mons. Jaume Camprodon, la dichiarò serva di Dio, e la documentazione fu inviata a Roma, dove il processo continua. Lunedì 9 dicembre 2013, il Santo Padre Francesco ha approvato le virtù eroiche della serva di Dio, che ora è chiamato venerabile.
Nel 2015 papa Francesco ha riconosciuto il martirio di 21 religiose durante la guerra civile spagnola, tra di esse tre suore della congregazione dell'Istituto delle Suore di San Giuseppe: suor Fidela Oller i Angelats, R.S.J.G., suor Facunda Margenat i Roura, R.S.J.G., e suor Josefa Monrabal Montaner, R.S.J.G., assassinate in odio alla Fede tra il 26 e il 29 agosto 1936[3].
Note | |
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Collegamenti esterni | |
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