Template:Pagina principale/LiturgiaRA/2 gennaio

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  • Lettura - Dn 2, 26-35 : Il sogno di Nabucodonòsor: la statua e la pietra.
    La lettura liturgica odierna ci fa leggere il racconto del sogno di Nabucodonosor. Esso si inserisce nel contesto dell'esilio babilonese e dell'interpretazione della storia che il profeta Daniele, confrontandosi con i saggi caldei, espone a partire dalla concretezza delle vicende a lui contemporanee. Per Daniele la storia, pur caotica, è sempre guidata e diretta da Dio. La statua del sogno rappresenta le fasi della storia in movimento discendente sia in senso fisico sia come valore: ogni nuovo impero è membro di un decadimento, che si conclude con una caduta vistosa... Arrivato il momento più debole, incombe l'inaugurazione imminente del Regno di Dio. Daniele spiegherà più avanti il significato completo di questa visione, rivendicando il riconoscimento del potere sovrano del Dio di Israele sulla storia di tutti i popoli. Questo ci richiama a considerare anche la storia in cui viviamo, non come una serie caotica di fatti dovuti al caso o al cattivo uso della libertà degli uomini, ma come una realtà che contiene al suo interno la forza operante di Dio che la guida verso il Regno.
  • Salmo - Sal 97 - Rit.: Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore.
  • Epistola - Fil 1, 1-11 : A tutti i santi in Cristo Gesù grazia e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
    Paolo, prigioniero a Efeso, scrive una lettera affettuosa alla prima comunità europea da lui fondata, quella di Filippi, ringraziando Dio perché essa fin dall'inizio ha cooperato all'annuncio dell'evangelo (epì tē koinōnía ymōn eis tò euangélion), manifestando la sua fedeltà e il suo entusiasmo, e rivolgendo a Dio una preghiera perché la carità (agápē) dei suoi membri cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento (1,9). L'esistenza cristiana è cammino di progressiva maturazione e crescita, senza la possibilità di sentirsi mai degli arrivati. In particolare, sono indicate le direttrici sulle quali l'amore vicendevole e aperto a tutti gli uomini (cf 1Ts 3,12 ) deve crescere: «in intuizione (epignōsei) e sensibilità (aisthēsei)». Amare non è cieco moto dell'anima, né puro sentimento. Il cuore deve avere occhi per vedere la realtà e fare quindi scelte lucid. Troviamo qui le linee-guida di ogni esistenza cristiana: crescere nella familiarità con l'evangelo e nell'amore, caratterizzato dall'intuizione che conduce a scelte coerenti e lucide.
  • Vangelo - Lc 2, 28b-32 : I miei occhi hanno visto la tua salvezza.
    Il cantico di Simeone, con cui la Chiesa ci invita a chiudere quotidianamente la nostra giornata pregando con la Liturgia delle ore, è una meravigliosa e sintetica professione di fede, che proclama la missione di Gesù come salvatore: la salvezza promessa a Israele ormai è dischiusa a tutte le genti. Anche noi siamo chiamati a riconoscere il Messia nel bambino, cioè nei segni poveri e fragili che il Signore dissemina nella storia dell’umanità e nella nostra quotidianità: ma per riconoscere il Messia dobbiamo, come Simeone, essere autentici servi, essere capaci di stupore per le meraviglie che Dio opera.