Exordium parvum

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Exordium parvum o Exordium Cisterciensis coenobii è un testo degli inizi dell'Ordine cistercense, molto probabilmente scritto da Santo Stefano Harding. Ha la particolarità di unire la narrazione degli eventi con la documentazione giuridica, seguendo, per così dire, la forma storiografica di Eusebio di Cesarea in maniera molto semplice, con la finalità di mostrare che tutto il percorso iniziale dell'Ordine si è fatto tenendo conto della legge ecclesiastica e di quanto richiesto dai papi e dai vescovi.

Viene chiamato così per distinguerlo da un'opera più tardiva (fine del duecento) ed estesa che racconta anche la storia di Claivaux, chiamata Exordium magnum[1].

Storia del testo

Così come è successo con la Carta della Carità, sembra che una prima stesura del testo sia stata presentata al papa Callisto II nell'anno 1119. Lo studio dell'Exordium dal punto di vista della critica testuale ha mostrato che si possono trovare diversi livelli nella redazione del racconto, e dunque diverse mani che hanno collaborato nella sua redazione. Sebbene quindi non si sia potuto dimostrare che l'abbia scritto santo Stefano Harding, neppure si può sapere con certezza chi ne sia stato l'autore; di fatto la cosa ha dato luogo a una discussione tra i diversi specialisti.

L'edizione del 1985[2] ha recensito 35 manoscritti e una ventina di edizioni a stampa del testo allo scopo di offrire un'edizione critica. Il più antico di questi testimoni è datato al 1152. Normalmente si lo trova insieme al testo della Carta della Carità, quasi come una introduzione a questo.

Contenuti

Il testo inizia con un prologo che presenta l'intenzione con la quale è stato steso il racconto:

« Vogliamo manifestare ai nostri successori con il presente scritto, con quanto rispetto per i canoni, con quale autorità, da chi, e quando ebbe origine il monastero e il suo tenore di vita. »

Come si è detto, i capitoli "storici" si mescolano con testi documentari come segue:

  1. Origine del monastero di Cîteaux
  2. Lettera del legato e arcivescovo di Lione, Ugo
  3. Partenza dei cistercensi da Molesme e arrivo a Cîteaux
  4. Di come si eresse la abbazia di Cîteaux
  5. Di come da Molesme si chiese insistentemente al papa affinché Roberto tornasse con loro
  6. Lettera del papa Urbano II a Ugo di Lione, chiedendogli che l'abate Roberto torni a Molesme
  7. Decreto del legato pontificio e arcivescovo di Lione affinché Roberto torni a Molesme
  8. Raccomandazione dell'abate Roberto
  9. Elezione di Sant'Alberico di Cîteaux come abate di Cîteaux
  10. Sul privilegio romano
  11. Lettera dei Cardinali Giovanni e Benedetto
  12. Lettera di Ugo, arcivescovo di Lione
  13. Lettera di Gualterio, vescovo di Chalon
  14. Testo del privilegio romano
  15. Statuti dei monaci cistercensi
  16. Della tristezza di Alberico
  17. Morte di Alberico ed elezione di santo Stefano Harding
  18. Delle abbazie
Note
  1. Cfr. Bruno Griesser, Exordium magnum cisterciense sive Narratio de initio Cisterciensis Ordinis, auctore Conrado monacho, Roma 1961.
  2. Cfr. Jean de la Croix Bouton, Jean Baptiste Van Damme, Les plus anciens textes de Cîteaux, Achel 1985.
Fonti
  • Jean de la Croix Bouton, Jean Baptiste Van Damme, Les plus anciens textes de Cîteaux, Achel 1985
  • Chrysogonus Waddell, Cîteaux. Documents Primitifs, in Citeaux (1988) 21-53
Bibliografia
  • Polikarp Zakar, Exordium cisterciensis coenobii, in Guerrino Pellicia, Giancarlo Rocca, Dizionario degli istituti dei perfezione, Edizioni Paoline, Roma 1973, c. 1369-1374
Voci correlate