Ordine degli Eremiti di San Girolamo
Eremiti di San Girolamo | |
in latino Ordo Sancti Hieronymi | |
| |
Istituto di vita consacrata Ordine monastico maschile di diritto pontificio | |
Altri nomi Gerolamiti | |
Fondatore | Pedro Fernández Pecha e Fernando Yáñez de Figueroa |
---|---|
Data fondazione | 1373 |
sigla | O.S.H. |
Regola | Regola di sant'Agostino con elementi di san Girolamo |
Approvato da | Papa Gregorio XI |
Data di approvazione | 8 ottobre del 1373 |
Motto | L'unione con Dio attraverso la vita |
Abito | Tunica bianca con scapolare e cappuccio marroni |
Scopo | Vita monastica |
Santo patrono | san Gerolamo |
Prima fondazione | El Castañar (Toledo), ca. 1355, il primo monastero di San Bartolomeo Lupiana (Guadalajara), 1367 (come un monastero dal 1374), casa madre |
Collegamenti esterni | |
Sito ufficiale Scheda su gcatholic.com Scheda su catholic-hierarchy.org |
L'Ordine di San Gerolamo (in latino Ordo Sancti Hieronymi) è un istituto di vita consacrata della Chiesa cattolica: i religiosi di questo ordine monastico, detti popolarmente Geronimiti o Gerolamini, pospongono al loro nome la sigla O.S.H.
Storia
L'ordine sorse spontaneamente in Spagna ed in Italia, come comunità di anacoreti ispirati alla spiritualità di san Girolamo.
Nel corso del XIV secolo, sotto la guida di Pedro Fernández Pecha, queste comunità abbandonarono la vita eremitica ed iniziarono a Lupiana quella cenobitica, alternando la vita contemplativa alla predicazione ed abbracciando la Regola di sant'Agostino: il 18 ottobre 1373, papa Gregorio XI con la bolla Sane petitio [1] approvò la congregazione e concesse ai religiosi di dotarsi di proprie costituzioni. L'ordine conobbe un forte sviluppo in particolare in Spagna. I monaci, famosi per la loro vita austera e il loro spirito di penitenza, trovarono grande sostegno presso la casa reale spagnola. Dopo la casa madre del monastero di san Bartolomeo di Lupina, sorsero, con l'appoggio e il sostegno dei reali spagnoli, molti altri monasteri; tra i più famosi:
- il Reale monastero di santa Maria di Guadalupe a Caceres,
- il Reale monastero de Nuestra Señora de Fresdelval nei pressi di Burgos,
- il monastero de Yuste, voluto dal re Carlo I si Spagna, come sede dei suoi ritiri,
- il monastero di Nuestra Señora de la Victoria a Salamanca,
- il monastero San Jerónimo el Real annesso al Palazzo del Buen Retiro,
- il monastero dell'Escorial, il più celebre, voluto da Filippo II.[2]
Dissoluzione e restaurazione
I monasteri gerolamini furono secolarizzati, una prima volta, dopo l'invasione napoleonica della Spagna (1808-1810) e, nuovamente, nel 1819-1823. I monaci furono costretti ad abbandonare definitivamente le loro comunità nel 1835: all'epoca l'ordine contava 48 monasteri e un migliaio di religiosi.[3]
Ci furono tentativi di restaurazione nel 1854 nel monastero dell'Escorial e nel 1884 in quello di Guadalupe, ma entrambi fallirono.
Solo l'11 agosto 1925, Manuel Sanz Domínguez, insieme con un gruppo di giovani, si stabilì nel fatiscente monastero di Santa María del Parral e, con il beneplacito di papa Pio XI, vi introdusse l'osservanza gerolamina. La restaurazione dell'Ordine di San Girolamo fu possibile per un principio canonico che autorizza la rinascita di una persona giuridica prima dei cento anni della sua estinzione. Sanz Domínguez prese il nome di Manuel de la Sagrada Família.[3]
La proclamazione della repubblica in Spagna (1931) e lo scoppio della guerra civile (1936) impedirono il consolidamento dell'appena restaurato ordine gerolamino: Sanz Domínguez fu arrestato e fucilato[4] e nel monastero del Parral non rimasero che cinque religiosi. Solo nel 1941 altri religiosi si incorporarono al monastero consentendo la diffusione dell'ordine.
Attività diffusione
L'ordine si estinse tra il XVIII ed il XIX secolo, ma venne restaurato per iniziativa della Santa Sede nel 1969. Oggi esistono due monasteri gerolamiti: quello di Santa María del Parral di Segovia e quello di San Jerónimo de Yuste, a Cáceres.
Alla fine del 2005, l'ordine contava 14 monaci, 8 dei quali anche sacerdoti.[5]
Note | |
| |
Bibliografia | |
| |
Collegamenti esterni | |
|