Festa di Santa Rosalia (Palermo)
Festa di Santa Rosalia (Palermo) | |
Carro trionfale, Statua di santa Rosalia | |
Festa patronale Processione | |
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | Santa Rosalia, patrona della città |
Chiamata anche | Festino di Santa Rosalia |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Provincia | Palermo |
Comune | Palermo |
Luogo specifico | Cattedrale di Santa Maria Assunta, Palazzo delle Aquile, vie e piazze del centro storico |
Diocesi | Palermo |
Periodo | Estate |
Data inizio | 10 luglio |
Data fine | 15 luglio |
Data d'istituzione | 1625 |
Tradizioni religiose | celebrazioni liturgiche, processioni |
Tradizioni folcloristiche | spettacolo pirotecnico, rappresentazione teatrale |
Tradizioni culinarie | pasta con le sarde, babbaluci, calia e simenza |
Collegamenti esterni Sito web Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) | |
La Festa di Santa Rosalia si svolge annualmente a Palermo dal 10 al 15 luglio in onore di santa Rosalia (1128 ca. – 1165), patrona della città, e celebra la liberazione dalla peste del 1624, in seguito al ritrovamento delle reliquie della Santa sul Monte Pellegrino.
Storia
Nel 1624 nella città di Palermo era flagellata da una terribile peste. Secondo la tradizione, il 4 febbraio 1625, santa Rosalia apparve sul Monte Pellegrino al saponaro Vincenzo Bonelli, conducendolo fino alla grotta, dove il 15 luglio 1624 una certa Girolama la Cattuta aveva rinvenuto le ossa della Santa, e raccomandandogli di riferire l'accaduto all'Arcivescovo invitandolo a portare in processione per la città le sue reliquie, perché solo così la peste sarebbe cessata.
Durante i primi mesi del 1625, la Chiesa palermitana autorizzò il culto delle ossa ritrovate come reliquie di santa Rosalia, riponendole in un urna d'argento appositamente commissionata per contenerle.
Il 9 giugno 1625, l'arcivescovo Giovanni Doria (1608 - 1642), seguito da tutto il clero, dal senato palermitano e da alcuni eminenti cittadini, organizzò una processione attraverso le vie della città con le reliquie della Santa, che furono salutate da un tripudio di folla. Nel giro di pochi giorni Palermo venne liberata dalla peste.
Nella prima festa del 1625, le reliquie di santa Rosalia furono trasportate per un breve percorso, dal Palazzo Arcivescovile fino alla Cattedrale. Successivamente, l'itinerario della processione divenne sempre più lungo e complesso, fino a coinvolgere buona parte della città.
Carro della Santuzza
Struttura
Il fulcro della festa è il Carro trionfale (detto anche Carro della Santuzza), che è un enorme e complessa macchina processionale, trainata da buoi, alla cui sommità è issata la Statua di santa Rosalia in gloria. Il Carro, lungo il percorso, è accompagnato dal suono dei musici che trovano posto su di esso.
Il Carro, che si presenta come una struttura fortemente simbolica, non è soltanto un apparato scenico ed allegorico, ma vera opera d'arte, alla cui progettazione si sono cimentati vari celebri architetti ed artisti, non solo palermitani.
Cenni storici e carri celebri
I quattro piccoli carri utilizzati per le prime sfilate vennero sostituiti nel 1686 da una grande carro processionale (metafora della gloria della santa), che diventa ben presto il centro della festa, assumendo sin da subito dimensioni notevoli e, nel tempo, sostituito più volte alla ricerca di effetti scenografici sempre più solenni e spettacolari.
Nel 1701, il carro, su idea dell'architetto Paolo Amato (1634 – 1714), assunse per la prima volta la forma di vascello, raggiungendo dimensioni considerevoli (h. 10 m, l. 9 m) e divenendo un vero e proprio piccolo palcoscenico mobile: questo modello sarà ripreso anche nel 1974 dall'architetto greco Rodo Santoro e nella costruzione del carro del 2002.
Durante il periodo borbonico, fino al 1860 si mantenne per lungo tempo la macchina settecentesca, che mostrava l'opulenza della corte. In occasione dell'unificazione dell'Italia venne realizzato un nuovo carro a forma di una grande vasca decorata da putti. Nel 1896, su ispirazione dello scrittore Giuseppe Pitrè (1841 – 1916), venne costruito un carro di dimensioni tali da non potere passare attraverso le strade del centro storico, ma solo dalle vie più esterne.
Nel 1924, in occasione del terzo centenario del ritrovamento delle reliquie, fu costruita una macchina fissa con una torre centrale alta 25 metri.
Nel 2003 fu costruito un carro a forma di vascello con un Monte Pellegrino ricoperto di rose e sormontato dalla statua della Santa.
Nel 2004 viene riproposto il carro dell'anno precedente, ma con una nuova scenografia ed una nuova statua. Il carro era dipinto di bianco con decorazioni dorate ed al posto del Monte Pellegrino fu costruito una struttura architettonica a forma di torre, con quattro nicchie entro le quali erano collocate le statue delle quattro compatrone della città: sant'Agata, santa Cristina, santa Ninfa e santa Oliva. In cima alla torre era issata la statua di Santa Rosalia, realizzata dallo scultore Maurizio Montaina.
Nel 2007 fu costruito un nuovo carro, per il quale si abbandonarono le forme barocche in favore di una più semplice forma di imbarcazione da pesca con una vela interamente decorata di cristalli Swarowsky, realizzata dal pittore e scultore greco Jannis Kounellis (n. 1936).
Nel 2009 venne costruito un carro-nave ricoperto con foglia d'oro e, nel 2010 e nel 2011 il carro è rappresentato da un roseto barocco a bordo di un carretto siciliano tradizionale con dipinti raffiguranti Storie della vita di santa Rosalia.
Nel 2012 il carro è stato realizzato e progettato dallo scenografo Renzo Milan e, da quest'ultimo anno ad oggi cambia ogni anno scenografia; nel 2015 la direzione artistica è stata assegnata all'attore e regista Lollo Franco (n. 1949) e al pittore Sergio Pausig (n. 1954), che ha ideato il carro e la statua della Santa. La macchina è riciclata ed è quella del 2012, un vascello barocco ricoperto interamente di foglia d'oro con decorazioni di stucchi e resine; la statua della Santa, alta 2.40 m, è stata realizzata dallo scultore Gabriele Venanzio (n. 1988), è ornata da un mantello blu mosaicato, lungo 4 m, con tessere policrome.
Descrizione
La festa si svolge secondo un preciso e tradizionale programma.
Giorni di vigilia
I primi quattro giorni, dal 10 al 13 luglio, sono scanditi da momenti celebrativi, devozionali, culturali e folcloristici, che preparano alla festa vera e propria. Fra questi si ricordano:
- Santa Messa e solenne rito d'apertura della Cappella Reale che custodisce le reliquie di santa Rosalia, uscita dell'urna con processione all'interno della Cattedrale ed esposizione della stessa sul presbiterio.
- Celebrazione eucaristica al Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo, presieduta dall'Arcivescovo con la partecipazione del Sindaco e del Consiglio comunale. Al termine della Messa, i Vigili del fuoco porgono, in nome del Sindaco, l'omaggio floreale alla statua marmorea di Santa Rosalia, posta sulla sommità della facciata principale del Palazzo delle Aquile, tra il suono dei tamburi ed il grido:
« | Viva Palermo e santa Rosalia! » |
Sfilata del Carro trionfale
Nella notte del 14 luglio la festa giunge al culmine, con la sfilata che si muoverà dalla Cattedrale al Foro Italico, transitando per piazza Bologni e Quattro Canti, lungo l'antico asse viario del Cassaro fino al mare, passando attraverso Porta Felice, secondo un itinerario ideale dalla morte (la peste) alla vita (la luce dei fuochi d'artificio in riva al mare).
Il corteo, lungo il percorso - addobbato con splendide luminarie - si ferma ai Quattro Canti, dove il Sindaco in carica scala i gradini della macchina processionale fino ai piedi della statua della Santa per il tradizionale omaggio floreale e poi rivolto verso la folla pronuncia l'attesa frase:
« | Viva Palermo e santa Rosalia! » |
Il Carro, infine, giunge al lungomare, dove si svolge un grande spettacolo pirotecnico accompagnato da musica sinfonica eseguita dal vivo.
Spettacolo teatrale
La notte del 14 luglio, dalla fine degli anni Novanta è animata da uno splendido spettacolo, che ha sostituito la sfarzosa sfilata, divenendo una rappresentazione teatrale a tutti gli effetti, con giochi di luce e danze acrobatiche, che presentano gli ultimi giorni della peste a Palermo e scene della vita di santa Rosalia.
Processione delle reliquie
Canto devozionale a santa Rosalia. |
ed ogni tanto: E chi semu muti? Viva viva Santa Rusulia.
ed ogni tanto: Siamo forse muti? Viva Santa Rosalia! |
Il 15 luglio è il giorno del ringraziamento, della preghiera e della invocazione da rivolgere a santa Rosalia, le cui reliquie, contenute nella preziosa urna d'argento, dopo le solenni celebrazioni eucaristiche della mattina e del pomeriggio, vengono portate in processione per le vie della città, accompagnate da canti devozionali in rima e dal suono della banda musicale. Alla processione, che prende avvio dalla Cattedrale, intorno alle 19.00, partecipano tutte le Confraternite palermitane, gli ordini religiosi, il clero e le autorità cittadine. Il corteo, dopo aver percorso l'antico Cassaro, a Piazza Marina, si ferma e si raccoglie intorno all'Arcivescovo per ascoltarne le parole rivolte alla città. Ripreso il cammino ed attraversati i quartieri del centro storico la vara rientra, a mezzanotte, in Cattedrale, tra le grida dei confratelli che glorificano la Santa e i fuochi d'artificio sul sagrato.
Sapori di festa
La festa, come vuole la tradizione, vive anche a tavola con i piatti della tradizione:
- pasta con le sarde (pasta chî sardi);
- babbaluci, lumache bollite con aglio e prezzemolo;
- sfincione (u sfinciuni), pizza con sopra una salsa a base di pomodoro;
- polpo bollito (u purpu);
- calia e simenza (u scacciu), preparazione composta da ceci e semi di zucca;
- pannocchia bollita (pullanca).
Riconoscimenti
L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia
Patrimonio immateriale d'Italia
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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