Compianto su Gesù Cristo morto (Albrecht Dürer)
Albrecht Dürer, Compianto su Gesù Cristo morto (1500 ca.), olio su tavola | |
Compianto Glimm | |
Opera d'arte | |
Stato | Germania |
Regione | Baviera |
Regione ecclesiastica | [[|]] |
Provincia | Alta Baviera |
Comune | Monaco di Baviera |
Diocesi | Monaco e Frisinga |
Ubicazione specifica | Alte Pinakothek |
Uso liturgico | nessuno |
Oggetto | dipinto |
Soggetto | Compianto su Gesù Cristo morto |
Datazione | 1500 ca. |
Ambito culturale | |
scuola danubiana | |
Autore | Albrecht Dürer |
Materia e tecnica | olio su tavola |
Misure | h. 151 cm; l. 121 cm |
Stemmi, Punzoni, Marchi | Stemmi araldici della famiglia Glimm |
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Il Compianto su Gesù Cristo morto (detto anche Compianto Glimm) è un dipinto, eseguito nel 1500 circa, ad olio su tavola, dal pittore tedesco Albrecht Dürer (1471 - 1528), conservato nell'Alte Pinakothek di Monaco di Baviera (Germania).
Descrizione
Ambientazione
La scena è ambientata davanti ad un ampio paesaggio marino e montuoso, al cui centro emerge una città di Gerusalemme spettrale, ancora sovrastata da un cielo tempestoso.
Soggetto
Nel dipinto compaiono:
- in primo piano, al centro:
- Gesù Cristo morto, appena deposto dalla croce, disteso in un lungo lenzuolo usato come sudario. Il suo corpo è sproporzionatamente grande e allungato rispetto agli altri personaggi, per sottolineare la centralità di Cristo.
- Giuseppe d'Arimatea sostiene il corpo di Cristo per le spalle.
- Maria Vergine, con un velo di un bianco sul capo, è sopraffatta e, al tempo stesso, rassegnata al suo dolore.
- Due pie donne, accanto alla Madonna, delle quali una si dispera alzando le braccia al cielo, mentre l'altra piangente osserva il Cristo.
- Pia donna accanto a Gesù, gli sta sorreggendo la mano, mentre emette un grido sommesso con il quale sembra voler richiamare in vita quel corpo morto non rassegnandosi all'accaduto.
- a destra, dominano tre figure in piedi, allineate in profondità lungo la diagonale:
- San Giovanni apostolo con le mani giunte, piangente, presenta un volto contratto dalla sofferenza.
- Santa Maria Maddalena, ricoperta da un ampio manto rosso, tiene in mano un vasetto per gli unguenti (suo consueto attributo iconografico).
- Nicodemo, vestito con un elegante abito, anche lui come la Maddalena, regge con il braccio destro un vaso con i balsami e profumi (Gv 19,39 ) per la preparazione del cadavere prima della sepoltura e con la mano sinistra un lembo del sudario.
- in basso, negli angoli a sinistra e destra: Membri della famiglia Glimm sono rappresentati minuscoli,[1] inginocchiati in adorazione del corpo di Cristo ed accompagnati dai propri stemmi araldici.
Inoltre, nella scena sono presenti alcuni dettagli, resi con grande cura, spesso di valore simbolico, come:
- Base della croce, che si erge a destra del dipinto.
- Corona di spine, in basso, a terra, accanto alle gambe di Cristo.
Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche
- La raffigurazione del Compianto, risolta da Dürer con magistrale padronanza dei mezzi, sia tecnici che espressivi, rappresenta una delle opere più organiche ed equilibrate dell'artista, in cui monumentalità italiana ed espressività nordica si fondono in un risultato di grande equilibrio. Infatti, il dipinto rivela un profondo senso corale in cui atteggiamenti, sofferenza e compianto si integrano a vicenda in un'armonia chiaramente vicina a quella della pittura rinascimentale italiana, come documenta il confronto con l'incisione silografica del Compianto, che l'artista aveva realizzato tra il 1498 ed il 1499, dove il doloroso episodio porta sconvolgimenti di espressioni, pose, espressioni ed armonia delle figure raggruppate intorno al corpo di Cristo deposto.
- La composizione piramidale, che ha il suo vertice nella figura di san Giovanni evangelista, è evidentemente progettata e studiata con cura, le forme rispondenti a precisi parametri geometrici, le pose ed i gesti calcolati per ottenere l'effetto di un dolore trattenuto e mai violento, che rimandano ai probabili influssi della pittura rinascimentale italiana sul maestro tedesco.
Stemmi
Nell'opera sono presenti, negli angoli inferiori, accanto ai membri della famiglia del committente:
- stemmi araldici della famiglia Glimm.
Notizie storico-critiche
L'opera fu commissionata, intorno al 1500, ad Albrecht Dürer dall'orafo Albrecht Glimm, in memoria della prima moglie Margareth Holzmann, come confermano la presenza degli stemmi della famiglia accanto alle figure dello stesso donatore, assieme a quelle della moglie e dei figli.
All'inizio del XVII secolo, il dipinto si trovava già a Monaco di Baviera, dove è già menzionato nell'inventario della Quadreria Granducale, redatto tra il 1608 ed il 1613.
Note | |
Bibliografia | |
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