Ordine francescano
L'Ordine francescano porta avanti nella Chiesa il carisma e la spiritualità di san Francesco d'Assisi.
San Francesco ottenne nel 1210 dal papa Innocenzo III la possibilità di vivere in modo radicale la povertà evangelica. L'ordine da lui iniziato, infatti, a differenza degli altri ordini religiosi allora esistenti, in particolare agostiniani e benedettini, aveva scelto di praticare una vita segnata dal voto di povertà individuale, non possedendo beni quali conventi e terre: i francescani vennero perciò detti un ordine mendicante[1].
Una storia ingarbugliata
Già alla morte di San Francesco, l'ordine da lui fondato si scisse in due rami: gli "spirituali" ed i "conventuali":
- I primi fecero propria la cosiddetta Regola non bollata, cioè la regola approvata solo oralmente da Innocenzo III, che concedeva all'ordine ed ai singoli frati di vivere in totale povertà.
- I secondi, invece, fecero propria la Regola bollata promulgata da Papa Onorio III, meno severa, ma altrettanto innovativa.
Più che per il modo di intendere e praticare la povertà evangelica, i due rami si distinsero per il "ruolo" che attribuirono all'ordine:
- Gli spirituali fecero propria la vita ascetica e mendicante che aveva contraddistinto l'ordine ai suoi inizi.
- I secondi, invece, preferirono una vita più conventuale e di cura delle anime. Tipica figura di frate conventuale fu sant'Antonio da Padova, noto tanto per la sua povertà radicale, quanto per la sua opera di apostolato.
Col passare dei secoli, l'ordine, o meglio gli ordini, francescani furono oggetto di continui tentativi di riforma. La più ampia è stata quella avviata dai cappuccini, che hanno cercato di coniugare vita conventuale e povertà austera. Essi, caratterizzati per le lunghe barbe, hanno preso il nome dal proprio cappuccio, più lungo di quello degli altri ordini francescani.
I francescani oggi
Papa Leone XIII, alla fine del XIX secolo, con la bolla Felicitate quadam, volle porre ordine tra i tanti ordini nel frattempo nati, e decise di riunirli in tre ordini:
Ciò nonostante, nell'ultima metà del XX secolo, sono nate nuove diramazioni: i Frati Minori Riformati, che si ripromettono di rivivere l'originaria povertà francescana non possedendo alcun bene, neanche come ordine, ed i Frati Francescani dell'Immacolata, nati dai conventuali, che si dedicano, sull'esempio di San Massimiliano Kolbe, alle comunicazioni sociali, all'Adorazione Eucaristica, alla diffusione della venerazione alla Vergine Immacolata.
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