Badessa
Il termine badessa, forma aferetica di abbadessa, entrambi derivati da abbatessa, quale femminile di abate, indica la superiora di un monastero.
Dati storici
Il riferimento più antico che abbiamo alla funzione di badessa risale al VI secolo e precisamente all'anno 514, in un convento di vergini consacrate della Basilica di Sant'Agnese fuori le mura, a Roma, dove si trova un sepolcro che parla di una "abbatissa Serena".
Il termine abbadessa riappare poi in due lettere del 595 e del 599 di Papa Gregorio Magno; compare anche in una lapide funeraria rinvenuta sotto la piazza antistante la basilica di Santa Cecilia in Trastevere e datata dagli archeologi tra il VI e il VII secolo.
Autorità
La badessa è per le monache madre e maestra. Come l'abate e il vescovo, porta spesso al collo una croce, simbolo della sua autorità sulle consorelle.
Le badesse, come gli abati, sono superiori maggiori nel diritto canonico. Ricevono i voti delle sorelle dell'abbazia e hanno autorità piena nella sua amministrazione. A differenza degli abati, non esercitano autorità su territori fuori dal loro monastero.
È solitamente compito della badessa guidare la preghiera, attribuire le mansioni e concedere eccezioni alla regola.
L'elezione
I vari conventi hanno regole differenti nelle modalità di designazione della badessa, ma i dati comuni a tutti sono:
- l'elezione avviene con il quorum della maggioranza semplice di tutte le monache che hanno diritto di voto;
- si richiede la presenza dell'autorità ecclesiastica della diocesi (il vescovo o un suo rappresentante) o della Santa Sede.
Il Concilio di Trento prescrive che non può essere eletta badessa colei che non abbia compiuto quarant'anni di età e otto di vita religiosa. Tuttavia se non ci fosse nessuna nel convento con questi requisiti è possibile eleggere una monaca di un altro convento dello stesso ordine.
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