Figlie della Divina Carità

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Figlie della Divina Carità
in latino '''''
Figlie della Divina Carità.png
Emblema della congregazione.
Istituto di vita consacrata
Congregazione religiosa femminile di diritto pontificio
Altri nomi
(DE) Töchter der Göttlichen Liebe
Fondatore Franziska Lechner
Data fondazione 21 novembre 1868
Luogo fondazione Austria
sigla F.D.C.
Regola Regola di sant'Agostino
Prima approvazione da approvazione diocesana il 18 maggio 1882
Approvato da Leone XIII
Data di approvazione 18 agosto 1897
Motto '
Costituzioni Elaborate da Anton Steiner
Stoger S.J.
Collegamenti esterni
Sito ufficiale

Le Figlie della Divina Carità (in tedesco Töchter der Göttlichen Liebe) sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla F.D.C.[1]

Cenni storici

La congregazione fu fondata in Austria il 21 novembre 1868 da Franziska Lechner (1833-1894), con il sostegno dell'arcivescovo di Vienna.[2]

Ebbe rapida diffusione nei paesi di lingua tedesca e dell'Europa centrale e, nel 1913, iniziò a espandersi in Inghilterra e negli Stati Uniti d'America.[2]

Le sue costituzioni, elaborate da Anton Steiner e dal gesuita Stoger, ottennero l'approvazione diocesana definitiva il 18 maggio 1882; l'istituto ricevette il pontificio decreto di lode il 18 agosto 1897.[2]

Attività e diffusione

Le Figlie della Divina Carità seguono la regola di sant'Agostino e delle costituzioni proprie: si dedicano all'istruzione ed educazione cristiana della gioventù, alla cura dei malati a domicilio e negli ospedali e collaborano alle attività pastorali delle parrocchie in cui operano.[2]

Sono presenti in Albania, Austria, Bolivia, Brasile, Repubblica Ceca, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Cossovo, Polonia, Slovacchia, Stati Uniti d'America, Ucraina, Ungheria:[3] la sede generalizia è a Grottaferrata.[1]

Al 31 dicembre 2008 l'istituto contava 1.194 religiose in 167 case.[1]

Note
  1. 1,0 1,1 1,2 Ann. Pont. 2010, p. 1513.
  2. 2,0 2,1 2,2 2,3 DIP, vol. III (1976), col. 1575, voce a cura di G. Rocca.
  3. Wer wir sind su stephanscom.at. URL consultato il 6-7-2009
Bibliografia
Collegamenti esterni