Abbazia di Cîteaux

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Abbazia di Cîteaux
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
Abbaye de Cîteaux La Bibliothèque.JPG
Complesso monastico
Altre denominazioni
Stato bandiera Francia
Regione Borgogna
Dipartimento
Comune Saint-Nicolas-lès-Cîteaux
Località {{{Località}}}
Diocesi Arcidiocesi di Digione
Religione Cattolica
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Telefono {{{Telefono}}}
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Posta elettronica [mailto: ]
Sito web

Sito ufficiale

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Proprietà {{{Proprietà}}}
Oggetto tipo Abbazia
Oggetto qualificazione
Dedicazione Maria Vergine
Vescovo {{{Vescovo}}}
Sigla Ordine qualificante O.Cist.
Sigla Ordine reggente O.Cist.
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Architetto


Stile architettonico
Inizio della costruzione X secolo
Completamento
Distruzione
Soppressione
Ripristino
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Data di inaugurazione {{{AnnoInaugur}}}
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Data di consacrazione 16 novembre 1106
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Titolo
Strutture preesistenti {{{Strutture preesistenti}}}
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Coordinate geografiche
47°06′59″N 5°03′31″E / 47.116389, 5.058611 bandiera Francia
Mappa di localizzazione New: Francia
Abbazia di Cîteaux
Abbazia di Cîteaux
Parigi
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Patrimonio UNESCO.png Patrimonio dell'umanità
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Pericolo Bene non in pericolo
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Scheda UNESCO
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L'abbazia di Cîteaux ((FR) abbaye Notre-Dame de Cîteaux) è un monastero francese, situato nel comune di Saint-Nicolas-lès-Cîteaux, a sud di Digione, nel dipartimento della Côte-d'Or, nella regione della Borgogna-Franca Contea, fondata nel 1106 da san Roberto di Molesme.

È l'abbazia madre, fin dall'approvazione da parte di papa Callisto II della Carta Caritatis il 23 dicembre 1119, dell'ordine cistercense che prende il nome dall'antica città romana di Cistercium. Con più di duemila fondazioni in Europa, fu un importante centro spirituale per sette secoli applicando più rigorosamente la regola di San Benedetto rispetto all'altrettanto influente ordine di Cluny. Il nuovo ordine monastico conobbe una notevole crescita in tutta Europa grazie all'impulso del carismatico monaco borgognone Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), proclamato Dottore della Chiesa. Attualmente ancora casa madre dell'ordine.

Storia

Fondato il monastero con l'aiuto di Oddone, che finanzia le prime costruzioni in legno, Roberto è costretto, da un sinodo di vescovi, a tornare a Molesme per morirvi nel 1111. Il suo successore, Alberico, costruisce un nuovo monastero, in pietra, dedicato il 16 novembre 1106. Sembra che il nuovo sito e la costruzione in pietra marchino l'abbandono di una vita puramente eremitica, in capanne di legno separate, per una vera vita comunitaria. Alberico e il suo successore, l'inglese Stefano Harding, affrontano e superano il compito di dare al nuovo monastero una nuova liturgia, più fedele allo spirito della Regola benedettina, sistemando stabilmente i problemi amministrativi, creando il sistema dei frati conversi e impedendo energicamente ogni ingerenza esterna, per quanto benintenzionata.

Un grande sforzo di creazione e miglioramento delle tradizioni dei codici crea in breve tempo la grande biblioteca, che negli inventari del tempo della rivoluzione conterà ben 10 353 volumi. Alcuni dei più bei codici sopravvissuti allo scempio rivoluzionario sono oggi custoditi alla biblioteca municipale di Digione. In breve tempo i monaci non sono più in grado di accogliere i numerosi postulanti e iniziano le nuove fondazioni, ben 12 sotto Stefano Harding, tra cui Clairvaux (25 giugno 1115), di cui Bernardo di Chiaravalle, a 25 anni, sarà il primo abate.

Bernardo diverrà col tempo uno dei più fortunati promotori della riforma cistercense, che darà il via ad una mai più vista escalation nella fondazione od incorporazione di monasteri, tanto che all'inizio del XIII secolo l'Ordine cistercense contava più di 500 monasteri. Nel 1244 il Luigi IX di Francia visitò l'abbazia insieme alla madre, Bianca di Castiglia, e alla moglie Margherita di Provenza.

Durante la guerra dei cent'anni il monastero fu saccheggiato più volte: nel 1360, 1365, 1434 e nel 1438. Nonostante tutto all'inizio del XVI secolo era ancora una comunità fiorente che contava 200 monaci. Ma risentì molto delle guerre di religione e conobbe un periodo di decadenza nel secolo successivo, tanto che nel 1698 contava solo 72 monaci. Nel 1791, durante la Rivoluzione francese, l'abbazia fu confiscata e venduta a degli speculatori che dopo averla saccheggiata, la smantellarono per venderne le pietre da costruzione. Ciò che ne resta diventa successivamente una residenza, una fabbrica di zucchero, una colonia industriale, infine una colonia penale per ragazzi tenuta dalle piccole suore di San Giuseppe.

I monaci riuscirono a riacquistarla nel 1898. Delle antiche costruzioni erano rimaste abitabili solo la biblioteca, costruita nel XV secolo, comprendente al pianterreno i locali dello scriptorium, dove venivano eseguiti i codici per la biblioteca (1260), il Definitorio, edificio ove si preparavano i lavori dei Capitoli generali, del XVII secolo, e il grande edificio abbaziale costruito dall'architetto Nicolas Lenoir nel XVIII secolo, dove tuttora alloggiano i monaci. La chiesa costruita per la colonia penale (per la quale si estrassero altre pietre dalle rovine) è stata ristrutturata nel XX secolo ed è l'attuale chiesa abbaziale.


Cronotassi degli abati

Elenco degli abati dal 1098 fino ai nostri giorni:[1]

1098-1315
1294-1584
1584-1993
Note
  1. (FR) Marcel Lebeau, Chronologie de l'histoire de Cîteaux, Centre régional de documentation pédagogique de l'Académie de Dijon, Dijon, 1987, ISBN 2950121713
  2. Già abate di Clairvaux.
  3. Rifiutò il cardinalato nel 1567 ma accettò la nomina da parte di papa Pio V il 24 marzo 1568. Morto a Roma il 10 novembre 1571
  4. (FR) G.-L. Hémerel, L'énigme du Cardinal Jérome di la Soucgère, in "L'Auvergne Littéraire", pp. 33-36, n. 160, 3º trim. 1958.
Collegamenti esterni