Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione
Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione | |
in latino Congregatio Filii Immaculatae Conceptionis | |
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Istituto di vita consacrata Congregazione laicale maschile di diritto pontificio | |
Altri nomi Concezionisti | |
Fondatore | Luigi Maria Monti |
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Data fondazione | 8 settembre 1857 |
Luogo fondazione | Roma |
sigla | C.F.I.C. |
Approvato da | Pio IX |
Data di approvazione | 10 maggio 1865 |
Motto | ' |
Scopo | assistenza agli ammalati e orfani |
Collegamenti esterni | |
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I Figli dell'Immacolata Concezione (in latino Filii Immaculatae Conceptionis) sono un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione laicale, detti comunemente concezionisti, pospongono al loro nome la sigla C.F.I.C.[1]
Cenni storici
La congregazione venne fondata l'8 settembre 1857 presso l'ospedale di Santo Spirito a Roma da Luigi Maria Monti (1825-1900).[2]
Formano una Congregazione con lo scopo di testimoniare l'amore di Cristo per l'umanità, dedicandosi alla cura degli infermi e all'educazione della gioventù orfana, abbandonata e bisognosa di assistenza. La Congregazione è composta di religiosi laici e di presbiteri per attuare in modo completo la sua missione specifica. I membri vivono in comune la stessa regola con parità di diritti e doveri e si chiamano Fratelli.
Il 4 ottobre 1862 papa Pio IX concesse all'istituto il decreto di lode e il 10 maggio 1865 ricevettero l'approvazione pontificia.[3] Nel 1877, per unanime designazione dei suoi confratelli, Pio IX pose il loro fondatore a capo della Congregazione e vi rimarrà per ventitré anni fino alla morte.
Pio IX predilesse fin dalle origini la Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione, sia per il grande suo anelito di vedere ben assistiti gli infermi degli ospedali romani, sia perché portavano il nome dell'Immacolata. La loro opera prese l'avvio all'interno dell'ospedale di Santo Spirito fino al 30 settembre 1889, quando vennero espulsi a causa dell'anticlericalismo dello Stato italiano. Intanto avevano esteso il loro campo di apostolato all'educazione della gioventù abbandonata aprendo orfanotrofi a Saronno (1886) e a Cantù (1889).[3]
Nel 1882 Luigi Maria Monti nell'ospedale romano ricevette la visita di un religioso certosino che dichiarò di aver avuto l'ispirazione dalla Vergine Immacolata di presentarsi a lui. Proveniente da Desio nel milanese, il certosino gli presentò un caso pietoso: quattro orfani, figli di suo fratello vedovo, da poco deceduto, di cui il maggiore aveva undici anni. Grazie a questo suggerimento Luigi Monti allargò l'opera assistenziale ai minori, orfani di entrambi i genitori. Per essi aprì una Casa di accoglienza a Saronno.
Luigi Monti, laico consacrato, concepì la comunità di "Fratelli" non sacerdoti e sacerdoti nella parità dei diritti e dei doveri, ove a superiore della comunità doveva essere eletto il fratello più idoneo.
Sotto il generalato di Girolamo Pezzini, primo successore di Monti, papa Pio X concesse all'Istituto la facoltà di accedere al sacerdozio (1904) e poi l'approvazione definitiva del loro istituto (1906).[4]
Tra le maggiori opere promosse dai concezionisti c'è il Sanatorio dell'Immacolata a Roma, oggi IDI, fondato nel 1912 da padre Ludovico Sala. Al religioso si deve anche la formulazione del primo preparato galenico per la cura della tigna.
Cento anni dopo, l'Istituto Dermopatico dell'Immacolata di Roma, con il suo gravissimo dissesto finanziario pose seriamente in difficoltà l'intera congregazione. Nel febbraio del 2013 papa Benedetto XVI dispose il commissariarmento della Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione, proprietaria dell'ospedale, nominando commissario il cardinale Giuseppe Versaldi. Grazie all'intervento della Santa Sede la congregazione superò la crisi, e l'ospedale IDI entrò a far parte della Fondazione Luigi Maria Monti, appositamente costituita[5].
Nel 2016 nel corso del 33° Capitolo generale tenutosi a Roma, la congregazione elesse come nuovo superiore generale padre Michele Perniola, missionario in Africa negli ultimi 26 anni. Gli altri membri del Consiglio, in carica per sei anni, sono: Fr. Michael Palackathadathil (India) Fr. Appolinaire Anguissa (Camerun) Fr. Pietro Nicolai (Italia) e Fr. Héctor Varela (Argentina)[6].
Attività e diffusione
I concezionisti si dedicano all'assistenza agli infermi e all'educazione degli orfani.[1]. Nel 2017 contava 211 sacerdoti e 423 religiosi.
Sono presenti in Europa (Albania, Croazia, Francia, Italia, Polonia), nelle Americhe (Argentina, Bolivia, Brasile, Canada, Messico, Perù, Stati Uniti d'America), in Africa (Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Costa d'Avorio, Guinea Equatoriale) e in Asia (Corea del Sud, Filippine, India); la sede generalizia è a Roma.[1]
Cronotassi dei superiori generali
- Fr. Luigi Maria Monti (5 marzo 1877 - 1º ottobre 1900)
- Fr. Girolamo Pezzini (23 gennaio 1901 - 12 gennaio 1920)
- Fr. Stanislao Pastori (12 gennaio 1920 - 22 febbraio 1953)
- Fr. Erasmo Perniola (22 febbraio 1953 - 28 settembre 1958)
- Fr. Giovanni Pagani (28 settembre 1958 - 3 febbraio 1969)
- Fr. Giovanni Cazzaniga (3 febbraio 1969 - 8 gennaio 1980)
- Fr. Michele Giampetruzzi (8 gennaio 1980 - 11 gennaio 1986)
- Fr. Nicola De Angelis (11 gennaio 1986 - 29 luglio 1992)
- Fr. Aurelio Mozzetta (29 luglio 1992 - 5 agosto 2010)
- Fr. Ruggero Valentini (5 agosto 2010 - 20 maggio 2016)
- Fr. Michele Perniola dal 20 maggio 2016
Note | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |