Flabello
Il flabello è un accessorio utilizzato anticamente per scacciare gli insetti, durante la Messa e poi rimasto in uso solo con funzioni simboliche e decorative.
Il termine deriva dal latino flabellum diminutivo di flabrum che significa "soffio di vento".
Il flabello viene anche detta con termine improprio, o comunque non preferibile, ventaglio liturgico.
Descrizione
Il flabello è realizzato in stoffa, piume, pergamena o carta pieghettata, disposta a formare una pagina circolare o semicircolare, montato all'estremità di un lungo manico, che fungeva da contenitore per il ventaglio ripiegato.
Nell'uso orientale, l'asta del flabello, si separava in due sezioni, aventi in antico funzioni ben precise:
- la parte superiore, veniva data al diacono che, nel momento dell'epiclesi, sventagliando sul calice, simulava la discesa dello Spirito Santo tra la folla.
- la parte inferiore, era affidata al cantore, al quale spettava di intonare il Verbus Domini. Infatti, Le pagine dei testi sacri, secondo un'antica usanza orientale e bizantina, non erano sfiorabili con le mani, ma solo con guanti e con bacchette apposite. Era così che il cantore, con l'ausilio della parte inferiore del ventaglio, sfogliava le pagine dei testi sacri.
Storia e tipologie
Il flabello, adoperato per muovere l'aria e far fresco ai personaggi importanti in molte culture antiche, fu originariamente introdotto anche nella liturgia cristiana per mitigare il caldo attorno al celebrante e allontanare gli insetti dal pane e dal vino consacrati.
I flabelli si possono distinguere in:
- flabelli con funzioni pratiche, i quali sono documentati fin dal VI secolo, per tutto il Medioevo e sporadicamente fino al XVI secolo;
- flabelli con funzioni decorative, realizzati generalmente in metallo (come l'argento) con smalti, perle e gemme, che accompagnavano l'ingresso del celebrante nell'aula ecclesiale;
- grandi e fastosi ventagli in piume di struzzo che fino alla metà del XX secolo venivano usati durante il corteo papale.
Esemplari significativi
Fra gli esempi di maggior rilievo storico-artistico si ricorda:
- Flabello "di Tournus" (IX secolo), in avorio, osso intagliato e pergamena miniata, proveniente dall'Abbazia di Tournus, conservato presso il Museo Nazionale del Bargello di Firenze.
- Flabello (XII secolo), in pergamena di vitello ed ebano, di bottega afgana di Kiev, conservato presso il Museo dei Vescovi di Canosa di Puglia.
- Due flabelli (XVIII secolo), in argento sbalzato conservati presso il Museo dei Cappuccini di Reggio Emilia.
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