Disputa di Gesù con i dottori del Tempio (Luca Giordano)
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Segui @Cathopedia Luca Giordano, Disputa di Gesù con i dottori nel Tempio (1656 - 1660), olio su tela | |
Opera d'arte | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Regione ecclesiastica | Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi | Roma |
Ubicazione specifica | Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Corsini |
Uso liturgico | nessuno |
Oggetto | dipinto |
Soggetto | Disputa di Gesù con i dottori nel Tempio |
Datazione | 1656 - 1660 |
Ambito culturale | |
Autore | Luca Giordano |
Materia e tecnica | olio su tela |
Misure | h. 221 cm; l. 302 cm |
|
La Disputa di Gesù con i dottori del Tempio è un dipinto, eseguito tra il 1656 e il 1660, ad olio su tela, da Luca Giordano (1634 - 1705), conservato nella Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Corsini a Roma.
Descrizione
Soggetto
La scena si svolge all'interno di grande edificio sacro, il Tempio di Gerusalemme, esemplificato dalla colonna classica in primo piano che suddivide in due parti la composizione e il rapido accenno alla maestosa architettura sullo sfondo, denotano una chiara ispirazione all'arte veneta.
Nel dipinto compaiono:
- Gesù dodicenne, seduto in trono, in alto a sinistra, isolato, enuncia con calma i concetti, come un maestro che spiega agli allievi. Cristo si erge, proprio come la colonna scanalata posta al centro del dipinto, come simbolico sostegno del nuovo tempio del Signore, quello che lui stesso andava annunciando.
- Dottori, uomini sapienti, che dopo aver ascoltato le parole del giovane manifestano reazioni differenti, infatti mentre tra essi prevale l'atteggiamento pieno di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte (Lc 2,47 ), ma anche in alcuni si nota il disappunto per le parole appena pronunciate da Gesù. Molte delle corpulente figure sono intente, secondo un'iconografia consolidata, a cercare conferma nei testi sacri e nei rotoli della Torah sparsi a terra sul proscenio.
- San Giuseppe e Maria, appaiono sullo sfondo della scena, dopo aver cercato disperatamente il figlio smarrito (Lc 2,48-50 ), con un'espressione in volto mista di sollievo e di sorpresa.
Notizie storico-critiche
L'opera viene ricordata nell'inventario della collezione Corsini della fine del XVIII secolo.
Nel 1883, il principe Tommaso Corsini donò il dipinto allo Stato italiano.
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