Museo dei Cappuccini di Reggio Emilia

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Museo dei Cappuccini di Reggio Emilia
ReggioEmilia MuCap Amb.bologneseS.MartinoTours XVII.jpg
Ambito bolognese, San Martino di Tours a cavallo (metà XVII secolo), olio su tela
Categoria Musei di Ordine religioso
Stato bandiera Italia
Regione ecclesiastica Regione ecclesiastica Emilia Romagna
Regione Stemma Emilia Romagna
Comune Reggio Emilia
Diocesi Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla
Indirizzo Via Ferrari Bonini, 6
42121 Reggio Emilia (RE)
Telefono + 39 0522 580720
Fax +39 0522 1840571
Posta elettronica segreteria@museocappuccini.it
Sito web [1]
Proprietà Ordine dei Frati Minori Cappuccini
Tipologia arte, arte sacra, etnografico
Contenuti attrezzi ed utensili da lavoro, ceramiche, dipinti, ex voto, manoscritti, metalli, medaglie, monete, oggetti devozionali, reperti etnografici, sculture, suppellettile liturgica
Servizi accoglienza al pubblico, biblioteca, bookshop, didattica, organizzazione di eventi e mostre temporanee, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate
Sede Museo Convento dei Cappuccini
Data di fondazione 1927

Il Museo dei Cappuccini di Reggio Emilia, collocato nel Convento dei Cappuccini, è stato aperto al pubblico nel 1927 per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico ed etnografico, proveniente sia dai conventi cappuccini del territorio reggiano e modenese, sia dalle missioni dell'Ordine nel Mondo.

Storia

Il Museo venne istituito nel 1927 per conservare il materiale etnografico, le icone provenienti dalle missioni in Turchia, la suppellettile liturgica e gli oggetti devozionali di artigianato medio-orientale, australiano e africano, o di uso nei conventi cappuccini del territorio reggiano e modenese.

Dopo un periodo di chiusura, il Museo ha riaperto nel 2007 in una sede ristrutturata, con un nuovo ordinamento, frutto di ripensamenti sulla sua storia e sulla sua funzione, in un'accezione dinamica che interagisce con altre strutture museali dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini.

Percorso espositivo e opere

Camillo Procaccini, Nozze mistiche di santa Caterina d'Alessandria (inizio XVII secolo), olio su tela

L'itinerario museale si sviluppa in undici sezioni espositive, lungo il quale sono presentate opere, suppellettile liturgica e reperti etnografici, databili dal XVI al XX secolo.

Sezione I - Pinacoteca

Nella sezione sono conservati pregevoli dipinti e sculture, tra cui spiccano:

Inoltre, la sezione propone una raccolta di quindici dipinti di fra Stefano da Carpi, tra i quali meritano attenzione:

Sezione II - Artigianato cappuccino

Il lavoro manuale dei frati e dei monaci non è in sé una novità, ma nella concezione di vita francescana esso assume la dimensione di dono di Dio. La lavorazione del legno, della paglia, e delle fibre vegetali, la tessitura e la lavorazione della ceramica rappresentavano anche la ricerca di un’autosufficienza di tipo economico, per quanto riguardava, almeno, le necessità primarie della vita comunitaria.

Nella sezione si conservano:

  • Sporte del cappuccino, contenitori in fibre vegetali intrecciate, usate dai frati per la questua o per portare con sé in viaggio i pochi averi.
  • Due fiaschette in fibre vegetali.
  • Tre paliotti d'altare (XVIII secolo), in paglia, tra i quali il più interessante è decorato con un motivo architettonico che si apre in tre arcate centinate.
  • Vasellame da mensa, in terracotta smaltata e invetriata.

Sezione III - Ceramiche

Paolo Piazza, Annunciazione (inizio XVII secolo), olio su tela

Il Museo possiede diversi oggetti di ceramica, datati dal XVII al XIX secolo, di manifattura faentina, emiliana e romagnola. Si tratta di piatti, alzatine, lampade pensili, vasi portapalma, vasi da farmacia e acquasantiere.

Sezione IV - Civiltà contadina

Nel Museo sono conservati numerosi oggetti caratteristici della civiltà contadina:

  • Attrezzi agricoli, in ferro, come falci, forche per il fieno, roncole, forbici per tagliare la lana alle pecore, trappole per topi, volpi e uccelli.
  • Oggetti in legno come stampi per fabbricare mattoni, cavastivali, imbottigliatrici e zangole per il burro.
  • Oggetti per la produzione agricola come pipette d'assaggio per il vino, aratri, ruzzole, cestelle in vimini per il trasporto del grano, strumenti per fare cappelli di paglia, telai e accessori per il telaio;
  • Oggetti per la cucina contadina: dai piatti in ferro alla pala per infornare il pane, dai mattarelli al tostatore per orzo, dalla molla per raccogliere i ricci delle castagne all'attrezzo per disotterrare le cipolle.

Di particolare interesse storico:

  • Aratro con vomere (inizio del XX secolo), in legno e ferro, proveniente da Carpineti.

Sezione V - Collezione Del Rio

Nella sezione sono presentati i dipinti donati al Museo nel 1982 dal reggiano uomo d'affari Carlo Del Rio. Si tratta di una raccolta di dipinti e sculture, databili dal XVII al XX secolo, tra i quali si segnalano:

Sezione VI - Corone del Rosario

La sezione presenta la raccolta di Corone del Rosario, che si compone di 55 esemplari, databili dal XIX - XX secolo, per lo più di bottega italiana, realizzate in pasta vitrea colorata, cristallo, legno, ambra, osso, madreperla, argento, ma non mancano quelle fatte di materiali insoliti come semi di olive o di cocco.

Sezione VII - Lastre di rame incise

Nella sezione è esposta la collezione di rami incisi, costituita da 83 lastre di piccola e media dimensione, nella quasi totalità di soggetto religioso. Si tratta di lastre per stampa calcografica di immagini devozionali, databili dalla metà del XVI alla metà del XIX secolo. La raccolta presenta, accanto a lavori di grande qualità e finezza di esecuzione, lastre di gusto e fattura più artigianale, impiegate per la produzione dei cosiddetti santini.

Sezione VIII - Medaglie devozionali e Agnus Dei

La sezione conserva un'importante collezione di medaglie devozionali costituita da 1.500 esemplari che per qualità, varietà di soggetti e tipologia è da considerare di assoluta rilevanza storica e documentaria.

Completa questa collezione una piccola raccolta di Agnus Dei, medaglioni ottenuti per stampo con matrici metalliche utilizzando la cera del cero pasquale benedetto dal Papa che venivano distribuiti ai fedeli come oggetti di devozione. Il più antico della raccolta risale al 1669, realizzato sotto il pontificato di Clemente IX, e ricorda la canonizzazione di san Pietro d'Alcantara.

Sezione IX - Numismatica

Moneta bizantina

Nel 2010, il Museo ha inaugurato una nuova sezione dedicata alla numismatica nella quale è possibile ammirare:

  • 150 monete bizantine;
  • 50 monete romane di epoca imperiale.

Sezione X - Suppellettile liturgica

La sezione presenta la notevole raccolta di oggetti di uso liturgico, che comprende un'ampia varietà tipologica di arredi che va dai vasi sacri (calici, pissidi, ostensori) ai reliquiari, ai turiboli, ai candelieri e ai crocifissi, databili tra il XV e il XIX secolo. Di rilievo:

Sezione XI - Sculture

Si tratta di una raccolta di opere di piccola e media dimensione in legno, terracotta o marmo, di destinazione ornamentale e devozionale. Gran parte delle statuette in terracotta policroma appartengono alla seriale produzione bolognese, databili dal XVIII al XIX secolo, derivate da modelli classicheggianti e dai prototipi della grande scultura.

Galleria fotografica

Bibliografia
  • F. Bonilauri, A. Garuti (a cura di), Le collezioni dei Cappuccini di Reggio Emilia, Bologna 1992
  • F. Bonilauri, Musei in Emilia Romagna, Editore: Compositori, Bologna 2000, p. 57, n. 25
  • Erminia Giacomini Miari, Paola Mariani, Musei religiosi in Italia, Touring Editore, Milano 2005, p. 79 ISBN 9788836536535
Voci correlate
Collegamenti esterni