Basilica di Sant'Agnese fuori le Mura (Roma)

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Basilica di Sant'Agnese fuori le Mura
Roma BasilicaS.AgnesefuoriMura VI.jpg
Roma, Basilica di Sant'Agnese fuori le Mura (VII secolo)
Stato bandiera Italia
Regione bandiera Lazio
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Lazio
Provincia Roma
Comune Stemma Roma
Diocesi Roma
Vicariatus Urbis
Religione cattolica
Indirizzo Via Nomentana, 349
00162 Roma (RM)
Telefono +39 06 86205456; +39 06 8610840
Fax +39 06 8610840
Posta elettronica santagnesefuorilemura@diocesidiroma.it
Sito web Sito ufficiale
Proprietà Parrocchia di Sant'Agnese fuori le Mura
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione basilicale
Dedicazione Sant'Agnese di Roma
Sigla Ordine qualificante C.R.L.
Sigla Ordine reggente C.R.L.
Fondatore papa Onorio I
Data fondazione VII secolo, prima metà
Architetto Andrea Busiri Vici (restauro del XIX secolo)
Stile architettonico Paleocristiano, barocco
Inizio della costruzione VII secolo, prima metà
Strutture preesistenti Basilica costantiniana e Catacomba di Sant'Agnese
Pianta basilicale
Materiali mattoni, marmo cipollino, porfido
Coordinate geografiche
41°55′22″N 12°31′10″E / 41.922794, 12.519342 Stemma Roma
Mappa di localizzazione New: Roma
Basilica di S. Agnese
Basilica di S. Agnese
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Basilica di S. Giovanni in Laterano

La Basilica di Sant'Agnese fuori le Mura è una chiesa di Roma, situata nella periferia settentrionale della città, lungo la via Nomentana, nel quartiere Trieste. Essa, insieme al vicino Mausoleo di Santa Costanza, ai resti della Basilica costantiniana e alla Catacomba di Sant'Agnese, costituisce probabilmente il più importante e articolato complesso monumentale che testimoni l'età paleocristiana e altomedievale in Roma; di grande suggestione e di estremo interesse storico-artistico. Dedicata all'omonima santa, tra le più venerate tuttora nell'Urbe e la cui leggenda è tra le più suggestive e note del Martirologio romano.

Storia

Epoca onoriana

L'attuale Basilica di Sant'Agnese fuori le Mura fu fatta costruire da papa Onorio I (625-638) nella prima metà del VII secolo al posto dell'ormai fatiscente Basilica costantiniana, eretta tra il 337 e il 351 da Costanza, detta anche Costantina (318 ca.–354), figlia dell'imperatore Costantino (274337) e della sua seconda moglie Fausta (290 ca.–326), di cui oggi restano solo alcuni ruderi e parte della possente recinzione esterna.

Sant'Agnese (fine del III secolo-305 ca.), giovane martire romana, era stata sepolta in una galleria al primo piano della catacomba sulla via Nomentana. La diffusione del suo culto portò alla realizzazione di un sacello "ad corpus" (ossia sopra o vicino alla tomba della martire cristiana), seminterrato sul fianco della collina, contestualmente all'edificazione della grande Basilica costantiniana e risistemato da papa Simmaco (498-514). La costruzione del sacello fu necessario, perché la Chiesa vietava la manomissione dei luoghi di sepoltura, per evitare la dispersione delle reliquie dei santi.

Gli architetti di Onorio I, per l'edificazione della chiesa, utilizzarono un modello introdotto mezzo secolo prima, all'epoca di papa Pelagio II (579-590), per la costruzione della Basilica di San Lorenzo, eretta in un contesto molto simile a quello dell'area di Sant'Agnese per le seguenti motivazioni:

  • la presenza di una basilica cimiteriale parzialmente abbandonata;
  • la sepoltura del corpo del santo in una catacomba, che poneva molti limiti all'accesso dei pellegrini;
  • la volontà di non traslare le spoglie oggetto di culto;
  • l'esigenza di favorire l'afflusso nella città dei pellegrini, che costituivano una risorsa irrinunciabile in un periodo caratterizzato da una forte incertezza economica.

A San Lorenzo, infatti, fu utilizzata una soluzione particolarmente originale, ripresa abbastanza fedelmente a Sant'Agnese, dove venne costruita una basilica seminterrata, in modo che il pavimento fosse al livello della tomba oggetto di culto, sbancando parte della collina. Mentre a San Lorenzo l'ingresso avveniva lateralmente, a Sant'Agnese ci si arrivava per mezzo di una scala (come tuttora avviene, per chi vi accede da Via Nomentana). Al livello superiore, in entrambe chiese, fu realizzata una galleria (matroneo) che correva su tre lati: in corrispondenza delle due navate laterali e del nartece, che consentiva di accedere all'interno anche a chi non era in grado di percorrere le scale ed, inoltre, permetteva di avere uno spazio aggiuntivo nei giorni di particolare affluenza di fedeli.

Della basilica emergevano, quindi, dalla sommità della collina solo il claristorio e le gallerie, con un effetto simile a quello che ancora si nota nelle fotografie eseguite nei primi decenni del Novecento, precedenti all'urbanizzazione dell'area.

Risistemazioni e restauri medievali

Roma, Basilica di Sant'Agnese fuori le Mura (foto 1911)

Nel corso dell'VIII secolo la chiesa fu sottoposta a vari lavori di rifacimento, prima per volontà di Adriano I (772-795) - in seguito al saccheggio e ai gravi danni subiti ad opera di Astolfo († 756), re dei Longobardi - e successivamente su commissione di Leone III (795-816).

Nel 1112, papa Pasquale II (1099-1118) affidò il complesso ad una comunità di monache benedettine, che lo mantennero fino al 1479, quando Sisto IV (1471-1484) lo cedette ai fratelli Ambrosiani, a loro volta sostituiti nel 1489 da Innocenzo VIII con i Canonici Regolari Lateranensi.

Nel 1479 il cardinale Giuliano della Rovere (1443-1513), futuro papa Giulio II, intraprese un complesso restauro del monastero e ordinò nel 1503 la costruzione del campanile.

Durante il XV secolo le navate laterali, originariamente dotate di soffitto, furono ricoperte con le volte a crociera.

Dal Cinquecento ad oggi

Importanti opere di restauro furono condotte nel 1590 per volontà del cardinale Alessandro Ottaviano de' Medici (1535-1605), futuro Leone XI, che fece eseguire lavori di sbancamento nella parte anteriore della basilica aprendo così l'attuale prospetto anteriore e chiudendo l'antico ingresso che dava sul matroneo.

Il 14 giugno 1615 per ordine di Paolo V (1605-1621) le spoglie delle martiri, sant'Agnese ed sant'Emerenziana, precedentemente sottoposte a ricognizione, furono solennemente ricollocate sotto l'altare maggiore in un reliquiario a urna, in argento, donato dallo stesso pontefice, che commissionò anche il ciborio.

Basilica di Sant'Agnese fuori le Mura (interno)

Nel 1728, l'antico pavimento cosmatesco della navata centrale, ammirato per il suo splendore e descritto da autori del XVI secolo, fu sostituito da uno in mattoni, a sua volta rimosso nel 1856, mentre quello delle navate laterali era in materiale di recupero.

Tra il 1609 e il 1881 furono aperte lungo le pareti delle navate laterali sei cappelle (tre per lato), assenti nell'impianto originario della chiesa, poiché queste come corpi aggiuntivi agli edifici sacri cominciarono a diffondersi solo a partire dal X secolo.

L'aspetto attuale della basilica, comunque, è frutto in particolare dei lavori di restauro e ristrutturazione eseguiti nel 1855-1856 dall'architetto Andrea Busiri Vici (1818 - 1911), per volontà di Pio IX (1846-1878), durante i quali venne rimosso il pavimento in laterizi e sostituito con i marmi avanzati da quello nuovo della Basilica di San Paolo e l'impianto decorativo delle navate, cancellando in gran parte gli affreschi medievali.

La chiesa è sede parrocchiale, istituita il 16 ottobre 1708 con il decreto Cum sanctissimus e affidata ancora oggi ai Canonici Regolari Lateranensi.

Titolo cardinalizio

La Basilica è sede del titolo cardinalizio di Sant'Agnese fuori le Mura, istituito da papa Innocenzo X, il 5 ottobre 1654: l'attuale titolare è il cardinale Camillo Ruini.

Descrizione

Esterno

Facciata

Basilica di Sant'Agnese fuori le Mura (pianta)

La chiesa è orientata (ossia con l'abside rivolto a Est) e presenta una facciata a capanna, divisa in due ordini da una cornice marcapiano, con al centro del timpano un oculo e in basso tre monofore.

L'edificio prospetta su di un piccolo sagrato a cui si può accedere da un ingresso laterale lungo via di Sant'Agnese, ed è in parte di recente ricostruzione, poiché in origine la chiesa, come tutte le basiliche cimiteriali, era parzialmente interrata e mostrava in superficie solo il livello superiore, per cui dall'esterno si accedeva alla chiesa direttamente per i matronei, per poi scendere al piano della navata.

Nartece

La facciata è preceduta da un nartece (atrio porticato) aperto da tre portali e illuminato in alto da due monofore, all'interno del quale si conservano:

  • Lastra marmorea con l'iscrizione originaria di papa Damaso dedicata a sant'Agnese, ritrovata nel 1728 nel materiale di recupero della pavimentazione nelle navate laterali.
  • Pluteo a rilievo con Sant'Agnese (metà del IV secolo), in marmo: l'opera, risale alla prima sistemazione della tomba della martire a opera di papa Liberio (352-356) e reca al centro di una finta transenna la figura della Santa, in sembianze di bambina orante, vestita con tunica manicata e dalmatica.

Dal nartece - attraverso una scala dove alle pareti sono affisse numerose iscrizioni e frammenti scultorei provenienti dagli scavi realizzati in tutta l'area, tra i quali è il celebre carme damasiano in onore di sant'Agnese - si accede alla catacomba, suggestivo insieme di gallerie del III e IV secolo, che si estendono su tre livelli nel sottosuolo del complesso monumentale.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Catacomba di Sant'Agnese (Roma)

Campanile

Sul retro della basilica, addossato all'abside, s'innalza il possente campanile quadrangolare, composto di due opere murarie sovrapposte. La parte inferiore, eseguita a blocchi di tufo intervallati da filari di mattoni con frammenti marmorei sporgenti, presenta una forma di tozza torre con finestre rettangolari e una arcuata, ora tamponate; la sua datazione si può collocare all'epoca di Pasquale II. Al di sopra si eleva, invece, la parte fatta costruire nel 1479 dal cardinale Giuliano della Rovere, composta da due ordini di bifore in travertino su archetti a pieno centro, realizzato su progetto forse di Baccio Pontelli. La cella campanaria ospita tre campane, la più antica fusa da Giovanni Giardini nel 1707, quella piccola realizzata nel 1769, la più recente eseguita nel 1973 dalla Fonderia Lucenti.

Interno

L'interno, a pianta basilicale, è suddiviso in tre navate da sedici colonne romane di spoglio con capitelli corinzi;[1] sopra le navate laterali corre il matroneo[2] con colonne del VII secolo e una copertura con volte a crociera del 1855, che ha sostituito il soffitto realizzato tra il XVI e il XVII secolo.

Navata centrale

Soffitto a cassettoni (1606), legno intagliato e dorato

La navata centrale è coperta da un pregevole soffitto a cassettoni, in legno intagliato e dorato, che venne eseguito nel 1606 su commissione del cardinale Paolo Emilio Sfondrati, che attualmente possiamo ammirare nella policromia conferitagli con l'intervento del 1855. Nel centro presenta presenta tre figure femminili:

Le pareti laterali e il nartece sono decorati da dipinti murali raffiguranti:

Navata sinistra

Nella navata sinistra si aprono tre cappelle:

Altare e presbiterio

Nel presbiterio, rialzato di alcuni gradini rispetto alla navata, si notano di notevole interesse storico-artistico:

Maestranze romane, Sant'Agnese tra i papi Onorio I e san Simmaco (625-638), mosaico

Dietro l'altare, si apre l'abside semicircolare, rivestita di marmo cipollino e suddivisa da paraste di porfido rosso (VII secolo), che presenta sul catino absidale una splendida decorazione musiva raffigurante:

Navata destra

Nella navata sinistra si aprono tre cappelle:

Agnello benedetto dal Papa la cui lana è usata per tessere il pallio degli arcivescovi

Benedizione degli agnelli

Il 21 gennaio, in occasione della festa di sant'Agnese, durante la messa solenne del mattino, vengono posti sull'altare, che sorge sopra la tomba della martire, due agnelli coronati, uno di fiori bianchi per sottolineare la verginità della santa, l'altro di fiori rossi che ne ricordano il martirio, e benedetti dall'abate generale dei Canonici Regolari Lateranensi.

Gli agnelli, donati dai monaci trappisti dell'Abbazia di San Paolo alle Tre Fontane e adornati dalle Suore della Sacra Famiglia di Nazareth, arrivano in basilica per la benedizione accompagnati da due canonici di San Giovanni in Laterano.

Successivamente vengono presentati al papa come atto di fedeltà del Laterano al pontefice per concludere il loro pellegrinaggio presso il monastero delle Monache Benedettine di Santa Cecilia, che provvedono con la loro lana a confezionare i pallii che il pontefice indossa in ogni celebrazione e che impone agli arcivescovi metropoliti il 29 giugno, festa di san Pietro apostolo.

Note
  1. La varietà dei fusti e dei capitelli è stata sapientemente impiegata dall'architetto per dare dinamismo all'aula ecclesiale e segnare, in particolare, la progressione del percorso che il pellegrino avrebbe compiuto in direzione dell'altare con le spoglie di sant'Agnese. Infatti, le 16 colonne, che circondano la navata centrale, sono state così sistemate: le prime due, vicino al nartece, sono di granito nero; poi quattro coppie di bigio brecciato; le successive, scanalate, di paonazzetto e infine due coppie, verso l'altare, sono di marmo portasanta.
  2. La Basilica onoriana di Sant'Agnese è l'unica in Roma dotata di matroneo, ossia gallerie sopraelevate che si aprono sulla navata centrale, destinate normalmente alle donne.
  3. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri" . URL consultato il 09.03.2019
  4. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri" . URL consultato il 09.03.2019
  5. È possibile osservare il reliquiario da vicino, attraverso una grata, scendendo in un corridoio sotterraneo curvilineo realizzato nel 1950: sulla teca è presente un'iscrizione nella quale si legge:
    « PAULUS V PONT MAX UT SS AGNETIS ET EMERENTIANAE CORPORA HONOREFICIENTUS CONDERENTUR ARCAM HANC ARGENTEAM FIERI IUSSIT IN EAQ(ue) SACRAS RELIQUIAS COLLOCAVIT A. D. MDCXV PONT XI. »
  6. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri" . URL consultato il 09.03.2019
  7. Filippo Coarelli, Dintorni di Roma, col. "Guide Archeologiche", Laterza, Bari, 1981, pp. 198-199
  8. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri" . URL consultato il 09.03.2019
  9. Guglielmo Matthiae, Mosaici medievali delle chiese di Roma, Ist. Poligrafico dello Stato, Roma, 1988, pp. 169-179, ISBN 9788824031783
Bibliografia
  • AA.VV., I quartieri di Roma, Newton & Compton, Roma, 2006, pp. 481-484, ISBN 9788854102059
  • Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal IV secolo al XIX, Roma, 1891, pp. 857-860
  • Hugo Brandenburg, La basilica di S. Agnese e il mausoleo di Costantina Augusta (S. Costanza), Jaca Book, Milano, 2006
  • Christian Hülsen, Le chiese di Roma nel Medioevo, Firenze, 1927, p. 170
  • Ferruccio Lombardi, Roma. Chiese conventi chiostri. Progetto per un inventario, 313-1925, Edil Stampa, Roma, 1993, p. 396
  • Claudio Rendina, Le Chiese di Roma. Storia e segreti, col. "Tradizioni italiane", Newton & Compton, Roma, 2017, pp. 14-15, ISBN 9788854188358
  • Touring Club Italiano (a cura di), Roma, col. "Guide Rosse", Touring, Milano, p. 775, ISBN 9770390107016
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 15 gennaio 2022 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.