Festa della Madonna della Bruna (Matera)
Festa della Madonna della Bruna (Matera) | |
Statua della Madonna della Bruna | |
Festa mariana Festa patronale | |
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | Madonna della Bruna, patrona della città |
Chiamata anche | Festa della Bruna |
Stato | Italia |
Regione | Basilicata |
Provincia | Matera |
Comune | Matera |
Luogo specifico | vie e piazze del centro storico |
Diocesi | Matera-Irsina |
Periodo | Estate |
Data inizio | 2 luglio |
Data fine | 2 luglio |
Data d'istituzione | 1389 |
Tradizioni religiose | processione, celebrazioni eucaristiche, costruzione del Carro |
Tradizioni folcloristiche | distruzione del Carro |
Collegamenti esterni Sito web Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) | |
La Festa della Madonna della Bruna, detta anche Festa della Bruna, si svolge annualmente a Matera, il 2 luglio, in onore della Madonna della Bruna, patrona della città.
Storia
La festa dedicata alla Madonna della Bruna si tiene annualmente il 2 luglio da quando papa Urbano VI, già Arcivescovo di Matera (1363 - 1377), istituì nel 1389 la festa della Visitazione, che all'epoca era celebrata in questa data.
L'origine del culto è legata alla tradizione secondo la quale una giovane e sconosciuta signora chiese ad un contadino di accompagnarla a Matera con il suo carretto. Giunta alla periferia della città, nell'area dove è oggi si trova la Chiesa dell'Annunziata di Piccianello, scese dal carro e chiese al contadino di portare un suo messaggio al Arcivescovo, in cui diceva di essere la Madre di Dio, il quale dopo aver ricevuto la notizia, insieme al clero e al popolo accorse in quel luogo per accogliere Maria Vergine e vi trovarono la sua statua, che venne porta processionalmente in città su un carro trionfale addobbato.
La Statua della Madonna della Bruna è attualmente collocata all'interno di una teca nel transetto della Cattedrale a lei dedicata
La genesi dell'appellativo "della Bruna" attribuito alla Madonna ha fatto nascere fra gli studiosi varie ipotesi, di cui le più accreditate sono:
- la prima è che derivi dal termine alto-medioevale longobardo "brùnja" che era la corazza, la protezione dei cavalieri, quindi il nome avrebbe il significato di Madonna della difesa;
- la seconda è che derivi da Ebron, città della Giudea, dove la Maria Vergine si recò per visitare la cugina Elisabetta.
Carro
Struttura
Il Carro è una macchina processionale (dimensioni: l. 12 m., h. 4 m., p. 3 m.), in cartapesta, montata su una struttura motrice trainata da coppie di muli. Il Carro è ogni anno diverso ed è arricchito da decorazioni, spesso di notevole valore artistico, che si ispirano a passi del Vangelo, scelti dall'Arcivescovo della città.
Il cartapestaio, che meglio raffigura la scena prescelta nella bozza di presentazione e al miglior prezzo, è incaricato della costruzione del carro.
La consegna della macchina processionale è fissata il 29 giugno, festa dei san Pietro e san Paolo, quando, di sera, il Carro ha ricevuto dall'Arcivescovo la benedizione viene esposto alla cittadinanza. In origine il Carro era offerto dalle famiglie nobili per onorare la Madonna nel giorno della sua festa, in seguito la responsabilità della sua costruzione del Carro fu affidata ad un Comitato che n'è responsabile fino alla distruzione.
Strazzo
Dopo varie ore di lunga e lenta processione, la tensione a lungo accumulata si riversa con forza nel rito conclusivo dello "strazzo" (distruzione), infatti, la festa "della Bruna" per i materani non è concepibile senza questo atto finale. Protagonisti del rito collettivo, sono soprattutto i giovani della città. In pochi minuti il Carro viene totalmente spogliato dei suoi elementi più particolari o di significato religioso.
La comunità distrugge per vedere rinascere ciò che è diventato un simbolo e i trofei di cartapesta, portati a casa o nei luoghi di lavoro, costituiranno un segno di benedizione e di felice auspicio per la vita di ciascuno per il resto dell'anno.
L'origine dello "strazzo" del Carro è legata alla tradizione, secondo la quale i materani, per evitare che il dipinto della Madonna venisse trafugato e distrutto dai Saraceni che assediavano la città, lo nascosero prima su un carro e poi, messo in salvo, distrussero loro stessi il baroccio pur di non far cadere la sacra icona nelle mani dei musulmani. Alcuni studiosi, invece, ritengono che intorno all'anno 1500 il conte Giovan Carlo Tramontano, signore di Matera, avesse fatto grandi promesse al popolo per dare maggiore solennità alle celebrazioni del 2 luglio, compreso un carro nuovo ogni anno. I cittadini così, per mettere alla prova il tiranno oppressore, assaltarono il Carro costringendo il conte a mantenere la sua promessa.
I primi documenti storici che testimoniano l'esistenza di un Carro trionfale rimandano tuttavia all'anno 1690.
Cavalieri della Bruna
I Cavalieri della Bruna sono uomini che si tramandano questo ruolo di padre in figlio, con una precisa gerarchia (generale, vice generale, portabandiera, trombettiere, ecc.): essi hanno il compito di scortare la processione pomeridiana lungo tutto l'itinerario previsto. Indossano costumi ornati da nastri colorati, medaglie, penne e piumini, elmi e armature luccicanti. Hanno cavalcature dall'aspetto maestoso e cavalli appositamente addestrati a mantenere la calma in mezzo alla folla o allo scoppio dei mortaretti, bardati con fiori di carta e velluto preparati, ogni anno, dalle donne materane.
Programma
La festa del 2 luglio si svolge secondo un programma tradizionalmente ben definito:
- mattina: inizia con la Messa solenne in Cattedrale, seguita dalla cosiddetta Processione dei pastori che, annunciata dai fuochi pirotecnici, porta per le vie principali della città, il dipinto della Madonna della Bruna, che si narra sia stato trovato sotto un albero proprio da alcuni pastori.
- ore 12.00: prende avvio la seconda processione: quella in cui è la Statua della Madonna, guidata dalle autorità cittadine e accompagnata dai Cavalieri della Bruna, viene lentamente condotta dalla Cattedrale nella Chiesa dell'Annunziata di Piccianello, alla periferia della città.
- tardo pomeriggio: dopo la Messa, la Statua della Madonna viene collocata nella "torretta" a poppa del Carro di cartapesta. Incomincia così, al tramonto, la lenta processione di ritorno verso il centro storico. Una volta giunto sul sagrato antistante la Cattedrale, al Carro si fanno compiere tre giri e solo in seguito la statua viene deposta in Duomo. A questo punto il Carro, ormai privo dell'icona sacra e scortato dai Cavalieri, si dirige verso Piazza Vittorio Veneto, dov'è radunata una gran folla nell'attesa di assistere allo "strazzo" (ore 22.30): l'assalto e la distruzione dello stesso Carro, frutto di un lavoro artigianale durato molti mesi. Dopo lo "strazzo" la festa si conclude a tarda notte con i fuochi pirotecnici.
Riconoscimenti
L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia.
Patrimonio immateriale d'Italia
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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