Template:Pagina principale/LiturgiaRA/DD 2 domenica B

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  • Lettura - Is 56, 3-7 : Condurrò sul mio monte santo gli stranieri che restano fermi nella mia alleanza.
    Dopo il ritorno da Babilonia (537 a.C.), gli ebrei stavano riedificando comunità, tempio e riti. Alcuni, però, troppo nazionalisti, volevano escludere eunuchi e stranieri. Il profeta li corregge a nome di Dio: l'essenziale per tutti è la fede in Dio e l'adesione alla Sua parola, in particolare all'osservanza del sabato (possibile dappertutto). Il sabato infatti era giorno di memoria della opere di Dio, di attesa del sabato eterno, di festosa vita comunitaria.
  • Salmo - Sal 23, 1-6 - Rit.: Il Signore si rivela a chi lo teme.
  • Epistola - Ef 2, 11-22 : In Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini.
    Sulla scia dei profeti ebraici e superando vetuste leggi giudaiche discriminatorie tra pagani e Israele, Paolo annuncia Cristo come vero e decisivo centro di pace e di unità tra tutti. La croce di Gesù ne è simbolo: unisce terra e cielo e oriente e occidente. In Cristo diventiamo addirittura tempio nuovo e vivente per il vero culto al Padre. Israele come privilegiata famiglia e città di Dio, ma aperta a tutti i credenti.
  • Vangelo - Lc 14, 1a. 15-24 : Costringili a entrare, perché la mia casa si riempia.
    L'invito al Regno di Dio, alla sua casa e alla sua mensa festosa, è rivolto innanzitutto ai più vicini, ma poi si apre anche ad altri di ogni tipo. L'invito è più prezioso di qualsiasi altro bene e va apprezzato con decisione, altrimenti si rischia di restarne rovinosamente fuori. La parabola si rivolgeva innanzitutto al popolo dei "vicini", ma ora vale per tutti.