Chiesa Cattolica in Nigeria

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Anno 2009
Cristiani
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40%
Cattolici 18 milioni (2009)
Ebrei
Protestanti
Anglicani
Luterani
Pentecostali/carismatici
Ortodossi
Mussulmani sunniti 40%
Mussulmani sciiti
Altri
Animisti 10%
Buddisti
Induisti
Lamaisti
Scintoisti
Taoisti
Sikh
Atei & agnostici
Popolazione 155,215 milioni (stime Lug.2011[1])
Parrocchie
Presbiteri
Seminaristi
Diaconi Permanenti
Religiosi
Religiose
Primate
Presidente della Conferenza Episcopale Felix Alaba Adeosin Job
Nunzio apostolico Antonio Guido Filipazzi
Rappresentante apostolico non residente
Codice
Note sanguinosa persecuzione da parte islamica in corso
Nigeria (orthographic projection).png
classifica


La Chiesa Cattolica in Nigeria è parte della Chiesa Cattolica in comunione con il vescovo di Roma, il papa. Negli ultimi anni i cattolici nigeriani, unitamente agli aderenti di varie confessioni protestanti, sono vittime di sanguinosi attentati e massacri ad opera di integralisti islamici, in particolare nel nord del paese a maggioranza musulmana.

Storia

I primi tentativi di evangelizzazione dei territori corrispondenti all'attuale Nigeria risalgono alla fine del XV secolo per opera di missionari portoghesi degli ordini Cappuccini ed Agostiniani. Sul modello dei rapporti Stato-Chiesa in Europa, essi cercarono dapprima di convertire i re, e tramite questi raggiungere le popolazioni: buoni risultati furono ottenuti nel regno del Benin ed alcune missioni furono fondate nei pressi di Warri, ma in generale la missione non ebbe ulteriori sviluppi. Una nuova missione dei Cappuccini fu avviata intorno al 1646 sulla costa del Benin, ma a causa delle difficoltà legate al clima e all'ambientamento la missione fu abbandonata.

La ripresa delle missioni cattoliche in Nigeria si ebbe nel corso dell'Ottocento con l'arrivo dei missionari della Società delle Missioni Africane: nel marzo 1862 l'italiano padre Francesco Borghero celebrò la prima messa a Lagos. Il 28 agosto 1860 fu eretto il vicariato apostolico del Dahomey (oggi arcidiocesi di Lagos) che inglobava i territori della Nigeria occidentale. Nel 1885 giunsero in Nigeria orientale (dal Gabon) i missionari Spiritani, che diedero vita, quattro anni dopo, al vicariato apostolico della Nigeria Inferiore con sede a Onitsha. Contestualmente fu eretto il vicariato apostolico della Nigeria Superiore, con sede a Benin City. Questi tre vicariati posero le basi dell'evangelizzazione dell'intero territorio nigeriano.

Nel 1917 fu eretto a Benin City il primo seminario nigeriano e nel 1929 furono ordinati i primi preti autoctoni. Il 18 aprile 1950, con la bolla Laeto accepimus, papa Pio XII istituì la gerarchia cattolica nel Paese. Monsignor Dominic Ignatius Ekandem fu il primo vescovo (1953) ed il primo cardinale nigeriano (1976). La Chiesa cattolica del Paese ricevette per due volte la visita apostolica di papa Giovanni Paolo II: nel febbraio 1982 e nel 1998. In quest'ultima occasione, il papa beatificò Cyprian Michael Iwene Tansi, primo santo nigeriano.

In Nigeria convivono le due più grandi religioni monoteiste. Il cristianesimo è maggioritario al Sud, mentre al Nord prevale l'islam. Dall'anno 2000 in tutti gli stati del Nord del paese è in vigore la sharia, la legge islamica, applicata a tutti gli abitanti senza distinzioni, provvedimento che ha dato il via a numerosi atti di violenza contro le comunità cristiane (cf. dopo).

Organizzazione ecclesiastica

Mappa che indica le principali città della Nigeria

La Chiesa cattolica è presente nel Paese con 9 sedi metropolitane, 41 diocesi suffraganee e 2 vicariati apostolici:

Statistiche

Alla fine del 2004 la Chiesa cattolica in Nigeria contava:

  • 1.905 parrocchie;
  • 4.146 preti, di cui 3.452 diocesani e 694 religiosi;
  • 3.755 seminaristi;
  • 3.674 suore religiose;
  • 4.163 istituti scolastici;
  • 1.202 istituti di beneficenza.

La popolazione cattolica ammontava a 17.526.595 battezzati, pari al 14,5% della popolazione totale del Paese.

Nunziatura apostolica

L'antica delegazione apostolica dell'Africa, istituita l'11 gennaio 1930 con giurisdizione su tutti i territori di missione in Africa dipendenti dalla Congregazione di Propaganda Fide, in forza del decreto Cum Apostolicae della medesima Congregazione del 2 gennaio 1947 mutò il proprio nome in Delegazione apostolica dell'Africa Orientale ed Occidentale britannica; essa aveva giurisdizione su tutte le colonie britanniche dell'Africa.

Il 3 maggio 1960 nasce la Delegazione apostolica dell'Africa Centro-occidentale con il breve apostolico Ad universae Ecclesiae di papa Giovanni XXIII; essa aveva giurisdizione sulla Nigeria, il Camerun, il Gabon, l'Oubangui-Chari, il Congo e il Ciad. Sede del delegato apostolico era la città di Lagos in Nigeria.

Il 10 ottobre 1973, con il breve apostolico Verba Christi di papa Paolo VI, la delegazione apostolica dell'Africa Centro-occidentale assume il nuovo nome di delegazione apostolica in Nigeria e Ghana con sede in Lagos.

Il 29 aprile 1976, con l'instaurazione di rapporti diplomatici tra la Santa Sede e la Nigeria, nasce la Nunziatura apostolica in forza del breve apostolico Usu iam dudum del medesimo papa Paolo VI.

Delegati apostolici

Pro Nunzi apostolici

Nunzi apostolici

Conferenza episcopale

L'episcopato nigeriano costituisce la Conferenza dei Vescovi Cattolici della Nigeria (Catholic Bishops' Conference of Nigeria, CBCN) con sede nella città di Lagos. Essa fu istituita nel 1961 e rappresenta l'organo di unità, comunione e solidarietà per i milioni di cattolici sparsi in tutti i 36 Stati della Nigeria. La CBCN è diretta da un organo esecutivo composto dal Presidente, il Vice Presidente, il Segretario, e il segretario aggiunto. La sessione plenaria della Conferenza si tiene due volte all'anno. Organo principale di azione della CBCN è il Catholic Secretariat of Nigeria, che ha lo scopo di attuare le decisioni della Conferenza episcopale e di facilitare il lavoro di sviluppo missionario, edicativo ed umano dei vescovi, sacerdoti e religiosi nigeriani.

La CBCN è membro della Association of Episcopal Conferences of Anglophone West Africa (AECAWA) e del Symposium of Episcopal Conferences of Africa and Madagascar (SECAM).

Elenco dei Presidenti della Conferenza episcopale:

Persecuzioni anticristiane

Negli ultimi anni sono state particolarmente numerose e cruenti le aggressioni ai cristiani, spesso riconducibili al gruppo fondamentalista islamico Boko Haram, che ha di mira anche obiettivi politici e militari, con lo scopo di creare una nazione islamica negli stati federali del nord, a maggioranza musulmana.

  • Intricata e sanguinosa è la faida pluriennale in atto a partire dal 2001 nei pressi della città di Jos, nell'altopiano centrale, che vede come protagoniste in particolare l'etnia Tarok (sedentaria, agricola e cristiana) e l'etnia Fulani (nomane, pastorizia e musulmana).[2] Nel settembre 2001 a Jos scoppiarono scontri interreligiosi che causarono circa 1.000 morti, dei quali è ignoto il rapporto tra cristiani ed islamici. Nonostante forti pressioni interne ed esterne a far luce sull'accaduto, le dinamiche di innesco del conflitto non sono mai state ufficialmente chiarite, anche se i cristiani affermano (non confutati dai musulmani) che la prima violenza sia stata da parte islamica. A Yelwa, alla sera del 26 giugno 2002, scoppiarono tumulti che causarono tra 10-20 morti musulmani (con altre stime tra 100-150) e 34 cristiani. I motivi dello scontro sono ignoti, forse la notizia (infondata) di una moschea data alle fiamme e la decisione dei capi cristiani di non far sposare donne con musulmani. Il 24 febbraio 2004 Yelwa è stata attaccata all'alba da musulmani, che al grido di "Allahu Akhbar" hanno ucciso almeno 78 cristiani e distrutto 5 chiese protestanti. Nelle settimane immediatamente seguenti si verificarono altri 22 attacchi da parte musulmana a villaggi cristiani dei dintorni, con almeno 82 morti, ai quali i cristiani reagirono (secondo il rapporto di HRW) con almeno 4 attacchi e almeno 66 morti. Il più grande massacro a Yelwa si ebbe però tra il 2-3 maggio 2004, quando "cristiani" organizzati attaccarono la città uccidendo circa 700 musulmani. Secondo i leader protestanti, si trattava di una risposta agli attacchi che si verificavano continuamente da febbraio. Una settimana dopo, tra l'11-12 maggio 2004, per rappresaglia i musulmani uccisero circa 200 cristiani a Kano.
  • A distanza di anni altri sanguinosi scontri si sono verificati a Jos: il 28-29 novembre 2008, iniziati con l'attacco a case e chiese cristiane da parte di islamici che erano risultati perdenti nelle elezioni politiche, con 381 morti: a partire dal 17 gennaio 2010, iniziati col rogo di una chiesa cattolica piena di fedeli, con 992 morti.
  • All'alba del 7 marzo 2010 il villaggio cristiano di Dogo-Nahawa è stato attaccato da una tribù islamica al grido di "Allahu Akhbar", causando più di 500 morti.[3]
  • Nella notte di Natale 2010 alcune autobombe presso due chiese di Jos hanno causato almeno 38 morti.[4]
  • Il 4 novembre 2011 alcuni attentati a Damaturu presso edifici commerciali, politici e 6 chiese hanno causato complessivamente più di 100 morti.
  • Nella notte di Natale 2011 alcuni attentati hanno fatto 39 vittime, 35 delle quali nella chiesa cattolica di santa Teresa, presso la capitale Abuja.
  • La sera del 5 gennaio 2012 un attacco armato sui fedeli raccolti in una chiesa protestante a Gombe ha ucciso 6 fedeli. L'indomani, il 6 gennaio 2012, un attacco a una casa privata ha ucciso 17 cristiani radunati per commemorare una vittima uccisa il giorno prima. Sempre il 6 gennaio un altro attacco in una chiesa protestante di Yola ha causato 20 morti.
  • Domenica 11 marzo 2012 due attentatori suicidi si sono fatti esplodere con l'automobile piena di esplosivo contro la chiesa cattolica di san Finbar, a Jos. I morti sono stati 11, inclusi gli attentatori, ma il bilancio sarebbe stato maggiore se l'auto non fosse stata fermata prima di arrivare alla chiesa. Per rappresaglia una folla di giovani cristiani si è diretta verso obiettivi musulmani, venendo respinta dalle forze dell'ordine armate. I morti sono stati 10, ma non è chiaro l'identità e il numero delle vittime (aggressori cristiani, aggrediti musulmani, forze dell'ordine). L'indomani (12 marzo 2012) in mattinata un'aggressione islamica a un villaggio cristiano nei pressi di Jos ha causato altri 3 morti.
  • L'8 aprile 2012, domenica di Pasqua, un'autobomba ha causato 38 morti in una chiesa protestante (All Nations Christian Assembly) di Kaduna (CNN).
  • Domenica 29 aprile un attacco presso l'università di Kano, dove era in corso la liturgia domenicale cattolica, ha causato almeno 20 morti. Un secondo attacco nella città di Maiduguri, sempre durante la liturgia domenicale, ha causato 5 morti in una chiesa protestante (Chiesa di Cristo).
  • Domenica 3 giugno 2012 due esplosioni in altrettante chiese protestanti hanno causato 15 morti nei pressi di Yelwatudu, nello stato del Bauchi (CNN).
  • Domenica 10 giugno due distinti attacchi a chiese protestanti di Jos e Biu hanno causato 9 morti (IGN).
  • Domenica 17 giugno alcuni attacchi in chiese cattoliche e protestanti nello stato di Kaduna hanno causato almeno 50 morti (CNN).
  • Sabato 7 luglio alcune centinaia di musulmani di etnia Fulani hanno assalito 13 villaggi a prevalenza cristiana nei dintorni di Jos lasciando almeno 56 morti (oltre 90 secondo altre fonti) e più di 300 dispersi. Domenica 8 un successivo assalto al momento dei funerali comuni ha causato almeno altre 20 vittime, tra le quali il senatore cristiano Gyang Dantong (WSJ, Avvenire).
  • La sera di lunedì 6 agosto, a Okene, un attacco armato contro i fedeli in preghiera in una chiesa protestante ha causato almeno 25 morti (AllAfrica).
  • Domenica 23 settembre un attentatore suicida si è fatto eplodere in una chiesa cattolica di Bauchi durante la messa, uccidendo una donna e un bambino e ferendo almeno 22 fedeli (CNN).
  • Domenica 28 ottobre 2012 a Kaduna un'autobomba esplosa presso la chiesa cattolica di santa Rita ha causato almeno 8 morti e più di 100 feriti (Reuters).
  • Domenica 25 novembre due autobombe presso una chiesa protestante di Kaduna hanno causato almeno 11 morti (R. Vaticana).
  • Durante la veglia di natale del 2012, due attacchi a chiese protestanti a Postikum e Maiduguri hanno causato almeno 12 vittime tra i fedeli, inclusi un pastore e un diacono (CNN).
  • Domenica 30 dicembre 2012 un attacco in una chiesa di Chibok ha causato 15 morti. Nella notte di due giorni prima, a Musari, altri 15 cristiani sono stati sgozzati nelle loro abitazioni (avvenire).
  • In occasione della settimana santa del 2013, alcuni attacchi contro villaggi cristiani presso Bokkos hanno causato almeno 50 vittime (Radio Vaticana).
  • Il giorno di Pasqua, domenica 31 marzo 2013, un raid nel villaggio cristiano di Ataka ha causato almeno 19 vittime (ABC).
  • Nella mattina di domenica 26 gennaio 2014 un attacco armato alla comunità cattolica di Waga Chakawa radunata per la messa, a cui è seguito in serata un massacro nel villaggio di Kawuri, ha causato almeno 74 morti (BBC).
  • Nella notte tra sabato 15 e domenica 16 febbraio 2014, un massacro nel villaggio di Izghe ha causato più di 100 morti tra cristiani e musulmani moderati (Corsera).
  • Tra sabato 15 e domenica 16 marzo 2014, alcuni attacchi a vilaggi cristiani da parte di nomadi Fulani (perlopiù musulmani) nello stato di Kaduna hanno causato più di 100 morti (BBC)
  • Domenica 29 giugno 2014 un attacco multiplo contro chiese cristiane nei pressi di Chibok hanno ucciso più di 30 fedeli riuniti per la messa (The Guardian).
Note
  1. CIA WORLD FACTBOOK: Niegeria - People & Society
  2. Human Rights Watch (2005), Revenge in the Name of Religion, online.
  3. BBC, Nigeria ethnic violence 'leaves hundreds dead'.
  4. "Nigeria's Jos remains tense after Christmas terror attacks", online.
Bibliografia
  • Guida delle missioni cattoliche 2005, a cura della Congregatio pro gentium evangelizatione, Roma, Urbaniana University Press, 2005
Collegamenti esterni