Abbazia territoriale di Einsiedeln

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Abbazia territoriale di Einsiedeln
Territorialis Abbatia Einsiedlensis
Chiesa latina
Ensiedeln SZ Klosterkirche.jpg
abate Urban Federer, O.S.B.
Sede sede vacante
Einsiedeln
Nazione bandiera Svizzera
Abati emeriti: Martin (Stefan) Werlen
Parrocchie 1
Sacerdoti 56 di cui e 56 regolari
1 battezzati per sacerdote
81 religiosi 82 religiose 1 diaconi
92 abitanti in 1 km²
91 battezzati (98,9% del totale)
Eretta 934
Rito romano
Indirizzo

CH-8840 Einsiedeln, Svizzera

tel. (055)418.61.11 fax. 418.61.12
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Sito ufficiale
Dati online 2011 ( ch)
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Il sacello della Madonna Nera all'interno dell'abbazia

L'abbazia territoriale di Einsiedeln (in latino: Territorialis Abbatia Einsiedlensis) è una sede della Chiesa cattolica immediatamente soggetta alla Santa Sede. Nel 2010 contava 91 battezzati su 92 abitanti. È attualmente retta dall'abate Urban Federer, O.S.B..

Territorio

La diocesi comprende l'abbazia nella città di Einsiedeln, nel cantone svizzero di Svitto. Il territorio comprende una sola parrocchia.

Storia

Nel X secolo Benno, canonico strasburghese di nobile casato svevo, con vari compagni rinnovò l'eremo di San Meinrado nel "Bosco oscuro" (Finsterer Wald) e vi progettò la creazione di un monastero. Questo proposito fu realizzato da un suo consanguineo, Eberhard, preposito del duomo di Strasburgo, che nel 934 fondò una comunità fedele alla regola benedettina. Due premesse favorevoli offrirono una buona base di sviluppo al giovane convento: l'appoggio spirituale dell'abbazia di San Gallo (reliquie, canto religioso) e il sostegno materiale e giuridico del duca Ermanno di Svevia e di Ottone I (il Grande).

Ai tempi di Gregorio e del suo successore Hermann, alcuni ex conventuali di E. furono abati riformatori di molti monasteri (Disentis, Hirsau, Tegernsee ecc.) e anche vescovi (di Coira e di Como). Nel X e XI secolo in Svevia e in Alsazia, l'abbazia sostenne in modo esemplare la riforma dei conventi promossa da Cluny, ma questi sforzi passarono in secondo piano durante la lotta delle investiture.

L'abbazia si sottrasse a un coinvolgimento nelle dispute per il potere politico; i suoi membri si dedicarono all'ideale monastico del distacco dal mondo.

Alla vigilia della Riforma l'abbazia era in uno stato desolante che quasi la condusse alla sua soppressione: nel 1513 la comunità contava soltanto due membri. L'Joachim Eichhorn (1544-69), conducendo una vita religiosa impeccabile e guidando i monaci in modo esemplare avviò un rinnovamento sia interiore (funzioni religiose, obbedienza alla regola) sia esteriore (amministrazione, nuovi edifici) dell'abbazia; nel 1562 i cattolici svizzeri lo elessero loro rappresentante al Concilio di Trento. La riacquisita autorevolezza dell'abbazia trovò un primo riscontro nella fondazione della congregazione benedettina svizzera del 1602 e nell'incontestato ruolo guida da essa svolto al suo interno, nonostante l'autonomia di principio dei monasteri affiliati.

I disordini della Rivoluzione elvetica provarono duramente l'abbazia, che fu l'unica a essere soppressa in Svizzera nel 1798; i primi monaci tornarono tuttavia già pochi anni dopo e nel 1803 l'Atto di mediazione decretò la restituzione dei beni del monastero. Dal decennio 1820-30 a dopo la metà del XX secolo la comunità aumentò di numero (61 padri, 21 fratelli e 3 novizi nel 2004); lo sviluppo è attestato anche dai molti nuovi conventi fondati in Argentina e negli Stati Uniti (fra cui San Meinrado nell'Indiana, 1852).

Durante il Medioevo fu un'importante stazione lungo il Cammino di Santiago; nel XIV secolo divenne a sua volta meta di pellegrinaggi per il simulacro della Madonna Nera. La statua attuale, tardogotica, risale alla metà del XV secolo e sostituisce una precedente statua romanica.

È oggi il più importante santuario mariano in Svizzera.

Cronotassi degli abati

Statistiche

La diocesi al termine dell'anno 2010 ospitava 91 battezzati.

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