Bonum sane

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Bonum sane
Lettera apostolica di Benedetto XV
in forma di Motu proprio
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Data 25 luglio 1920
(VI di pontificato)
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Traduzione del titolo
Argomenti trattati san Giuseppe
Lettera apostolica precedente Maximum illud
Lettera apostolica successiva In Praeclara Summorum

Testo integrale sul sito della Santa Sede

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Bonum sane (Fu buona e salutare cosa) è un motu proprio su San Giuseppe di papa Benedetto XV promulgato il 25 luglio 1920.

Nel 1870 Pio IX emanò il decreto Quemadmodum Deus, proclamando San Giuseppe patrono della Chiesa cattolica. In commemorazione del cinquantesimo anniversario della proclamazione, nel 1920 Benedetto XV lo volle ricordare con questo documento.

Descrizione

In questo documento Benedetto XV prende atto delle difficoltà economiche e del lassismo morale provocati dalla recente guerra mondiale e mette in guardia contro

« l'avvento di una repubblica universale, che si fonda sull'assoluta uguaglianza degli uomini e sulla comunione dei beni, e in cui non vi è più alcuna distinzione di nazionalità, non riconosce l'autorità del padre sui figli, né le autorità pubbliche sui cittadini, né di Dio sugli uomini riuniti in civile consorzio. Cose tutte che, se fossero attuate, darebbero luogo a tremende convulsioni sociali, come quella che ora sta desolando una non piccola parte d'Europa. E appunto per creare anche tra gli altri popoli una simile condizione di cose, noi vediamo che le plebi sono eccitate dal furore e dall'impudenza di pochi, e qua e là si verificano ripetutamente delle sommosse. »

Il pontefice propose che invece di essere attratti dal socialismo, "il nemico giurato dei principi cristiani", gli operai dovessero seguire San Giuseppe come loro guida e patrono speciale. A tale proposito cita un passo della Quamquam Pluries del suo predecessore Leone XIII:

« Di fronte a queste considerazioni, i poveri e quanti si guadagnano la vita col lavoro delle mani debbono sollevare l'animo, e rettamente pensare. A coloro ai quali, se è vero che la giustizia consente di potere affrancarsi dalla indigenza e levarsi a migliore condizione, tuttavia né la ragione né la giustizia permettono di sconvolgere l'ordine stabilito dalla provvidenza di Dio. Anzi, il trascendere alla violenza e compiere aggressioni in genere e tumulti è un folle sistema che spesso aggrava gli stessi mali che si vorrebbero alleggerire. Quindi i proletari, se hanno buon senso, non confidino nelle promesse di gente sediziosa, ma negli esempi e nel patrocinio del beato Giuseppe, e nella materna carità della Chiesa, la quale si prende ogni giorno grande cura del loro stato. »

Benedetto XV sottolinea che la famiglia è il nucleo e la base della società umana e ha incoraggiato le famiglie a essere guidate dall'esempio della Sacra Famiglia, e invita a rafforzare la società domestica con purezza, armonia e fedeltà, e questo non solo comporterebbe un miglioramento della morale privata, ma anche della vita sociale.

Riferendosi alle pratiche di onorare San Giuseppe durante il mese di marzo, e settimanalmente il mercoledì, ha invitato i vescovi a promuovere la venerazione di San Giuseppe e chiede ai vescovi di favorire, essendo san Giuseppe il più efficace protettore dei moribondi, quei pii sodalizi che sono stati istituiti per supplicare Giuseppe a favore dei moribondi, come quelli della Buona Morte, del Transito di San Giuseppe e per gli Agonizzanti.

Voci correlate