Piatto di Sant'Antonio Abate (Santa Maria degli Angeli)

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Piatto di Sant'Antonio Abate (Santa Maria degli Angeli)
S.MariaAngeli PiattoS.Antonio 001.jpg
Sfilata e benedizione degli animali alla presenza dei Priori
Festa patronale
Festa locale
Commemorazione celebrata Sant'Antonio abate, patrono della località
Chiamata anche Festa di Sant'Antonio abate
Note
Stato bandiera Italia
Regione Flag of Umbria.svg Umbria
Provincia Perugia
Comune Stemma Assisi
Località Santa Maria degli Angeli
Luogo specifico Basilica di Santa Maria degli Angeli e sagrato, strade del borgo
Diocesi Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino
Periodo Inverno
Data
Data fine
Data mobile domenica successiva al 17 gennaio
Data d'istituzione 1850 - 1860
Organizzata da Associazione dei Priori del Piatto di Sant'Antonio Abate
Tradizioni religiose Messa solenne, processione, benedizione degli animali, distribuzione del pane votivo
Tradizioni folcloristiche {{{tradizioni folcloristiche}}}
Tradizioni culinarie Piatto di sant'Antonio
Informazioni Piazza Martin Luther King - 06081 S.Maria degli Angeli (PG); mail: info@festasantantonio.it
Collegamenti esterni
Sito web

Il Piatto di Sant'Antonio Abate è una festa che si svolge, ogni anno, a Santa Maria degli Angeli, frazione di Assisi (Perugia), nella domenica successiva al 17 gennaio, in onore di sant'Antonio abate, patrono della località.

Storia

Origine e sviluppo

A Santa Maria degli Angeli, luogo di transito delle carrozze postali tra Firenze e Roma, vi era la stazione per il cambio dei cavalli e dei postiglioni.

Tra il 1850, data di fondazione della parrocchia angelana, ed il 1860, quando si diffuse nel borgo una grave epidemia che colpì in modo particolare i cavalli delle varie scuderie esistenti in questo luogo. I proprietari, preoccupati, si rivolsero fiduciosi a sant'Antonio abate, protettore degli animali, pregando i frati francescani della Porziuncola di celebrare un triduo in onore del Santo, di cui in quei giorni ricorreva la festa. Ottenuta la grazia con la fine del morbo e scongiurato il pericolo della morte dei cavalli, in ringraziamento a sant'Antonio abate, la festa venne celebrata con grande solennità, facendo una processione per le vie del borgo e distribuendo un pranzo ai poveri, che prese la denominazione di Piatto di sant'Antonio abate.

Successivamente, per provvedere all'organizzazione della festa e alla distribuzione del Piatto di sant'Antonio ai poveri, venne istituita una Prioranza, da rinnovarsi anno per anno. I priori erano quattro e ciascuno di essi alla vigilia della festa, nominava il proprio successore per l'anno successivo.

Ben presto tutto il borgo reclamò, anche per devozione, il Piatto di sant'Antonio che consiste, ancora oggi, in un pasto completo composto da:

  • un piatto di maccheroni,
  • due fette di carne in umido,
  • quattro salsicce,
  • due polpette,
  • pane,
  • mezzo litro di vino,
  • due mele.

Non potendo però dare a tutti gratuitamente un pasto così composto venne stabilito un prezzo fisso minimo, il quale pur aumentando nei decenni, è rimasto sempre calmierato e minore al valore reale di quanto offerto.

All'inizio del XX secolo, per avere una sicura conferma dell'accettazione della nomina dei nuovi Priori, la mattina della festa i Priori serventi mandavano gratuitamente ai nuovi eletti il Piatto: se questi lo gradivano, indicava che accettavano anche di essere Priori, altrimenti questo tornava alla prioranza e si era in tempo ancora per sostituire l'incaricato.

Dalla consuetudine di inviare gratuitamente questo "piatto" ai nuovi Priori, è stato introdotta la tradizione del pranzo per il giorno successivo alla festa, al quale partecipano i Priori serventi, che sostengono tutte le spese della festa.

Rifacendosi, comunque, al primitivo scopo dell'istituzione del Piatto di sant'Antonio abate i Priori continuano ad offrire sempre un certo numero di pasti gratuiti per i poveri del borgo.

Il prezzo del "Piatto", per quanto aumentato nei decenni, è rimasto sempre calmierato e minore al valore reale di quanto offerto, la cui differenza viene sostenuta dai Priori.

Priori

Successivamente allo sviluppo demografico di Santa Maria degli Angeli è stato anche aumentato il numero di Priori, che da quattro che erano nel principio, sono passati a otto nel 1952, fino ad arrivare al numero attuale di dodici. Si articolano in:

  • Priori serventi (dodici),
  • Priori entranti (dodici),
  • Priori uscenti (dodici).

I Priori durano in carica tre anni, ma con la qualifica per un anno di entrante, servente e uscente.

Descrizione

La festa si articola in momenti celebrativi, devozionali e folcloristici, scanditi dalla tradizione:

  • ore 9.00: raduno dei Priori serventi ed entranti.
  • ore 10.00: celebrazione della Santa Messa ed investitura dei Priori entranti nella Basilica di Santa Maria degli Angeli.
  • ore 11.00: processione con la statua di sant'Antonio abate e gli animali con i loro proprietari per le vie del borgo. Il corte vede sempre la presenza di tutte le Forze Armate a cavallo e di varie Delegazioni dei Comuni dell'Umbria.
  • ore 12.15: sfilata e benedizione degli animali sul sagrato della Basilica papale
  • ore 12.30: distribuzione del pane votivo da parte dei Priori entranti.
  • ore 13.00 e 19.00: distribuzione del Piatto di Sant'Antonio presso i ristoranti del paese.

Galleria fotografica

Bibliografia
  • Enrico Biagetti, Raffaelle Piegrossi, Storia dei Priori e del Piatto di Sant'Antonio in Santa Maria degli Angeli, Assisi 1954
  • L. Canonici, Raffaelle Piegrossi, Il Piatto di Sant'Antonio a Santa Maria degli Angeli, in "Notiziario angelano", Assisi 1977
  • Giancarlo Gaggiotti, La Memoria del Tempo. Le feste popolari tradizionali dell'Umbria, Editoriale Umbra, Foligno 2009, p. 41
  • Giovanni Zavarella, Il Piatto all'ombra del Cupolone, Assisi 1986
Voci correlate
Collegamenti esterni